Merel
Al nostro risveglio Chuck non c'è più e stanno pulendo la sua cella. Guardo la signora che sta pulendo ma lei mi ignora, va avanti a fare il suo lavoro. con gli occhi vago su Cam appena sveglio, ultimamente lo stanno stancando molto e quindi la notte riesce a dormire, io non ho più fatto incubi e forse è perché si stanno avverando. Ha i capelli in disordine e non immagino i miei, scuote le spalle come per dire che non sa cosa sta succedendo. Arrivano tre guardie, due si mettono davanti alla cella di Cameron e uno davanti alla mia. Hanno tutti e tre la barba folta e non niente a che vedere con quelle dei giorni scorsi.
«Avrete tre ore per lavarvi e sistemarvi, il tempo che servirà per pulire le vostre celle. Vi verranno dati vestiti puliti presi dalle vostre valigie e i vostri attuali verranno lavati o buttati a seconda di come li avete ridotti.»
Inarco il sopracciglio sinistro e guardo Cam.
"Che hanno intenzione di fare?"
"Non lo so, forse vogliono davvero farci lavare ma tre ore mi sembrano troppe."
"Appunto che cosa vogliono farci?"
"Te l'ho detto non ne ho idea aspettiamo e vediamo. Ricorda che possiamo superare tutto d'accordo?" annuisco.
Ci fanno uscire e ci portano in una specie di cortile, fa freddissimo e io sto tremando ma non mi permettono di avvicinarmi a Cam per scaldarmi. Ci spingono dentro una casetta di mattoni rotonda dove ci sono un sacco di docce. La casa prosegue con una "coda" rettangolare dove da un lato si presentano dei lavandini e degli scaffali e dall'altro dei camerini. La pessima notizia è che sono docce comuni perciò niente privacy ma per il momento, fortunatamente, ci siamo solo io e Cam.
Ho ancora l'intimo addosso quando le guardie di prima si avvicinano alle docce. Smetto di spogliarmi aspettando che arrivi Cameron.
Quando arriva li vede e gli fa un'occhiataccia di quelle che intendono omicidio puro.
«Avete intenzione di rimanere qui?» gli ringhia contro.
«Non si vede carne fresca tutti i giorni!» facendo un sorriso ammiccante mi indica col mento. Cam storce il naso e gli occhi che prima erano bordò ora sono rossi fuoco.
«È carne già presa, fuori da qui o ti faccio sentire quanto buona è la tua»
«È una minaccia?» la guardia gli si avvicina e si fa grande, cosa che non è, è solo un verme pervertito e anche brutto.
«Si, lo è, perciò levati dalle palle.»
«Cos'è tu la puoi vedere e noi no? Condividiamola un po'» si iniziano a vedere le vene di Cam e la cosa non si mette bene. Mi avvicino a lui nascondendomi dietro alle sue spalle.
«FUORI. DA. QUI. ORA.» impaurite le guardie escono. Tutti sanno cosa può fare.
Si fa dare le chiavi della casa e ci chiude dentro, è vero potrebbero aprire dando un calcio o un pungo ma ci sarebbe lui dietro la porta ad aspettarli e non gli converrebbe per nulla.
Apro il rubinetto dell'acqua calda che esce quasi subito per fortuna. Con ancora l'intimo addosso mi metto sotto al getto. Cam mi guarda incuriosito, come se si aspettasse che togliessi anche il resto dei vestiti. Sorrido e scuoto la testa perchè non voglio farlo. Butto la testa all'indietro per farmi scivolare l'acqua sul collo e quando la rimetto dritta mi ritrovo davanti lui.
«Non sarebbe la prima volta che ti vedo nuda sai?»
«Si lo so ma non è il luogo adatto.»
«Per un maschio è sempre il luogo adatto. E poi non ti sento vicina da un po'»
«Cam no!»
«So io quanto lo sai tu che lo vogliamo entrambi. Perchè non farlo se lo vogliamo?»
«Perchè è inappropriato ci sentiranno. Sentono come te lo sai questo vero?»
«Meglio così capiranno a chi appartieni!»
«Si a me stessa»
«Stai al gioco ti prego!»
«Cam non è il caso, scusa.» mi si avvicina e mi spinge contro il muro ghiacciato, faccio un sussulto. Mi prende le braccia e le mette anche quelle incollate al muro sopra la mia testa poi inizia a baciarmi. Quando capisce che non mi staccherò dal muro mi lascia andare le mani e io gliele stringo al collo. Mi avvinghio contro di lui e in risposta lui mi tira su le gambe mettendosele in vita. Mi stingo a lui per non cadere quando sposta le sue mani sulla mia schiena. Sento le sue sensazioni ed è una cosa stupenda, riesco a sentire cosa prova e cosa pensa di me, credo che la cosa sia reciproca però e mi spavento un po'. Rallenta il ritmo dei baci sentendo che mi sto spaventando ma sono io a riprendere il ritmo.
«Non abbiamo un letto» biascico.
«Non sempre serve»
«Non riuscirò a stare in piedi lo sai!»
«Ti tengo io.» riprende a baciarmi.
Mi slaccia il reggiseno e lo fa scivolare via poi inizia a massaggiarmi il seno. Compie dei piccoli cerchi attorno ai capezzoli e poi li stringe. Scende e mi solletica il ventre, scende ancora e mi stuzzica scivolando dentro le mutande e uscendo. Lo fa tre volte. Rimetto le gambe per terra e gli allaccio le braccia attorno alla schiena. Lui mi sfila le mutande e toglie anche le sue. Si spinge contro di me per farmi sentire quanto è eccitato. Mi stuzzica ancora il seno poi il ventre e poi là sotto. Si ferma lì sotto e infila un dito dentro di me. Chiudo gli occhi per sentirlo meglio. Lui inizia a muovere il dito poi esce e mi stuzzica il clitoride, sento il fuoco che si accende e si espande. Faccio un respiro profondo ma non mi basta perciò apro la bocca. Abbiamo entrambi il fiato corto ma la sensazione è troppo piacevole. Sposto le mani su e giù sulla schiena di Cam, gli accarezzo i muscoli, le scapole e quando si insinua in me con una mano raggiungo il collo e lo accarezzo baciandolo, con l'altra invece gli faccio dei piccoli graffi come se cercassi qualcosa a cui aggrapparmi. Anche lui mi sfiora la schiena con la mano sinistra. Sente che sono pronta e lui lo è ormai da un pezzo. Toglie le dita e si spinge contro di me, mi inchioda al muro in modo che non cada poi entra. Lo sento e ansimo più forte. Anche lui ansima e apre la bocca per respirare, dice un paio di volte il mio nome poi vedendo che faccio fatica a lasciarmi andare rallenta le spinte ma le fa più profonde.
«Bambolina non per quanto reggerò ancora lasciati andare!»
Cerco di obbedire e alla fine ci riesco. Provo un piacere immenso anche se sono in una doccia comune. Sento le mie gambe cedere e allora cerco di agganciarle alla sua vita. Lui me le prende aiutandomi. Da le ultime spinte e veniamo insieme, pian piano le rallenta fino a farle esaurire. Mi accarezza i capelli bagnati per farmi calmare. Lo bacio teneramente e poi riprendo a lavarmi. Andiamo ad asciugarci e mentre mi chino per prendere l'asciuga capelli lui mi lancia un'occhiata al sedere e ride vedendo che faccio un movimento sensuale apposta. Mi strofino il corpo con l'asciugamano e friziono i capelli, mentre lo faccio mi giro a guardarlo e il mio sguardo ricade sul suo sedere così tonico e scolpito...Merel riprenditi!
Mi mordo il labbro inferiore sul lato destro e lui lo nota.
«Che c'è ne vuoi ancora?»
«Ehm...no stavo solo...» si infila le mutande e mi viene incontro.
«Tranquilla va bene così!» mi sposta un ciuffo di capelli bagnati dalla fronte e me lo sistema dietro le orecchie. Attacco la spina e inizio ad asciugarmi i capelli. Non appena finisce di vestirsi viene a darmi una mano così faremo più in fretta.
Ci riportano in cella e la trovo pulita e con un tavolo su cui c'è un vassoio pieno zeppo di cibo. Anche Cam ne ha uno.
Guardo verso la cella di Chuck ma non c'è nessuno ed è vuota. Non voglio pensare che sia...che sia...morto!
«Dimmi che non è....»
«Non lo so bambolina, spero di no!» sospiriamo all'unisono e ci sediamo per mangiare. Le ore passano e noi continuiamo ad esercitarci sulla lettura e gli scambi del pensiero e io intercetto anche altri pensieri oltre a quelli di Cam.
Arriva sera e per fortuna per oggi niente esperimenti però anche niente Chuck.
Avviciniamo i letti alle sbarre delle celle e ci sdraiamo. Cam non dorme ma io si. Prendo la sua mano, è più facile dormire così perchè sentirei nel caso non ci fosse più. Dopo un po' non riesco più a pensare e cado in un sonno profondo.
Mi sveglio sopraffatta da un incubo che non voglio ricordare. Cam è lì già pronto a consolarmi ma non c'è consolazione che tenga questa volta. Ho visto la morte di Chuck, lo sapevo che la sua sparizione sarebbe significata qualcosa.
Chuck è morto e adesso siamo da soli qui dentro.
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Un amore paranormale
RomansaMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...