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Appena sveglia mi devo preparare anche se sono stanca dal viaggio di ieri. La scuola fa schifo, o meglio in se non è la scuola a farmi schifo, lo è il fatto che mi devo svegliare presto per andarci. Mi cambio i vestiti perchè quelli del viaggio sono sporchi e non mi va di rindossarli. Metto una t-shirt, una tuta con relativa felpa e la giacca visto che inizia a fare freddo. Siamo alla seconda settimana del secondo mese...evviva! Rose mi ha adottata prima del tempo...e anche se sa da dove vengo e sopratutto da chi, ha accettato lo stesso e ha firmato l'adozione. Vado a scuola da sola stavolta, col bus, devo uscire di casa abbastanza presto, ieri sera ho fatto firmare le assenze scolastiche sul libretto in modo che non facciamo storie a scuola. A Londra era diverso, non c'era il libretto delle assenze, se stavi a casa bastava che chiamavi la scuola e gli dicevi che eri malata a casa, però arrivavano gli ispettori come per il lavoro, e se non eri in casa ti davano la multa, a casa mia non sono mai venuti...ci credo cambiavo dimora molto spesso era un pò impossibile sapere in che casa fossi. Salgo sul bus, ovviamente strapieno e impregnato di tutti i profumi possibili. Evviva! Merel la vita ti sorride di che ti lamenti andiamo, hai un ragazzo, degli amici e una...madre? Legalmente lo è, però lei sa bene che per me non è così, o almeno non riuscirò mai a chiamarla così. Fortunatamente scendono tutti prima della mia fermata, così riesco a scendere dal pullman senza problemi. Gli orari della scuola cambiano di settimana in settimana, e la cosa è molto scomoda perché non si sa mai che orario ci spetterà. Appena arrivo a scuola vedo Lù, Marghe, Camilla, Gerry e Mario che mi aspettano fuori, non vedendo ancora Cam mi avvicino per salutarli. Mi fanno un sacco di domande sul perché non sia andata a scuola, e io rispondo che ho avuto degli impegni "familiari", il che e vero perchè in fondo Matt è di famiglia per me. Dopo un pò vedo che Matt e Cam scendono dalla macchina e ovviamente gli vado incontro. Ovviamente saluto prima Matt. Cameron ci separa, mi faccio staccare più che volentieri se il priemi o sono le sue labbra, lo bacio davanti a tutti fregandomene altamente e lui ricambia senza esitare. Pomiciamo sotto lo sguardo di tutti, la cosa non mi dà più fastidio, voglio che vedano che lui è roba mia. Non letteralmente ovvio, è solo che lui è il mio fidanzato e non lo condivido con nessuna. Al suono della campana lo lascio andare, ha gli allenamenti di nuoto e pomeriggio quelli di calcio, giornata impegnativa per gli energumeni, noi fatine invece siamo tranquille abbiamo solo quattro ore di teoria e poi possiamo andarcene a casa, ma penso mi fermerò in aula di registrazione, ho in mente un nuovo testo che potrebbe andare bene e il piano più accessibile è la tastiera dello studio. Dopo le lezioni ho fame perciò vado al bar con Margherita e Geremy – il Gerry di prima era lui – ordiniamo una piadina, un panino e tre bistecche. Loro vanno a casa propria e io invece mi reintroduco a scuola e mi dirigo in sala di registrazione. Accendo il piano, e siccome la scuola in quest'ala è vuota decido di giocherellare con le attrezzature senza rompere o rovinare nulla, solo sperimentare. Il touch pad è pieno di suoni reali cioè clap di mani, tamburi, chitarre reali, chi l'ha usata prima di me deve saperci fare. Non sono altrettanto brava ma accendo la tastiera, per la quale sono molto portata, che è sempre stata la mia prima scelta a scuola, ho sempre suonato il piano o la tastiera. Mi piace perchè si adatta a qualsiasi tipo di musica, dalla rock alla pop, e dalla commerciale alla classica. La collego al computer e inizio a suonare, vedo che la melodia mi esce bene perciò prendo il microfono e mi registro. Chiudo gli occhi trasportata dalla musica, quando li riapro c'è la squadra di Cam che mi sta osservando. Da quanto sono lì? Oddio che vergogna! Dopo un'attimo vedo spuntare anche Cameron incuriosito dal perchè tutti i suoi amici siano lì. Poi realizza che sono qui per vedere me. Che ci sarà di tanto bello da osservare? Sono vestita in fondo e sono in un'aula comune che hanno da guardare tanto? Il primo a parlare è un tipo di cui non conosco il nome, più che parlare esclama solo Wow e gli altri gli vanno dietro in coro.
«Ok smammate!» dice Cameron quasi come ordine: «Subito!» obbediscono ed escono tutti dalla stanza come se glielo avesse ordinato Gesù. I maschi sono creature incomprese, nessuno riesce a capire cosa ci sia in loro che non va, è come se cercassero costantemente qualcosa o qualcuno da inseguire, e se non hanno questo qualcosa o questo qualcuno si sentono persi. Spengo il registratore e salvo tutto su un cd che potrò risentire a casa e migliorare.
«Sei brava, ci hai messo lo stesso entusiasmo che avevi a Londra. Questo genere di cose non si sentono in una scuola che tende a far uscire gente che usa auto-tune e fa roba con lo stampino»
«Mmm per questo mi guardavano in quel modo strano? Sembravano posseduti!»
«Qui non si sentono cose così, e poi hanno visto che cantavi da sola. Di solito suona la band della scuola e cantano tutti con qualcosa che gli migliori la voce, inoltre non sono mai soli. Il piano lo usano in pochi, abbinano sempre più voci con più strumenti, mai un solo strumento ed una sola voce. Sei brava, è un miracolo sentire che qualcuno sa ancora suonare e cantare, soprattutto senza l'ausilio di auto-tune.»
«Oddio! Beh, grazie. Anche a Londra dicevano che ero brava e penso sia genetica! Da quel che so mia madre cantava benissimo, era quasi perfetta e....io non so molto di lei, ma so che avrebbe voluto far carriera, poi ha avuto me e ha dovuto lasciare tutto. Mi dispiace che per colpa mia abbia abbandonato i suoi sogni, se stava più attenta forse non sarebbe successo, io non sarei nata...almeno non in quest'epoca.»
«Se tu non fossi nata, io non avrei una fidanzata meravigliosa come te. Smettila di darti la colpa per tutto. Non sei tu la colpa ne la causa ok?»
Annuisco e lui mi abbraccia. Il pomeriggio passa in fretta, la sera anche. Quasi non mi accorgo che è l'ora di cena. Sto leggendo un libro molto coinvolgente e ci ho passato tre ore sopra senza accorgermene, ho studiato, mi sono fatta un'idromassaggio rilassante e forse questo ha influito! A cena mangio semplicemente della pasta riscaldata visto che Rose ha lasciato un biglietto nel quale diceva di avere del lavoro da fare! Senza aspettare Cam mi metto a letto perchè sento ancora la stanchezza del viaggio.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora