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Dopo la chiacchierata con Cam siamo rimasti abbracciati per un pò. Abbiamo aspettato che gli passasse la trasformazione, parlavamo e lui sembrava essere normale, non aveva scatti d'ira o voglia di uccidere. Beh ok, se aveva voglia di uccidermi si è trattenuto.

Siamo a martedì, stasera incontrerò Cass al bar della scuola per discutere delle clausole dei documenti. Speriamo vada bene. Vado a scuola da sola perchè avevo voglia di camminare ed ascoltare la musica solleticarmi il cervello. Passo davanti a casa di Cam e lui esce dalla porta, faccio finta di non vederlo, voglio davvero camminare e godermi un pò di musica. Ieri ho lavorato solo due ore, però Gina e Alberto sono molto simpatici e quando non c'è niente da fare parliamo del più e del meno. Puntuale come la morte, ieri sera, Cam è venuto a prendermi al lavoro, giusto per fare la parte del geloso che mette in chiaro la situazione.

Mi raggiunge da dietro e mi blocca.

«Hey ma che fai?»

«Ti sto solo abbracciando, calmati»

«Scusami non volevo aggredirti» di solito è così quando una ha il ciclo. Il dolore non c'è ma dà molto fastidio e perciò sono sclerotica.

«Hai il ciclo per caso? C'è odore di sangue e putrefazione» storce il naso. Oh, che vergogna!Divento rossa in volto e, da freddo polare che faceva, inizia a fare un caldo bestiale stile Caraibi, posto in cui ovviamente sono stata. Lui ridacchia e poi mi abbraccia di nuovo da dietro e mi solleva roteando.

«Non ti devi vergognare, è normale e sento l'odore di tutte. Peccato sia sprecato visto che l'odore è come il sapore.» gli dò un buffetto in testa e lui se lo massaggia come se lo avessi tramortito. Facciamo la strada insieme ma quando gli dico di voler ascoltare la musica in tutta risposta tira fuori dallo zaino i suoi auricolari e se li infila. Lo adoro quando fa così, quando capisce cosa voglio e fa in mio che sia a mio agio.

Arriviamo a scuola e io entro in corridoio perchè fuori fa troppo freddo, lui preferisce stare con i suoi amici, quindi ci salutiamo ed entro. Trovo gli altri già dentro l'aula di teatro per cui entro anch'io. Dio sono davvero orribili, niente in confronto a Londra. Mi dispiace davvero doverlo affermare ma quel che vedo è terribile. La campanella suona ma l'insegnante non arriva, bensì siano passati dieci minuti buoni. È vero che abbiamo sei ore filate, ma dove cacchio è?

Dopo un pò arriva il padre di Cam e Lù che qui è solo il preside.

«Viste le conoscenze e il diploma della signorina White, sarà lei a tenere le lezioni future rispetto a laboratori di canto, recitazione e ballo. Le vostre insegnanti le vedrete solo due ore in modo da coordinare le idee e ottenere i grandi risultati che mi aspetto da voi.»

Rimaniamo tutti a bocca spalancata, persino io. Ha in mano una copia del mio diploma. Nella scuola di Londra, dopo il terzo anno, potevi gestire le lezioni, infatti le prof davano l'incarico a noi e stavano solo a supervisionare il nostro lavoro. Mentre ballavamo, ad esempio, Madame diceva a caso dei nomi e la persona nominata doveva andare davanti e condurre dicendo agli altri dove stare e mostrando loro i passi.

Era più facile per loro e noi ci divertivamo a vedere i fail delle altre persone perchè, ammettiamolo, cambiare stile di danza di punto in bianco era abbastanza difficile, si passava dalla break dance alla classica, poi la moderna, l'hip-hop...era molto divertente e la classe si affiatava molto di più. Qui mi hanno messa in seconda per via della lingua, pensavano che fossi fuori dal mondo. Ok tornando a noi...in effetti ha mantenuto la parola che mi ha dato al parco, aveva detto che avrei insegnato io e così è stato. Si sarà fatto dare il diploma dalla scuola londinese credo. Mi iniziano a fissare tutti storto come se fossi una persona spregevole, lo fa anche Lucy e la cosa mi dà fastidio.

«Mi aspetto grandi risultati da lei signorina. Mi hanno parlato molto bene delle sue innumerevoli doti, per cui pretendo che entro la fine del mese vi iscriviate al concorso dei talenti di fine anno. Se vincerete verrete premiati con una nuova aula di registrazione e una nuova aula di teatro, quella di danza è stata rifatta quest'anno perciò posso solo promettervi nuove attrezzature. Buona fortuna Professoressa White.» mi guarda, poi sposta lo sguardo sugli altri e se ne va. Ehm...sono nei guai mi sa. Non so se i ragazzi accetteranno questa nuova condizione. Ho paura a girarmi. Appena lo faccio mi applaudiscono...ok questa non me l'aspettavo proprio! Sento di nuovo quel calore di prima: il calore dell'imbarazzo.

«Prima cosa: spacchiamo il sedere a tutti, facciamogli vedere chi siamo. Seconda cosa: basta agitarsi a caso, adesso si balla come dico io!!!» la mia felicità è quasi palpabile in effetti.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora