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Cameron
Cazzo! L'ho fatto davvero, ho davvero gridato a tutti che la amo - certo che sei proprio un coglione Cameron Oaks – però è vero e non potevo tenermelo dentro per molto, sentivo il bisogno di urlarlo a tutto il mondo, il sussurro di quelle parole, solo tra noi due, non lo sente nessuno mentre adesso che l'ho urlato, il vento lo porterà ovunque. Cam da quando sei così profondo? Mi stupisci cavolo.
La pioggia continua caderci addosso bagnando i nostri vestiti, ma al momento non me ne frega niente, ho lei tra le mie braccia. Le sto stringendo la vita e lei è aggrappata al mio collo e ci stiamo fissando negli occhi. Tutti sono incollati al vetro della discoteca e ci stanno fissando, ho ancora tracce di alcool nel corpo - dovevi per forza bere così tanto? Cazzo sei adulto e un vampiro e sei stato capace di ingerire una quantità d'alcool che avrebbe steso chiunque! Sei proprio uno sbandato.
Devo ammettere però, che è da quando l'ho aiutata per la prima volta e l'ho chiamata inglesina che ho capito che con lei sarebbe stato diverso. E infatti è così. Sono un deficiente, solo perchè penso di non riuscire a proteggerla la stavo lasciando andare via ma non ho ancora capito, e forse non lo capirò mai, che lei vuole me. Sia che debba soffrire sia che non debba. È una cosa normale, credo. Lei vuole me. Io voglio lei. Nessuno può separarci. Facile a dirsi ma a farsi...beh è un'altra questione.
«Sembrerà una frase fatta ma sono talmente innamorato di te che l'idea di poterti fare del male mi ha spinto a dirti di starmi lontano; è proprio quest'amore assurdo che mi spinge anche a dirti di restare e questo mi confonde. Non so cosa fare Merl, non lo so proprio! Starti lontano è impossibile ma starti vicino lo è ancora di più, brucia dentro di me un desiderio ridicolo di volerti più di così, volerti in un modo che probabilmente non esiste perchè è troppo.» mi tappa la bocca con la mano.
«Non sei il mio angelo custode, non mi puoi proteggere da tutto né tantomeno da me stessa, in un certo senso mi infliggo da sola il dolore che provo. Sono dentro in questa storia più di te credimi, e fidati di me, quando sarà il momento ti dirò tutto e allora capirai cosa intendo quando dico che ci sono in mezzo.»
«Mi perdoni quindi...definitivamente?» dì di si, dì di si...
«Certo che ti perdono, ma rifallo e non sarò più disposta ad accettare scuse. O le tue paranoie, non posso vivere per smentire le tue incertezze.» sospiro ma lei è ancora tesa.
«Ok, promesso»
Le mie lacrime sono state cancellate dalla pioggia. Si, ho pianto per lei. Si perchè lei è lei, è unica, speciale, diversa...è il contrario di me ma allo stesso tempo è simile. Un controsenso mica da ridere a pensarci, lei è calma e seria, io giocherellone e iperattivo, ma alla fine anche lei è così, fa cose come andare in altalena o scivolare dagli scivoli per bambini...però, al contrario di me, lei lo fa al tempo giusto.
La amo e penso che, come succede tuttora con Violet, la amerò per sempre anche se dovesse finire perchè ogni amore è diverso da quello precedente, ma innamorarsi di nuovo non vuol dire perdere amore per la "scorsa" fidanzata, significa solo che con la persona che si ha di fronte si ha un legame più forte.

Merel
Lo ha gridato a tutti, è incredibile. Ancora non mi rendo conto di quanto sia stupendo questo ragazzo.
«Cam torniamo in camera adesso» gli dico con tono dolce e lui annuisce. Gli prendo la mano e lui me la stringe stando attento a non farmi male. Non vedo l'ora che questo terzo giorno volga al termine perché sono successe troppe cose in una giornata sola e ho la testa che sta scoppiando, più di stamattina. Arrivo in camera stremata levo le scarpe e i vestiti, Cam fa lo stesso, la pioggia ci ha "innaffiati" per bene. Prendo le cose pulite e vado in bagno per prima. Cam bussa ma senza attendere una mia risposta entra lo stesso, per fortuna ho la tenda della doccia chiusa, nonostante lo sia ho l'istinto di girarmi contro il muro della doccia e di coprirmi il seno.
«Scusa devo fare pipì» dice con disinvoltura. Come diavolo fa ad essere disinvolto con una ragazza nuda nella doccia? Forse è abituato, almeno credo, anche se vorrei sperare non fosse così. Mi giro. Facendomi forza e vincendo l'imbarazzo mi sciacquo lo shampoo che mi è ricaduto sul viso facendomi bruciare gli occhi. D'improvviso sento che la tenda si apre non lasciandomi il tempo di girarmi.
«Smettila di vergognarti sei...stupenda» sembra un pesce lesso.
«Non sono ubriaco tranquilla, mi è passata la sbornia. Il bello del vampirismo è che puoi bere quanto ti pare ma torni in fretta sobrio e non hai nemmeno il dopo sbornia da subire.»
«Chiudi la tenda Cam» è incredibilmente bello, cioè lo è sempre ma adesso lo è di più e non so il perché. Scuote la testa come a dire no e io rintano la mia faccia contro le fredde e umide piastrelle della doccia, che creano condensa grazie al mio respiro.
«Cameron ti prego!»
«No, sei bellissima e ho voglia di fare l'amore con te ma non ti costringerò. Però tu non mi lasci fare, ti fai a malapena sfiorare.»
«Il guaio è che se mi lascio andare non duro molto. Nel senso che se mi lascio andare non saprei fermarmi e magari potrei arrivare a fare la cosa sbagliata»
«Allora lo farò io. Mi trattengo io, ma lasciami fare. Prometto che le mutande mi rimarranno addosso. E poi Merel, credi davvero che ti lascerei fare ciò che non vuoi fare? Sento quello che provi e non è la prima volta che aspetto una ragazza.»
«Violet» sussurro.
«Si anche lei, ma parlo in generale. Se chiedi ad una delle tante con cui sono stato, probabilmente una che non voleva effettivamente farlo, prima o poi la becchi ti dirà che non l'ho forzata, ammetto che forse l'ho aiutata, ma mai forzata.» non so se quello che dice è vero, in fondo tutte vogliono scoparselo, però so che su Violet non mente. Ancora non so bene chi sia, so che per lui è stata una svolta importante e gli ha lasciato il segno.
«Che cosa vuoi fare?» chiedo con insicurezza ma curiosità.
«Lasciami fare e lo scoprirai. Niente che ti faccia male.» prendo coraggio e mi giro, lui entra nella doccia. Provo vergogna ma allo stesso tempo euforia.
«Ti fai la doccia con le mutande?»
«Ti ho promesso che sarebbero rimaste... così sarà» annuisco e Lui mi abbraccia. Mi ravvia i capelli, mi fa girare e me li spazzola. Chiude l'acqua e continua a spazzolarli poi li strizza ma senza farmi male...non troppo almeno. Esce dalla doccia e richiude le ante senza farmi uscire «Aspetta qui un secondo». Poi riapre una delle ante e mi avvolge un asciugamano addosso, il mio è rosa e il suo è verde...che accostamento...
Mi tampona i capelli, li ha strizzati talmente tanto che non gocciolano più e basterebbe un quarto d'ora di phon per asciugarli. Friziona anche i suoi ed esce dal bagno. Mi metto l'intimo sperando che non si arrabbi, ma appena torna vedo che anche lui ha messo delle mutande asciutte. Mi si avvicina e mi bacia, prima lentamente, poi con passione e io ricambio con piacere. Mi prende la mano e se la porta dietro la sua schiena, si gira e va verso il letto. Scosta le coperte e mi sfila l'asciugamano, io mi metto sotto per il freddo, lui ride e mi segue. Mi si sdraia di fianco, credo per non intimorirmi, poi inizia ammettere la mano destra sul mio corpo, non muove le dita, ma sposta l'intera mano, arrivato fin sotto il seno torna giù partendo dalla coscia. Vengo attraversata da un brivido seguito da euforia. I baci si fanno più intensi e così decido di giocherellare un po' dandogli qualche bacio a stampo veloce giusto per fargli sentire le mie labbra, dopo un po' si accorge del giochetto «Che fai giochi? Non sarei troppo convinto di farlo: io ripago con la stessa moneta!» e infatti mi mordicchia il labbro inferiore e ride ai miei tentativi di ottenere un bacio. Sento che la sua mano si fa più avida e mi percorre su e giù più velocemente solleticandomi la pancia con le dita. Normalmente proverei prurito ma in questa situazione è più che piacevole. Mi bacia di nuovo facendo scivolare la sua lingua nella mia bocca poi la sua mano si infila sotto la mia schiena all'altezza del reggiseno e con facilità lo slaccia. Sfila una bretella per volta rendendo tutto più eccitante. Cavolo, ci sa davvero fare, e inoltre sta rispettando le regole, infatti parte del patto prevedeva di andare piano, lo sta facendo forse fin troppo bene. Quando mi toglie del tutto il reggiseno provo un caldo inspiegabile e inizio a muovere ad esse il mio busto, l'onda parte dalla testa che si spinge verso di lui per poi finire nel basso ventre. Ogni parte di me lo desidera...beh tutto tranne il mio cervello, quello continua a pensare. Inizio a fare respiri più veloci e l'aria sembra quasi mancarmi così, vedendo la situazione, rallenta il ritmo dei baci per permettermi di respirare con la bocca. La sua mano scende bruscamente verso le mie mutande ma non ci entra, rimane fuori, mi stuzzica da fuori come se volesse essere pregato di farlo. Non so esattamente cosa stia per fare ma so che il mio corpo lo desidera e in un certo senso anche io, sento infatti che i miei pensieri si stanno rivolgendo tutti verso un'unica cosa: il sesso. Ancheggio in su e poi in giù piano in modo da fargli capire che lo voglio, e lui capisce, eccome se capisce!!! Infila la mano dentro le mutande ma non me le sfila. Inizia a stuzzicarmi già da sopra finché non scende sul clitoride e lo accarezza. Sento di essere bagnata, non immaginavo ci si potesse ridurre così solo grazie allo sfioramento di un dito. Dopo avermi stuzzicata fino a farmi bagnare fa scivolare un dito dentro di me, inarco la schiena. I miei respiri sono profondi ma regolari. Man mano che va avanti mi eccito sempre di più e metto una mano sul suo polso e una dietro la sua testa. Si mette sopra di me costringendomi ad incollare le mani alla sua schiena. Mi bacia sulla bocca facendo scivolare la lingua in profondità, pensavo che fosse una sensazione soffocante ma ora sono convinta del contrario. Apro le gambe d'istinto e lui ci si infila in mezzo. Poi inizia a scendere con i baci, parte dal collo e la sensazione è piacevole, poi scende ancora, sul petto sul seno. Ecco. Lì ci gioca, fa dei cerchi intorno ai capezzoli prima uno poi l'altro inarco ancora la schiena. Scende ulteriormente, arriva alla pancia e mi fa il solletico, gli metto le mani sulle spalle per fermarlo e lui capisce che quello non mi piace...ma che è si va a tentativi? Beh, in teoria si!
Poi mette le mani sulle mie cosce e scende fino alle mie parti intime. Provo un piacere indescrivibile. Sento le mutande umide e la pelle bagnaticcia ma la cosa non mi provoca fastidio e a quanto pare nemmeno a lui. Faccio dei respiri profondi. Non so se sia giusto ma credo di essere vicina all'orgasmo. I miei muscoli tirano ma sono rilassati, o meglio non è uno di quei "tirare" che hai quando fai palestra, è più piacevole. Sento la tensione disperdersi mentre lui continua a "lavorare". Ad un tratto si ferma e mi guarda «Merel mi fermo o vado fino in fondo?» ha lo sguardo serio. Sono incapace di parlare. Cerco di parlare, mi sforzo ma non riesco. Allora annuisco ma lui insiste «No Merl, dillo ad alta voce devo esserne sicuro.» ha anche lui il respiro affannato ma penso sia perché sta facendo tutto lui. «Vai avanti ti prego» riesco a dire. Non so come abbia fatto ma l'ho detto. È come se il mio cervello si fosse spento e abbia lasciato spazio solo alle emozioni, il che è un bene ovviamente. Mi guarda serio di nuovo «Non ho bisogno del preservativo non puoi rimanere incinta, io non posso avere figli» fa una pausa dopo aver detto che non può avere figli, lo dice con amarezza quasi «Però se ti senti più sicura lo metto lo stesso.» non gli do subito una risposta anche perché non lo so nemmeno io.
«Ti prego mettilo» annuisce. Mi fa stare più sicura questo, io e lui non siamo normali e questa cosa potrebbe essere l'eccezione, di norma i vampiri non possono riprodursi se non mordendo qualcuno ma per noi è diverso e questo si è già visto perciò non escludo che potrebbe capitare. Lui se lo infila con rapidità e torna sopra di me. Le coperte ormai sono tutte disfatte e non ci si capisce più nulla. Sembra che ci abbiano intrappolati. Lo fermo.
«Cam io...io» non riesco a dirlo ma lui lo capisce, è più sveglio di quanto si creda anche se non ci vuole Einstein per capire che sono vergine. «Lo so bambolina, lo so»
«So che lo sai ma ho bisogno di dirtelo e non so perché»
«Non importa il perché dillo e basta se è quello che vuoi» è così dolce e rassicurante.
«Sono vergine Cam. Ho diciassette anni ma sono ancora vergine!»
«Perché quel MA la frase corretta è: ho diciassette anni e per fortuna sono ancora vergine. In fondo sappiamo tutti e due perché lo sei, per questo maledetto tatuaggio. Ma come previsto siamo oltre a questo noi due. Non è la "maledizione" del tatuaggio a legarci ma noi stessi e il nostro amore vero, non quello che il tatuaggio prevede. Lo capisci questo? Tu sei rimasta vergine per trovare me e questa è una cosa stupenda, capito?» annuisco e anche lui lo fa poi mi schiocca un bacio sulla fronte e torna a fare ciò che faceva prima dell'interruzione dovuta alle mie stupide insicurezze.
Mi "tortura" ancora un po' con la lingua e percorre il mio corpo con le dita, appena capisce che sono al limite mi prende le mani e le porta vicino alla mia testa intrecciandole alle sue, e scivola dentro di me. Provo un dolore simile ad un qualcosa di incandescente infilato dentro. Strigno le mani attorno alle sue anche se vorrei metterle là sotto come un bambino piccolo che si preme sulla ferita per provare meno dolore, ok ora capisco perché me le ha bloccate. Se premo io, lui non può rimediare al dolore. Esce da me e mi guarda. I suoi occhi sono di un azzurro intenso e venati di verde.
«Tutto ok?»
