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«Posso chiederti una cosa?» mi dice Piper
«Certo» rispondo con noncuranza sperando che non sia nulla di troppo personale...
«Tu e quel ragazzo avete...si insomma avete già fatto...sesso?» ecco come non detto! Merel che ti aspettavi da una come Piper? È la tua migliore amica dovresti conoscerla ormai...
«Non abbiamo fatto nulla per tua somma gioia» alzo gli occhi al cielo
«No? Nemmeno qualche bacetto un po' spinto?» e ma che due...
«Piper, sono solo baci normali ok? E non penso che otterrà qualcosa prima di un altro paio di mesi...almeno credo!»
«Non lo sai nemmeno tu vero?» dice col suo accento inglese. Anche se ha studiato italiano con me ogni tanto qualche parola in inglese le sfugge. È davvero una persona d'oro ma è anche una di quelle che si chiamano troie, o meglio non è una troia ma si dona facilmente alle persone dell'altro sesso...ok forse è una facile, non è cattiva però...le piace il sesso, come biasimarla? Mentre una persona al primo appuntamento non bacia l'altra, lei già se lo limona e molto probabilmente la volta dopo sono già ad un livello avanzato, in sostanza al terzo appuntamento è già arrivata alla tappa finale.
«Non è che non lo so, è solo complicato.» prende il respiro come per parlare ma la blocco «no, non posso dirtelo, questo è un segreto tabù» abbiamo dato un soprannome ai segreti che non posso dirle e viceversa, li abbiamo chiamati segreti tabù perché non si può nemmeno parlare di loro.
«Ok ok, non parliamo più di te ora. Hai una vita noiosa perciò adesso parliamo di me...ho un nuovo fidanzato e pare che sia serio stavolta. Purtroppo per me non è uno che va veloce.»
«Pip non tutti vogliono quello. Il fatto che la stra grande maggioranza sia così non significa che ogni individuo maschile sia in quel modo.»
«Lo so ma il sesso è bello, quando lo proverai non potrai farne a meno, lo vorrai sempre di più anche tu. Non scherzo è la verità, quando lo provi non ne puoi fare a meno, è difficile smettere.»
«Ok ma Pip...cerca di tenertelo stretto se non vuole solo sesso da te, prova a fermare l'animale che è in te, sei peggio di un maschio cavolo! Prova solo per una volta ad andare oltre il sesso chiaro? Io pretendo che tu provi a farlo.»
«SISSIGNORA» chiudo la chiamata dopo i vari saluti e le ultime chiacchiere.
Sono le dieci e vorrei sapere come sta Cam, in effetti non gli ho neanche chiesto come faceva a sapere che gli avrebbero fatto quelle cose, provvederò più tardi.
Mi metto una tuta molto calda nel caso ci sia bisogno di uscire. La scorsa volta si è voluto fare un giro al parco qua di fronte ma avevo addosso solo un pigiama e faceva piuttosto freddo.
Dieci e mezza e ancora non c'è, mi chiedo se sia in pericolo oppure se mio padre gli stia facendo chissà cosa. Dovrei proprio raccontargliela questa storia. È solo che mi spaventa tantissimo il fatto che se gli dovessi dire che c'è sempre stato mio padre dietro a quello che gli succede mi lascerebbe o se la prenderebbe. E non solo si arrabbierebbe per questo ma anche per il fatto che lui è un esperimento utile. A mezzanotte meno un quarto crollo dal sonno. Sogno qualcosa che riesco a vedere.
Sono...oddio no! Sono nel posto in cui giocavo da bambina, il covo segreto di mio padre. Cosa ci faccio lì? Non posso muovermi o meglio, posso farlo, ma sono in una cella da cui non posso uscire. Perché sono in una cella? Di fianco a me c'è una cella vuota, ma sembra che ci sia stato qualcuno perché c'è del cibo e...del sangue? Ma che diavolo...
D'un tratto mi sveglio ma questa volta mi ricordo l'incubo e non vengo sopraffatta dallo stesso...strano! Vedo Cam steso sul pavimento della camera.
«Mi devi aiutare, ti prego!»

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora