Il dolore che provo è insostenibile, la mia vista è ancora nera ma so di avere gli occhi aperti. Sento la voce di Cam conica e lontana anche se mi sta toccando la coscia, anzi sta premendo su una delle ferite. Ora sono sdraiata. Quando sono svenuta avevo le gambe alzate contro il muro e la testa sulle gambe di Cam mentre adesso ho la testa per terra e le gambe stese. Sbatto le palpebre più volte e la vista inizia a riprendersi...o meglio vedo ancora appannato ma è già qualcosa. Cam mi sta stringendo fortissimo la coscia, mi fa più male che bene.
Non me la sento ancora di parlare sono troppo stanca per farlo, o meglio sono troppo debole.
«Dai Merl parla avanti, dimmi che stai bene, ti prego.»
«No, fa male.»
«Lo so, lo so ma devi reagire. Forza siediti!» mi siedo ma lui continua a premere sulla coscia perciò faccio un urlo di dolore e lui allenta la stretta.
«Devo stingere per forza, non guarisce, le altre sono guarite però hai perso troppo sangue e questa ferita non guarisce e non capisco il perchè.»
Nemmeno io lo so e fa anche male, più delle altre. Mi si spanna la vista e torno a vedere sebbene la poca luce che c'è mi dia fastidio. Chuck ancora alle prese con altri vampiri. Ma non sono vampiri normali, questi sono mostri. Quelli intorno a me sono ancora storditi e sdraiati a terra, Cameron ha fatto un buon lavoro direi. Vorrei solo che non fosse stato necessario, sono persone che un tempo avevano delle famiglie probabilmente, o che non si sarebbero immaginate tutto questo, né di divenire creature mostruose che non possono morire di fame pur provandone molta. Comunque questa situazione non va, perciò appena riuscirò a muovermi andrò da mio padre e gli caccerò in faccia tutto ciò che odia sentirsi dire. Vuole la guerra? Ok guerra sia, tanto sono immortale almeno quanto lui, se non di più direi. Mi guardo le mani e vedo i segni dei morsi poi li vedo anche sulle braccia e mi metto a piangere.
«Brava piangi, sfogati.» mi dice Cam con tono tranquillizzante. Vorrei non doverlo fare, vorrei non dover piangere.
«Non le voglio le cicatrici di questi qua. Non le voglio.» piango senza aver paura di essere vista. Mi accarezza i capelli dietro la testa e mi abbraccia piano. Ha staccato la mano dalla ferita sulla coscia e si sta rimarginando.
«Tranquilla non rimarranno te lo prometto, il mio veleno te le curerà.»
Non ne sono del tutto sicura ma devo sperarci perchè una cicatrice del morso di Cam la posso accettare ma quelli dei mostri di mio padre no. Mi alzo, o almeno ci provo. Quando sono in piedi Cam mi porge una mano sorreggendomi. La guardia torna e rimette tutti i mostri nelle loro celle, richiude quella di Chuck e poi prende Cameron per la maglietta cercando di rimetterlo nella sua cella fallendo miseramente.
Con un gesto del braccio Cam si toglie dalla presa della guardia e gli rivolge uno sguardo che farebbe paura perfino al diavolo in persona.
«Prova a staccarmi da lei e io ti stacco la testa poi faccio a pezzi tutto il resto, chiaro?» mi ha detto che non aveva mai ucciso nessuno.
«Sai ti osserviamo da parecchio e non hai mai ucciso nessuno, perchè dovresti cominciare ora?» dice la guardia in tono di sfida.
«Perchè per lei ucciderei chiunque, se me lo chiedesse ucciderei, se mi dicesse di uccidermi lo farei, io farei qualsiasi cosa per lei.»
«E se ti chiedesse di ucciderla?»
«Cercherei un modo per salvarla altrimenti lo farei perchè se qualcuno ti guarda negli occhi ed è serio e ti chiede di ucciderlo allora vuol dire che è di certo quello che vuole. Semmai ovesse chiedermi di ucciderla sarà per una buona causa, è forte tanto da sopportare tutto questo perciò se me lo chiederà lo farò. E anche se esiterò nel farlo e ne soffrirò parecchio saprò di aver fatto quello che vuole.»
«Questo ti fa onore ma ora torna in cella o ti ci sbatto con la forza.»
«Il tuo amatissimo capo mi ha fatto otto volte più forte di lui questo significa che sono più forte di te e non credo che riuscirai a prendermi. Ma se vuoi proprio provarci allora...buona fortuna» la guardia si avvicina a me e Cam si mette davanti. Le cose che ha detto sono molto dolci anche se strane, ucciderebbe anche me se glielo chiedessi perchè sa che sono abbastanza forte da sopportare molto e se glielo chiederò sarà perchè ne sarà completamente sicura. Ho recuperato le forze grazie al veleno che ha fatto effetto, e alla doppia razione che mi ha fatto ingerire poco fa, passo davanti a Cam e supero la guardia, a passo spedito mi dirigo verso la sala di mio padre e quando ci arrivo spalanco le porte senza richiudermele alle spalle e quelle sbattono contro il muro, le guardie tentano di avvicinarsi ma non so perchè non ci riescono. Mi sento forte. Forte come non mi sono mai sentita, come se qualcuno o qualcosa mi stesse proteggendo. Poi ci penso un attimo: mamma. È lei che mi protegge, in fin dei conti è morta per colpa di papà. Mi piazzo lì davanti e aspetto che si giri, non lo fa ed inizio a gridare.
«GIRATI. NON FARE IL VIGLIACCO E GIRATI!!» ma lui non si gira.
Sempre a gran passo mi ci avvicino e lo afferro per la spalla costringendolo a girarsi. Alla fine si gira, ha uno sguardo omicida che mi inquieta per un nano secondo. Che guardi come mi hanno ridotta, che guardi come vuole che mi riducano i suoi mostri.
«Non ti permettere di toccarmi»
«NON TI PERMETTERE? Io mi permetto eccome. Guarda ciò che non vuoi vedere, guarda come mi hai ridotta. Hai fatto morire mamma così e ora vuoi farlo anche con me così non ti darò più problemi giusto? Così on ti ricorderò più che padre o marito di merda sei stato? Beh sappi una cosa, io non ti permetterò di voltare le spalle e non vedere. Se mi vuoi morta allora dovrai guardarmi morire.» suona tanto come una specie di minaccia ma è così che la voglio.
«Sta al tuo posto figlia e niente di questi ti ricapiterà. Quello che ti hanno fatto oggi è stato per formare il tuo carattere e per farti capire che devi tacere in mia presenza. La punizione che ti spetterà per avermi toccato non avrà confine e sappi anche che non ti voglio morta ma voglio solo che diventi come la mia protetta. No, non l'ho uccisa, ma le ho fatto simulare la sua morte in modo da poterla riprogrammare a mio piacimento e sai cosa ti dico? È venuta su una meraviglia, adesso non si sognerebbe mai di toccarmi senza il mio permesso, non parlerebbe mai senza il mio consenso. Non prende nessun tipo di decisione se non sono io a darle ordini o consigli.» fa girare una ragazza, quella con i capelli viola che le stava accanto anche il primo giorno. Non appena si volta la riconosco. È la stessa ragazza con cui giocavo da piccola, dovrebbe avere la mia età e lui è riuscito a cambiarla, prima era gentile e dolce adesso è una sua pedina, una sua schiava. Non rammento il suo nome ma la risposta non tarda ad uscire dalla bocca di Cameron: «Violet.» sussurra nella stanza che gli fa eco.
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Un amore paranormale
RomanceMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...