«Fa male»
«Normale, se fosse il contrario ci sarebbe da preoccuparsi. Prometto che ora non farà più male. Non pensarci però»
Entra di nuovo e questa volta vengo pervasa da un piacere immenso dimenticandomi del dolore. Inarco la schiena e lui mi lascia fare. I suoi respiri e i miei si fanno più veloci e profondi. Poi rimetto giù la schiena sentendo che lui spinge di più ma lentamente. «Ti prego più veloce» riesco a dire e lui esaudisce il mio desiderio. Spinge più in profondità e più velocemente. Sono davvero al limite, quella di prima era solo una parvenza, un'illusione vaga. Anche lui lo è lo sento...aspetta lo sento? Non ho il tempo di pensare che vengo sussurrando il suo nome e lui viene dopo di me dicendo il classico "bambolina". Continua a spingere per un po' dopo comincia a rallentare vedendo che il mio orgasmo si sta affievolendo. Una volta uscito da me mi si sdraia accanto. Dopo cinque minuti, quando entrambi abbiamo ripreso fiato, mi solleva e mi abbraccia forte.
«Sei stata brava bambolina. Non tutti resistono al dolore» non ho nulla da dirgli perciò non rispondo, mi limito a stringerlo.
Ad un tratto sento quello che pensa. E credo che lui senta quello che penso io a giudicare da come ci guardiamo.
«Come diavolo è possibile?» non ha aperto bocca ma ho capito cosa voleva dire.
«Certo che non ho mosso la bocca ma nemmeno tu, eppure sento quello che pensi»
«Cameron non urlare» dico io.
«Scusa» fa lui.
«Questa cosa è...impossibile» penso io e recepisce lui.
«Già, come si fa a farla smettere?»
«Non credo esista un modo. O forse c'è» prendo il cellulare e chiamo Piper. È mezzanotte e mezza ma chissenefrega! Mi risponde con voce assonnata.
«Che cavolo vuoi a quest'ora Merel?»
«Ti ricordi quando abbiamo bruciato la foto con mio padre? Avevamo trascritto l'iscrizione sul retro, vero?»
«Si, ma non potevi aspettare?»
«No, dimmela per favore!»
«Ok ok! Dice: se nella mente leggerai barriere non ne avrai, un immenso potere avrai e lo passerai anche colui al quale accanto stai. Un eterno segreto per i due, che però si troveranno ad essere uno. Controllarlo è assai facile: basta guardarsi negli occhi e dirsi mi dispiace. Ma perché volevi saperlo? Una filastrocca così assurda...è quasi surreale e perchè è scritta in rima? Chi cavolo usa le rime nel ventunesimo secolo?»
«Non importa, ti ringrazio buona notte!» mugugna ma torna a letto.
Lo scrivo subito sulle note del telefono per non dimenticarmelo e nel frattempo che lo scrivo Cam lo legge tra se sussurrandolo all'aria. Una volta finito di scrivere lo rileggo ad alta voce: «Se nella mente tu leggerai barriere non ne avrai, un immenso potere avrai e lo passerai anche a colui al quale accanto stai. Un eterno segreto per i due che però si troveranno ad essere uno . Controllarlo è assai facile: basta guardarsi negli occhi e dirsi mi dispiace»
«Beh, tanto vale provare no?»
«Hai ragione: MI DISPIACE!»
«MI DISPIACE» ad un tratto entrambi ci tocchiamo il marchio e corriamo agli specchi per guardarci. Dal bagno giro «Il mio è oro» e Cam dalla camera risponde «Il mio argento» fa una pausa e io torno di là, si sta ancora esaminando il tatuaggio.
«Gli uccellini si sono colorati. Il mio argento e il tuo oro. Così è più figo in effetti»
Scoppio a ridere e lo fa anche lui, ho l'asciugamano di prima avvolto intorno al corpo mentre lui è ancora nudo. Si volta e mi dice «E questo? Credi davvero che ti lasci andare così? Si, hai molto da imparare, torniamo a lavorare» dice in rima alzando un braccio con l'indice come per comandare. Mi bacia e io cedo di nuovo. Mi prende in braccio e mi rimette sul letto. Non credo che dormiremo molto questa notte...

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora