Merel
Ultima lezione. Ultima visita a Londra. Dopo questa gita Rose mi ha detto che non li rivedrò fino a questa estate, non mi darà il permesso di partire di nuovo, in effetti però ha più che ragione; tra venire qui per la perdita di Matt e la gita a scuola ha speso veramente tanto, non volevo che ci mettesse lei i soldi, ma come potevo impedirglielo?
Cameron esce dalla doccia con l'asciugamano in vita e i capelli bagnati in cui passa una mano per aggiustarli ma la cosa serve a poco.
Quell'asciugamano non serve a molto, anche perché man mano che cammina gli scivola giù. Sapendo che lo fa per provocarmi scuoto la testa e mi metto a ridere mentre piego una maglietta e la sistemo in valigia. Per fortuna mi è venuta l'idea di portarmi anche la valigia di scorta, è fatta di stoffa e non ha rotelle o cose ergonomiche anzi, ha i manici ed è molto in stile retrò. L'avevo messa in fondo alla valigia, in realtà era già lì da prima perché ho l'abitudine di portarmela dietro per sicurezza, e questa mia ossessione si è rivelata utile poiché Cam ha comprato molti souvenir e io ho comprato alcuni vestiti nel mio negozio preferito in cui, ovviamente, ha pagato Cameron. Non so perché si ostini a pagare per me, ho anch'io dei soldi da parte soprattutto ora che lavoro nella scuola di cui suo padre è il preside.
Mi ha anche spedito il contratto provvisorio, non pensavo facesse sul serio non so dove vuole arrivare più che altro, la cosa mi spaventa. Trasalgo dallo spavento quando Cam mi mette le mani sui fianchi, ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi sono accorta di lui. Mi prende la mano e mi fa fare la giravolta poi si sistema il braccio attorno al suo collo e mi attira verso di se per baciarmi. Lo lascio fare anche quando mi butta sul letto. Detesto questa cosa santo cielo! Ho un'incredibile paura di cadere nel vuoto anche se c'è il letto e Cam non permetterebbe mai una cosa simile. Atterro sul morbido cuscino in disordine sul letto e sulle lenzuola ancora stropicciate dai nostri corpi la notte.
Mi si sdraia sopra e tenta di baciarmi ma io sposto la testa di lato. «Hey!» esclama con disappunto. «Non voglio niente di più che qualche bacio» mi prende il volto con una mano mentre si sorregge con l'altra, me lo gira verso di se e mi posa un bacio tenero sulla bocca «Ok faccio il bravo ma non negarmi i baci ti prego, è infastidente!»
Annuisco e riprende a baciarmi. Dopo un po' lo interrompo dicendogli che dobbiamo finire di prepararci, obbedisce senza fare troppe storie.Andiamo a lezione e sinceramente Madame ha fatto miracoli visto che adesso con noi ballano anche gli energumeni. Non credevo che ce l'avrebbe fatta, ma in fondo parliamo della mitica e inimitabile Madama Suissrouge - alias Madame - quindi era scontato che non li avrebbe lasciati in panchina a vedere i nostri bei culi in movimento o prenderci in giro perché non sapevamo farlo. Devo ammettere che sarà dura tornare in Italia e farli collaborare.
«Bambolina a che pensi?» ovvio, lui si accorge sempre quando medito qualcosa. Questa cosa della lettura del pensiero apre e chiude un milione di porte insieme, riusciamo a sentire cosa proviamo a vicenda e questo significa che riesce a capire quando ho qualcosa che mi passa per la testa. «Niente, solo che non so se, quando saremo in Italia, collaborerete ancora con noi. Almeno non tutti. Qui è bello, questa cosa di voi che aiutate noi è...stupenda, non voglio che finisca per colpa dell'ego di qualcuno e per colpa anche delle vene schizzinose di qualcuno!» muovo l'angolo destro della bocca verso l'alto in modo da esprimere il mio disagio.
«Ti darò una mano, promesso. Lunedì abbiamo palestra insieme e li convincerò a ballare fidati. Sono il loro leader, gli faccio fare quello che voglio, più o meno, e in ogni caso potreste metterci del vostro scuotendo quei bei culetti che vi ritrovate per invogliarli ad unirvi non trovi?»
«Sarebbe svendere il proprio corpo lo capisci? Sminuire l'importanza e la difficoltà di un balletto. Non posso chiedere questo ai ragazzi.»
«Sarà solo presta volta ok?»
«Speriamo» faccio un sospiro.La lezione finisce ma io vado allo stereo e faccio partire Cola Song di Inna e J. Balvin, è una canzone davvero stupida ma ha un ritmo perfetto per "un'addio".
In tutto ciò Matt è riuscito a vedere i suoi genitori e chiedergli scusa per quello che è successo e per il fatto che è scappato, doveva staccare dalla depressione e questo era l'unico modo, ha chiarito anche che finirà la scuola in Italia così mi darà una mano, a tempo perso, con la squadra di ballo e inoltre studiare lontano dagli sguardi compassionevoli di amici, professori e conoscenti - ovvero amici - di Denny è un aiuto mica da ridere visto che probabilmente non gli darebbero mai un voto negativo visto l'accaduto, solo perché avrebbero paura di come potrebbe prenderla.
Ci dirigiamo tutti verso il panettiere che fa quei fantastici panini e questa volta c'è chi ne prende addirittura tre giustificandosi con la classica scusa di volerlo mangiare dopo.
Siccome sono già le cinque i professori per oggi non hanno organizzato nulla, hanno deciso che chi aveva già tutto pronto per la partenza poteva vagare intorno all'hotel facendosi l'ultimo giro, mentre chi invece doveva ancora finire avrebbe dovuto muoversi. Io e Cam andiamo alla London Eye al tramonto per godercelo tutto fra baci, coccole e sguardi teneri. Scattammo anche qualche foto e, stranamente, sia lui che io venimmo bene, nonostante lui abbia quel problema con gli occhi e io...beh io non vengo mai granché.
Tornati all'hotel ci servono subito la cena per poi caricarci sul bus insieme ai bagagli e partire per l'aeroporto.
Check-in, controllo bagagli e partenza. Mi addormento quasi immediatamente appoggiata al morbido e profumato sedile e con la testa sorretta dalla spalla possente di Cam.
Quando mi sveglierò sarò lontana da casa!
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Un amore paranormale
RomanceMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...