Alla fine ieri ci siamo messi a dormire alle tre...tecnicamente quindi ci siamo messi a dormire oggi, ma questo è un dettaglio sciocco. Abbiamo dormito entrambi e la cosa dei pensieri ci ha lasciati di stucco. Era già successo ma solo per qualche minuto, non di più, e pensavamo fosse una cosa momentanea ma a quanto pare è permanente. È eccitante e disarmante allo stesso tempo. Mi sveglio sentendo qualcuno che bussa contro la porta. Apro gli occhi e premo il pulsante del cellulare, nessun messaggio ne chiamata, ma in compenso vedo che sono le otto e cinquanta. Mi alzo di scatto svegliando anche Cameron. Sembra frastornato e ha i capelli in disordine...se i suoi sono così chissà i miei. Lui mi fa cenno di non aprire e poi riesco a leggere qualcosa nella sua mente «Fingiti malata, apro io!» annuisco e lo lascio fare.
Va ad aprire e alla porta ci sono Matt, Lù e Kevin. Cacchio che vergogna! Ehm...ok concentrati, devi fingerti malata così avrai la scusa per poter rimanere in camera.
«Ragazzi Merel è stata male, ha fatto indigestione, credo qualcosa che abbiamo mangiato fuori a pranzo, niente di serio tranquilli ma ha vomitato e non se la sente di uscire. Scusate dite alle prof che rimaniamo in camera oggi, al massimo vi raggiungiamo dopo se si sente meglio.»
«Ow, ci dispiace tanto. Dille di rimettersi in fretta, noi andiamo e tenete i cellulari accesi così se vi chiamano le prof potete rispondere. Ciao a dopo!» dice Kevin. Non pensavo fosse in grado di parlare, di solito non si fa nemmeno vedere troppo, anche se è un ottimo giocatore spesso sta in panchina perché detesta farsi vedere, suppongo che sia stato costretto dai genitori a far parte della squadra.
Chiude la porta a chiave e mette la suoneria al suo cellulare poi si risiede sul letto accanto a me.
«E così sono malata èh?» dico in tono ammiccante.
«Già, hai avuto un'indigestione! Non è mica una cosa da prendere alla leggera sai?» ci mettiamo entrambi a ridere perché sappiamo che non staremo tutto il giorno chiusi qui dentro. Ok, solo adesso realizzo che ci sono vestiti fradici ovunque e asciugamani sparsi per terra, ow e non dimentichiamoci delle lenzuola che sono andate a farsi benedire. Forse farlo sotto le lenzuola non è stata una grande idea...OH CAVOLO! Vedendo i vestiti capisco anche che stanotte non è stata tranquilla, anzi tutt'altro. Mi assale un'ondata di imbarazzo che non credevo possibile. Mi nascondo con i capelli, sdraiandomi di lato dando le spalle a Cam. Ovviamente lui capisce. Non so se è perché mi ha letto nel cervello oppure perché lui riesce sempre a capire quando ho qualcosa che non va.
«Pentita?» oddio si, tantissimo.
«No, assolutamente no perché» cavolo...risposta veloce.
«Invece si»
«No Cam, sto bene!» o forse no! Non mi sono esattamente pentita, diciamo che aver perso una parte di me mi fa star male, è vero è una membrana di cui possiamo fare a meno ma è strano. Non è pentimento è solo un rimpianto - Mel...è a stessa cosa – seccante ma fisso e come ogni rimpianto non può essere cacciato indietro.
«Hey, non stai bene. È normale se senti male o se ti sei "pentita"» mima le virgolette con le dita in modo chiaro e scandisce bene la parola.
«Dici? Non sono pentita ma non so, mi sembra di non essere la stessa.» si alza e viene verso di me, mi bacia in fronte e si accovaccia davanti a me mettendo le mani sulle mie cosce nude. «Tranquilla è normale, però ti sconsiglio di guardare le lenzuola se stai così male. Capita a tutti di pentirsi di averlo fatto ma poi passa. Ora starai pensando a tutto quello che potevi fare o dire quando eri vergine, ebbene ti do una notizia interessante, puoi fare lo stesso tutto quello che vuoi e se non lo dici in giro puoi ancora lasciar credere alle persone che sei vergine se ti fa stare meglio. Io ho fatto così. Mi sentivo in colpa con me stesso per essermi lasciato andare ma è una cosa normale, il richiamo della natura se così vogliamo dire, solo che mi sentivo male perché pensavo che questo avrebbe cambiato qualcosa in me. Però non cambiò nulla, e mi resi conto che se non lo avessi detto io agli altri nemmeno lo saprebbero, forse sarebbero increduli al fatto della mia verginità però è quello che saprebbero. È una tua scelta bambolina, non sei obbligata a dirlo a tutti, può restare tra noi. Scegli cosa fargli credere.» le sue parole hanno un effetto rassicurante, tanto che credo di non provare più l sensazione di prima. Però al suo posto ora ce n'è un'altra: vuoto. Sento come del...vuoto in me.
«Cosa vuol dire se mi sento vuota? E perché ho improvvisamente voglia di piangere?»
«Teoricamente hai perso una parte di te perciò comprendo il tuo vuoto, ma in realtà quel vuoto lo senti solo perché il tuo corpo vuole che riempia lo spazio con il mio. E tesoro, sei una femmina perciò piangerai di conseguenza, ma mi rendo conto che questo non è d'aiuto. Piangi se vuoi piangere, perché tenerselo dentro? Io non ti giudico, mi limiterò ad abbracciarti.»
«Ho un ragazzo d'oro ma mi dimentico spesso di dirglielo.» sorride sbuffando e poi si alza. Mi tira in piedi e io mi butto addosso a lui pretendendo un abbraccio di quelli che quasi ti soffocano ma ti fanno capire che quella persona è lì con te e ti tiene stretta. Chiacchierando passa il tempo. Passa con una velocità indescrivibile, prima erano le nove e adesso son già le undici.
«Cam?»
«Mmm»
«Hai dormito anche tu stanotte.»
«Lo so, succede quando sono stanco. Succede poche volte, può capitare che sia talmente stanco da riuscire a prendere sonno.»
«Dev'essere brutto non poter sognare mai più»
«Diciamo che non è una delle principali cose di cui ti preoccupi. La prima è perché non riesco a dormire? E andando per gradi c'è: non crollerò di sonno per strada, vero? Scendendo ancora si presenta: ma che cavolo faccio tutta la notte? E poi forse c'è anche quella dei sogni, ma sta molto in basso.»
«Capito. Io ci penserei. I miei sogni sono importanti.»
«Per questo tu non ti trasformi perché qualunque cosa significhi, il tuo sangue, i tuoi sogni e la lettura del pensiero derivano da te e se ti trasformi perderesti tutto, il che a quanto pare è un male.» annuisco e mi accoccolo sulla sua spalla. Lui si siede e mi fa mettere sopra di lui ma io mi sposto perché sono troppo stanca per fare quello che vuol fare lui. Mi sdraio accanto a lui mettendo la testa nell'incavo della clavicola e lasciando così che la stanchezza mi travolga.
Mi sveglio per via del brontolio del mio stomaco. Guardo l'ora: le due, do una carezza a Cam in modo che si svegli pure lui. Apre gli occhi, sono giallognoli, questo colore non l'ho mai visto. Passo davanti allo specchio e mi guardo cavolo sono un disastro. Vado avanti verso il bagno ma torno subito indietro verso lo specchio. Noto una cosa anche nei miei di occhi. Sono cerulei ma hanno delle venature di blu simile al colore degli occhi di Cam.
«OH. MIO. DIO!» dico ad alta voce. Cam si alza preoccupato.
«Che c'è?» fa una breve pausa e prima che io possa dirgli qualcosa se ne accorge da solo «Che diavolo ho agli occhi?»
«Già perché i miei?» li guarda attentamente bloccandomi la faccia con le due mani come fa quando mi bacia.
«Ci siamo mescolati i colori...figo e strano»
«Figo e strano èh?» dico un po' preoccupata.
«Stramaledettamente figo, hai ragione» poi però vede la mia preoccupazione «hey, non è niente tranquilla, si sono solo combinati i colori niente di più, mi è già successo di solito tornano normali!»
«Il di solito con noi due non vale proprio per niente»
«Ok, hai ragione ma in fondo che male c'è? Ci leggiamo nel pensiero, credo che questo sia il minore dei mali. Se c'era qualcosa sotto e gli occhi erano così già da ieri sera lo avremmo già scoperto perciò penso si siano solo colorati.» faccio un respiro profondo simile ad uno sbuffo ed alzo gli occhi al cielo. «Dai vieni qui!» mi abbraccia. La sensazione di protezione mi pervade, mi succede sempre quando sono tra le sue braccia.
«Ho fame!» esclamo convinta.
«Concordo. Sistemiamoci e usciamo a mangiare qualcosa.»
«Si però attenzione a dove mi porti perché se non ricordo male ho fatto indigestione.» scoppia a ridere e io sorrido.
Una volta finiti di preparare usciamo ed entriamo in un ristorante che, stranamente, non conosco.
«Questo posto sembra molto costoso»
«Da quando i soldi sono un mio problema?» inclino la testa prima a destra poi a sinistra per un paio di volte e gli occhi dritti verso l'alto. Lui mi afferra la mano e mi conduce dentro. Si, è confermato che è un ristorante di lusso molto costoso. Apro il menù e tutti i piatti costano più di dieci euro...perfino il pane ha un costo, cioè in tutti i posto in cui sono stata il pane te lo offre la casa ma qui se lo vuoi lo devi pagare...uh, però aspetta è l'unico che costa cinque euro.
«Se ordinassi solo del pane te la prenderesti?»
«Molto. Ho intenzione di spendere almeno cento euro, quindi ordina quello che ti pare altrimenti faccio io anche per te»
«Ok ok però non ti arrabbiare. E comunque non sono te, io mangio poco.»
«Mangi poco si, ma costante. O meglio fai due volte merenda una dopo colazione e una dopo pranzo e poi i pasti più importanti quindi in teoria tu mangi cinque volte al giorno mentre io solo due o tre»
«In effetti è vero, ha senso.»
La cameriera arriva e con tono veloce ma gentile ci chiede l'ordinazione. Cameron inizia a dire una sfilza di piatti di cui non sapevo nemmeno l'esistenza, li pronuncia tutti in modo sbagliato ma la cameriera, seppur divertita, lo capisce lo stesso. Poi è il mio turno, ordino un Cicken Tikka Marsala ovvero pollo al curry con del riso di accompagnamento e il Sunday Roast - si tutto a base di carne evviva il colesterolo! – cioè un piatto con carne e verdure speziate.
Quando arriva il primo di Cam mi spavento, ha preso una Shepherd's Pie che è una specie di torta salata ripiena di ragù, carote e piselli, solo che di solito non si mangia l'intera teglia, per quanto possa essere piccola, ma se ne mangia solo una fetta...ovviamente cosa ha ordinato lui? Tutta la teglia. Il mio cibo non arriva perciò gli frego un po' del suo e ammetto che è davvero delizioso.
«Questo ristorante è famoso per avere la carne migliore perciò se non la mangi qui non puoi dire di aver assaggiato la miglior carne del modo» dice con un boccone in bocca che quasi faccio fatica a capire. Ora si spiega il menù a base di carne.
Con il suo secondo arriva il mio Cicken Tikka Marsala, il suo secondo è ovviamente fish and chips.
«Scherzi vero?»
«No è buono, ne vuoi un po'?» faccio spallucce
«Perché no?!» mi appoggia un pezzo di pesce nel mio piatto e si prende un pezzetto di pollo. Dopo arrivano gli altri piatti a me il Sunday Roast e a lui un hamburger. Insieme al panino gli portano anche Sausages and mash e io ordino Chicken and Mushroom ovvero pollo e funghi ma faccio mettere poco pollo e molti funghi.
Finiamo di mangiare e andiamo a pagare. Il conto è davvero alto ma ammetto che ho mangiato molto bene. Ci facciamo un giro e io gli mostro una delle più famose gallerie d'arte di strada, poi andiamo sulla London Eyes e torniamo in hotel.
«Non dovevi essere malata tu?» Mama Damas.
«Ehm...si beh ecco più o meno mi è passato e poi avevo fame dovevo pur mangiare.» mi guarda come se non credesse ad una parola il che in effetti è vero. Ci avviamo verso le scale e lei ci grida «Almeno spero che abbiate usate le precauzioni» guardo Cameron e gli tiro la mano per farlo muovere più velocemente. Sgrano gli occhi appena arrivo in camera.
«Però è sgamata la signora»
«No Cam, non è sgamata ma questo è un hotel standard in cui di solito ci vengono le coppiette e le scolaresche, è abituata a scene simili. Dio che vergogna quella donna potrebbe essere mia madre!»
«Le madri capiscono sempre tutto che puoi farci bambolina? Lo ha capito e quindi? Non mi sembra certo la tipa che va adirlo in giro»
«Vero, ha imparato a farsi una bella manciata di affari suoi. E poi Mama Damas è sempre stata una poco curiosa»
La sera arriva molto in fretta, gli altri tornano e noi scendiamo per cena, sono costretta a mangiare una tomato soup per colpa della bugia di Cameron...beh ok, anche gli altri non mangiano nulla di speciale pasta al pomodoro. Cam si siede con i suoi amici e io mi siedi vicino ai miei invitando Crystal con noi, ormai ha un po' abbassato la cresta per fortuna. Dopo cena saliamo tutti nelle stanze e nessuno esce. Io e Cam restiamo incollati alla televisione e io devo fare da traduttore. Dopo un po' senza nemmeno accorgermene mi addormento.
Quarto giorno andato.
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Un amore paranormale
RomanceMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...