58

25 3 1
                                    

Mi sveglio con un'incubo...ci mancava questa poi! Già sono andata a letto tardi e con un male ai muscoli tremendo se ci si mettono pure i brutti sogni mi girano un pò.
Il sogno è come quello di Londra, mi manca il fiato ma c'è Cam di fianco che mi fa riprendere. C'era un cervo? Mel se non lo sai tu chi deve saperlo tua nonna? Mi sdraio di nuovo per riprendere fiato e funziona. Tra una settimana e mezza è il mio compleanno e compirò 17 anni...evviva!
Mi riaddormento coccolata da Cam e quando mi sveglio lui non c'è. Beh grazie sono le dodici. Ha gli allenamenti il sabato mattina alla dieci, o meglio vanno tutti a correre. Adesso che penso al correre mi viene in mente che anche io a Londra correvo. Ogni giorno dedicavo un'ora del mio tempo per andare a correre in qualche parco, non lo facevo per dimagrire o bruciare grassi ma per ammazzare il tempo, rimanere allenata e soprattutto perchè con la musica che ti sfiora il cervello è facile perdersi nei pensieri, ma la cosa bella è che la musica riesce a rendere tutto meno pesante, perciò potrei pensare all'infinito perchè accompagnata da un ritmo qualsiasi io mi perdo. Dopo colazione, anzi pranzo, potrei riprendere quell'abitudine. Mercoledì ho cominciato a lavorare e per adesso ho già da parte 50 euro, non sono tanti ma nemmeno pochi. Ho lavorato solo dieci ore perchè comunque Gina ha un figlio, Alberto, che riesce ad aiutarla e io vado lì solo perchè lui fa l'università, ogni tanto ha bisogno di prendersi una pausa per studiare o uscire con gli amici. È un bel ragazzo, alto più o meno quanto me, capelli castani occhi color nocciola, niente di speciale ma nemmeno da buttare. È molto simpatico per fortuna e ci vado anche d'accordo. Lunedì ci andrò di nuovo, il tempo libero lo passo lì, ormai è anche uno svago, qualcosa da fare per quando non si ha nulla a parte starsene chiusi in casa a fare zapping tra i canali per noia. Dà anche un reddito, il che è fantastico!
Mangio la lasagna che Rose mi ha lasciato in frigo, i suoi turni ancora non li ho capiti a volte c'è altre no, credo che di volta in volta cambino come nella Daisy's art. Beh so cavarmela da sola. Una volta cibata di lasagne riscaldate e Fanta salgo in camera e mi metto dei leggins felpati, ottimi per correre anche in inverno, una maglietta a maniche corte, di quelle apposite per correre, ed una felpa con le tasche con la zip, così posso metterci fazzoletti e soldi senza paura di perderli. Il cellulare lo terrò in mano, del resto non dà fastidio. Metto le scarpe da ginnastica ed esco. Mi accorgo che non fa freddo...beh meglio così. Infilo gli auricolari adatti alla corsa e mi avvio verso il parco vicino casa camminando velocemente, fungerà da stretching. Ah, ovviamente non sono truccata perchè anche se fa freddo il sudore si crea lo stesso e potrebbe scendere quella gocciolina traditrice che rovina tutto. Mi lego i capelli, mentre cammino, in una coda medio-bassa. Adoro questo tipo di coda perchè mi fa sentire i capelli sulla schiena e poi non sbatte ovunque, o per lo meno non mi arrivano negli occhi. Arrivata al parco metto una canzone che mi da la carica: Calvin Harris, My way. Inizio a correre e a pensare. Penso al fatto che Cass ed io dobbiamo vederci per discutere dei documenti, penso al fatto che tra poco sarà il mio compleanno, penso al fatto di avere un fidanzato stupendo, e che non ho considerato il migliore amico nell'ultima settimana, il che è crudele considerato quello che gli è successo. Ok correre non è così bello come mi ricordavo, fa pensare soprattutto a cose tristi. La playlist continua ad andare, e io continuo ad aggirarmi per il parco. I parchi in Italia sono noiosi, non come a Londra, li sono tutti pieni di fiori, alberi, cespugli e panchine, mentre qui vedi qualche fiorellino selvatico, se ti va bene, e forse con molta speranza puoi riuscire a trovare una panchina puntualmente rotta. Senza nemmeno farci caso passo davanti ad uno dei ragazzi, suppongo quindi che stiano correndo qui intorno. Vedo anche il resto del gruppo ma decido di ignorarli e continuare per la mia strada che appena sarà possibile cambierò perchè non voglio correre con degli allupati allucinanti. Prima che possa alzare letteralmente i tacchi qualcuno mi tocca la spalla e mi fischia nell'orecchio con un fischietto che gli metterei nel...contegno Mel, contegno!
«Signorina! Da che mi risulta lei è la fidanzata...? Di Cameron o mi sbaglio?» mi fermo, tolgo un'auricolare senza voltarmi. Cam mi è davanti insieme a Matt e Giorgio...? Credo si chiami così. Impallidisce di fronte alle parole del padre.
«Si, sono Merel, piacere di conoscerla ufficialmente» sfodero il sorriso più finto che un'essere umano – e anche un vampiro – abbia mai fatto. Porgo la mano e lui me la stringe. Che cosa vuole da me? Perchè mi ha fermata?
«Vedo che è piuttosto in forma e anche abbastanza veloce che gliene pare di una sfida con uno dei miei ragazzi? Se vince lei la lascerò in pace per quanto riguarda la sua relazione amorosa con mio figlio. Che ne dice?»
«Se perdo?»
«Ah, vuole le carte in tavola èh? D'accordo, se perde non potrà avvicinarsi a mio figlio oppure la sospenderò appena le vedo fare anche solo un cenno verso di lui.»
«No, mi dispiace. Penso che continuerò a correre per conto mio. Grazie della proposta in ogni caso!» faccio per andarmene ma mi ferma con un fischio.
«Rendiamolo ancora più interessante, non solo vi lascerò in pace ma le darò la possibilità di fare da professoressa nella scuola e avrà anche uno stipendio. Ha già il diploma per questo no? Ebbene potrà sfruttarlo. Insegnerà alla sua classe e nelle ore buche alle altre. Adesso che ne dice? In fondo è solo una corsetta non crede?»
«Nonostante non nutra fiducia verso di lei ci sto.»
«Gareggerà contro Giorgio.»
«Papà lasciala stare. Non ha fatto nulla per meritarsi questo. Per favore!» lo implora Cam sperando che mi grazi. Alla fine è solo una corsa, non ho molto da perdere e vinco di sicuro. Riesco a ballare per ore, ho una resistenza maggiore. Io alleno tutto il corpo non solo i polmoni e il fiato, chi balla inconsapevolmente sviluppa capacità in apnea e resistenza, ma non solo, elasticizza il torace in modo tale che si adatti al respiro veloce e non lo alteri. In poche parole lui avrà il fiatone io respirerò come se dormissi. Cam mi si avvicina, con l'espressione contrariata di suo padre puntata addosso, mi abbraccia e mi bacia in fronte, i suoi amichetti fanno il solito verso "uuuuu che cariniii", li odio quasi tutti. Giorgio a quanto mi risulta è il più veloce ma non importa.
«La gara è semplice, dovete arrivare là in fondo, se mollate prima perdete, se invece nessuno dei due molla vince chi arriva per primo»
Ho già vinto che bello!
Ci mettiamo "in assetto" e al via lui scatta a correre mentre io parto lenta. Percorro la strada a ritmo di Believer di Major Lazer. Quando vedo che lui rallenta io accelero e scatto verso la fine della via. Sono leggera perciò è più facile che io faccia passi più lunghi dei suoi visto che lui è almeno 15 chili di soli muscoli. Ovviamente è una stima ironica, non credo pesino davvero così tanto i suoi muscoli. Arrivo alla fine e aspetto Giorgio, come previsto ha il fiatone, io invece ho il fiato leggermente più veloce. Torniamo indietro lui camminando io correndo lentamente, se decontraggo i muscoli adesso finisco che domani ho male dappertutto. Appena arriviamo lui butta giù un'intera bottiglia d'acqua con Cam che gli dice invece di andarci piano, mentre Matt dà la sua acqua a me e anche io me la scolo tutta ma a sorsi distaccati, tra un respiro e l'altro in modo da regolarizzarli.
«Rispetterò la mia parola, le cose che le ho detto le otterrà. Ci vediamo per i corridoi!» abbraccio Matt.
«Ci conto.» dico con un tono beffardo. Metto gli auricolari e proseguo per la stessa strada di prima con i ragazzi che vengono in questa direzione anche loro. Me ne infischio e finisco il mio giro.
Arrivata a casa dico a Rose che ho nell'immediato bisogno di farmi una doccia, sia per il sudore che per le cose successe e che dopo le racconterò tutto. Salgo, mi spoglio lasciando tutto per aria. Mi ficco sotto la doccia e una volta finita raccatto tutto e vado a vestirmi. Sono già le cinque e mezza, il tempo è volato. Sono uscita verso le due e adesso sono le cinque e mezza...cavolo!
Faccio un pò di compiti e sistemo la canzone che stavo provando l'altro giorno. Poi scendo perchè sento un buon profumo. Per cena polpette ed arrosto. Gnam!
Mi pavoneggio con lei di come è andata oggi pomeriggio, ci mettiamo a ridere come delle matte. Finiamo il discorso nell'aula dove dipinge, io imbratto dei fogli con colori a caso e il meglio che ottengo è un'uomo stilizzato con la gonna...quindi tecnicamente è una donna stilizzata...
Dopo la vicenda vado in camera. Sono ancora stanca da ieri sera perciò voglio solo andare a letto, con Cam parlerò domani.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora