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Alla fine i documenti non ho ancora avuto il coraggio di leggerli, non so cosa non vada in me, ma sento che questa volta voglio rimanere qui, per davvero. Questa è casa mia ora, e vorrei che lo fosse per un bel pò. Sopratutto ora che Cameron e io abbiamo sentito la stessa cosa dopo il Ti Amo. Tra gli sguardi di tutti siamo dovuti entrare in classe a tutti i costi, la campanella non aspetta nessuno. Cam mi ha assicurato che ad ogni lezione verrà a prendermi così mi farà da bodyguard contro le ragazze di tutta la scuola. Come se realmente ne avessi bisogno, in realtà non so bene cosa intendesse quando ha detto che mi farà da "bodyguard", che potrebbero farmi delle ragazzine in adorazione verso un idolo? Le lezioni sono infinite a scuola, oggi ho solo teoria e mi sto annoiando visto che il mio cervello si è intrippato con la storia del tatuaggio. Ne io ne Cam siamo riusciti a guardarlo, quindi dobbiamo aspettare di essere ognuno a casa propria. Per fortuna nessuno dei due oggi ha corsi pomeridiani, così potremo correre subito a casa a guardare quel benedetto coso sulla spalla che ci ha fatto quasi saltare per aria davanti a tutti.
Lezione di scienze. No, il tempo non vuole decisamente passare. Mi sento come se fossi una bambina che aspetta di tornare a casa il giorno di Natale perchè non vede l'ora di scartare i regali per vedere se c'è la bambola che aveva chiesto.
Non so come se la passi Cameron, ma io sto morendo dalla voglia di scoprire se è colorato.
A fine lezione Cameron è già fuori dalla classe che mi aspetta, per fortuna. Ho capito che le ragazze a cui piace - e fidatevi non sono poche - mi sommergerebbero con le loro assurde domande a cui probabilmente non saprei nemmeno rispondere o, forse, non potrei farlo perchè semplicemente la risposta non c'è. Mi abbraccia e ci avviamo verso la sua auto, la giornata scolastica è appena finita e finalmente posso correre a casa a guardarmi allo specchio. Non sono passate delle ore là dentro, sono passati anni, per di più non ho mai sentito il desiderio di volermene andare da scuola come oggi! È incredibile! Però...se i tatuaggi sono scolorati vuol dire che non c'è nessuna profezia e quindi Cam ed io siamo innamorati per davvero, nella realtà dei fatti ho anche un pò paura ora, se non sono colorati allora....No Merl, lo sono per forza! Su, un pò di positività non farebbe male!
Entro in casa con le chiavi, Rose non c'è anche se dovrebbe essere già qui.
Tolgo le scarpe e mi dirigo in cucina in cerca di qualche biglietto, niente. La chiamo ed entra la segreteria, chissà che fine ha fatto, più tardi proverò a chiamarla di nuovo. Corro in camera, lancio tutto sul letto ma tengo il cellulare in mano con il numero di Cameron sotto mano. Mi sfilo la maglia e la lascio cadere per terra, chiudo gli occhi e mi giro di schiena verso lo specchio, con quello piccolo che ho in mano cerco di allineare la visuale e realizzo che il tatuaggio si è colorato. Non è del tutto colorato però, solo l'uccellino maschio è colorato e raggiunge la femmina, che però è ancora avvolta dai rovi delle rose. Credo sia giusto così, io non gli ho detto che lo amo e quindi il mio uccellino è ancora imbrigliato, intrappolato in se stesso, metaforicamente parlando.
Ritorno alla realtà e sento che il cellulare sta vibrando, rispondo e sento la voce sua voce così felice e malinconica allo stesso tempo.
"Allora? Si è colorato? Il mio si, ma uno dei due passerotti è ancora pieno di rovi attorno e non è colorato."
"Già, io non te l'ho detto, penso sia per questo e di certo non te lo dirò al telefono adesso. Però sappi che è vero, quello che sento non è inventato."
"Tranquilla ci credo, dobbiamo fare in modo che si colori velocemente però."
"Si hai ragione, provvederò a farlo."
"Ci conto sai?"
"Lo so che lo sai, sai?"
"Non puoi imitarmi, ho il TM, fai solo brutta figura. Ah! Più tardi io e la squadra andiamo, sotto allenamento, a fare jogging al parco qua di fianco, vuoi unirti a noi...a me?"
"Non reggo le corse che fate voi la sai bene."
"Hai una buona resistenza invece, e comunque era solo una proposta, se vuoi venire ci vediamo lì per 17:30, ora devo andare ho gli allenamenti di nuoto e i compiti da finire. A dopo, tanto anche se non vieni tu pomeriggio ci vediamo stasera."
"Ok vedrò cosa fare. A dopo Cam."
"A dopo bambolina" prima che possa ribattere al bambolina lui ha già attaccato. Sa che mi da fastidio, anche se detto da lui non fa così schifo come quando lo dicono gli altri. Insomma, quando sono i suoi amici idioti a farlo sembrano vermi pervertiti, se è lui no, d'altronde è il mio fidanzato, sarebbe strano se per lui non fossi bella.
Prima di andare a correre devo finire di studiare per una verifica importante, perciò finchè non avrò finito non mi muoverò da qui. Prendo il libro di testo storico...Mel ma chiamarlo libro di storia no? No, ti devi sempre complicare la vita sei proprio una sciocca. Tra l'altro ora ti fai pure complessi mentali sul come chiamare un libro scolastico...siamo a cavallo direi!
Sottolineo le cose da studiare, faccio un piccolo schema e sto alla scrivania per circa un'ora e mezza per studiare concetti base di storia. Guardo l'ora sul display del cellulare e, oltre a vedere che sono le tre meno un quarto, vedo due messaggi: uno è di Piper e uno di Matt. Visto che ho finito di studiare storia, mi prendo dieci minuti di pausa prima di fare matematica. Il messaggio di Piper dice: "Hey Mel! What's day is it? Remember, Matthew's birthday."
Cazzo! È vero, Matt fa gli anni oggi e io me ne sono dimenticata. Che schifo di migliore amica Merel, proprio uni schifo!
Senza leggere il suo messaggio lo chiamo subito e mi scuserò un migliaio di volte per essermene dimenticata:
"Matt, hey ciao, come va?"
"Bene credo, tu?" mmmm, ha la voce triste, qualcosa non va. E poi perchè quel credo? Mi sa che questa volta l'ho fatta grossa!
"Sicuro di stare bene? Sembri triste che è successo?"
"Mio fratello è...." sbuffa.
"Ti angoscia ancora èh?"
"No Merl, Denny è morto!" coooooooosaaaaa?
"Ow, Matt io...mi dispiace tanto, non so cosa dire."
"Non dire niente...tanti auguri a me, tanti auguri a me, tanti auguri a Maaaaat, tanti auguri a me..." dice canticchiando, suo fratello aveva l'abitudine di irrompere nella stanza e dire «e la torta a me» e tutti ci mettevamo a ridere perchè appariva e spariva appena finiva la frase, anche perchè Matt poi lo prendeva a cuscinate. Ora suppongo che nessuno glielo dica più, e che lui voglia sentirselo ancora dire ma suo fratello non c'è.
"E la torta a me" canticchio in risposta sperando che non se la prenda. Lui sorride come se io avessi fatto l'unica cosa che dovevo fare, che gli altri dovevano fare ma non hanno fatto. Oddio, chissà i suoi genitori, i suoi parenti...la sua famiglia.
No, non ci devi pensare, adesso nessuno sta pensando a lui e probabilmente nessuno gli ha fatto gli auguri come si deve perciò NO, agli altri ci pensi dopo, se è il caso, ma ora solo al tuo migliore amico che sta soffrendo.
"Vuoi parlarne?"
"Te lo dico solo perchè la curiosità ucciderebbe anche me. È stato un coglione, era ubriaco fradicio e si è messo a guidare, io ero con lui, ero sobrio ovviamente e gli dicevo di stare attento finchè..." fa un grosso respiro prima di riprendere il discorso: "una macchina è passata col rosso ed è andata dritta nella fiancata dalla parte di Denny. Lui ha sterzato ma è finito contro un'albero io ero dietro e non mi sono fatto granché, solo una gamba rotta e qualche livido, non riuscivo ad alzarmi per via della gamba perciò ho chiamato il 911, che da voi è il 118 mi sembra, sono arrivati in meno di cinque minuti, ma ti posso assicurare che quei minuti sono stati un'eternità. Denny non si svegliava, era svenuto e io non riuscivo ad aiutarlo, quando ho sentito le sirene ho tirato un sospiro di sollievo. Ci stavano venendo a prendere, il problema era che l'albero contro cui siamo andati a sbattere pian piano prendeva fuoco e bruciava sempre di più. I medici hanno preso prima me perchè ero lucido ma non sono riusciti a tirar fuori mio fratello. Delle voci dicevano che era comunque morto, ma almeno avremmo potuto seppellirlo e invece no, il fuoco lo ha cremato per noi, come volesse facilitarci il lavoro. Ho capito solo dopo perchè avevano preso me, io ero vivo e lui no, io potevo sopravvivere mentre lui, anche in ospedale, sarebbe morto. La macchina è esplosa prima che potessero salvarlo o recuperarlo, io ero lì che guardavo la scena, la macchina bruciava ed io ero lì, non ero in grado di aiutare mio fratello. L'ho ucciso perchè avevo la gamba rotta, sarei dovuto uscire dalla macchina anche se la gamba mi faceva male e avrei dovuto tirarlo fuori da lì a forza, strappargli la cintura, bucare l'airbag e buttarlo in strada, invece sono rimasto sul sedile dietro incapace di aiutarlo. Ad un certo punto mi è sembrato di sentire le sue urla, ho pensato che mio fratello fosse solo svenuto e stesse soffocando tra le fiamme, ma i medici sostengono che era già morto, probabilmente lo fanno per non farmi sentire in colpa." lo sento piangere e non posso che farlo anche io, conoscevo bene Denny, era una persona stupenda ma quando Gloria lo ha lasciato si è trasformato in qualcuno che non pensavo potesse esistere dentro di lui.
"Mi dispiace così tanto Matt." tiro su col naso e mi asciugo le lacrime che però continuano a scendere.
"Ti va se ne riparliamo ho fame e devo prepararmi qualcosa, scusa."
"No hey, non preoccuparti vai pure."
Chiudiamo la telefonata e io rimango in silenzio a fissare la foto che ho come sfondo chiamata di lui e suo fratello.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora