La sveglia suona, io per spegnerla sbatto i mignolo contro il comodino. Cacchio! Fa malissimo, questo significa che sarà una giornata schifosa, anche se spero di no.
Prima di scendere mi vesto e porto giù la borsa in modo da non dimenticare nulla di sopra. Andando in cucina sento Rose imprecare quindi affretto il passo per vedere cosa le è successo.
Non appena entro vedo che ha rovesciato il caffè perciò inumidisco lo straccio e la aiuto a pulire.
«Oggi non vado al lavoro, mi sono presa un giorno libero così posso accompagnarti e venirti a prendere a scuola. Spero non sia un problema» dice con la voce ancora assonnata.
«No, anzi ti ringrazio» dico con un tono più felice di come dovrebbe essere.
Finita la colazione salgo a truccarmi, un pò di eye-liner e un rossetto rosa non troppo vivace, scendo e salgo in macchina.
Arrivata a scuola saluto Rose, mi faccio coraggio ed entro. È insolito, non sono mai stata così nervosa al cambio di una scuola, spero solo non ci siano seccature all'orizzonte. Mi dirigo verso la segreteria seguendo i cartelli che mi è difficile leggere, non ci sono abituata, e una volta arrivata mi dirigo allo sportello.
C'è solo un ragazzo appoggiato al muro dello sportello, non mi va che ascolti cosa ho da dire ma non ho molte alternative.
Con fare deciso, non vedendo nessuno, busso contro il vetro sperando che qualcuno venga in mio aiuto. «Fuck» dico alzando gli occhi al cielo.
Mi accorgo che il ragazzo adesso mi sta fissando...che cosa diavolo vuole?
«Ho qualcosa in faccia o addosso per caso?» dico irritata
«No, sei tu quella nuova, l'inglesina?» risponde a tono e seccato. Ma che ha? Sembra tonto. Però cacchio! È dannatamente bello! Ha un fisico scolpito ma non esagerato, è alto, ha dei capelli biondi con dei riflessi castani e gli occhi sembrano voler dire tutto e niente, non so di che colore siano però sembrano...neri?
«Yes, but...don't call me ok?» decido di rispondere a tono anche io così impara!
Ha una maglietta nera che gli fascia il petto e dei jeans chiari non troppo aderenti, evidentemente non gli piace essere stretto là sotto.
«Ok ok, però non ti arrabbiare! E comunque so che parli la mia lingua, quindi adattati grazie» che presuntuoso malefico!!!
«Con chi credi di parlare scusa? Con un tuo amico? Cosa vuoi da me?»
«Una ragazza antipatica, no non sei un maschio e sono il tuo tutor. Sono obbligato a starti vicino e a badare a te per una settimana, pensa un po che divertimento!»
OMMIODDIO LO AMMAZZO!
«Il mio che?» lui il mio tutor, sono capace di badare a me stessa, me la cavo benissimo da sola.
«Tutor. Cos'è vuoi la traduzione o cosa?» ma cos'è scemo?
«Non ti voglio ti ringrazio, me la cavo benissimo da sola!»
«Senti non mi piace l'idea credimi, nemmeno un pò. Ma questa cosa dà molti punti alla fine della scuola, perciò devo venire a prenderti a lezione e portartici per una settimana. In più devo portarti ovunque tu mi chieda di andare così impari cosa sta dove e allora sì che sarai autonoma» WOW! Una scimmia che parla...
Alzo gli occhi al cielo e annuisco facendogli vedere dove devo andare. Inizia a camminare a passo svelto...cos'è crede che non riesca a stargli dietro? Questo tipo è proprio uno sbruffone.
Per fortuna sono arrivata alla classe e mi libererò di lui per circa un'oretta...almeno spero.
«Senti, non sembri stronza antipatica perciò ecco tieni, questo è il mio numero se hai bisogno di qualsiasi cosa ti basta chiamarmi. Tipo se hai problemi con qualcuno o ti perdi da qualche parte...fai uno squillo. Se te la cavi da sola sarebbe meglio ma del resto sono obbligato a farlo se voglio essere ammesso anche quest'anno come capitano della squadra di basket e nuoto.»
Quindi sa anche essere "gentile" questo mi stupisce.
«Grazie.» dico inclinando la testa di lato
«Se, non c'è di che» storce la bocca in una smorfia
«Dico davvero. Grazie per l'aiuto» MEREL! Ma che cosa diavolo fai? La carina? Ma che te ne frega. Però del resto mi ha dato il suo numero e mi ha detto che posso chiamarlo se dovessi avere bisogno...Mel basta non pensarci nemmeno!
Lo saluto ed entro in classe pregando che il mio cuore non mi faccia venire un'attacco di panico.
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Un amore paranormale
RomansaMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...