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Scendo per cena, Rose è al telefono perciò decido di aspettare finchè non riattacca per farmi vedere. Quando riattacca sembra triste ma abbiamo fatto un patto: io non le chiedo niente, e lei non chiede niente a me.

«Stasera take away cinese ti va?»

«Si certo, cosa ordini? Chiamo io»

«Mmm, prendi quello che vuoi tu e dividiamo ok? Io ho delle telefonate da fare, mi vogliono ridurre i turni di lavoro, purtroppo già mi pagano poco e questa cosa non mi va bene in più vogliono dimezzarmi lo stipendio e farmi lavorare meno ma questi soldi mi servono, perciò scusa se sono un pò stressata.»

«Non preoccuparti. Ok io chiamo tra poco, sicura che non vuoi niente di particolare?»

Annuisce e sparisce in camera sua. Torno su per prendere il cellulare e Cam ha lasciato un biglietto con scritto che torna dopo cena. Ok perfetto, a volte è inquietante il fatto che abbia libero accesso alla mia camera, specialmente quando non ci sono. Prendo il cellulare e chiamo il numero che mi ha dato Rose e ordino: una zuppa, del pollo fritto, ravioli al vapore sia alla carne che alla verdura, involtini primavera, spaghetti di soia alla piastra e spaghetti di riso con verdure. Se avanza abbiamo da mangiare anche per domani sera, meglio così.

Il tipo del take away ha detto che arriverà tutto entro le nove, e ora sono quasi le otto perciò c'è ancora un pò di tempo. Per non rischiare di mangiare freddo scendo e apparecchio la tavola, accendo anche il forno ad una temperatura bassa in modo da poterci mettere le cose che mangeremo per ultime. Otto e dieci. Salgo e accendo il portatile, non so cosa sto cercando ma forse se mi trovassi un lavoro anche solo per uno o due giorni a settimana non dovrei chiedere i soldi a Rose per il pranzo quando devo rimanere a scuola. Inizio a cercare e trovo che in un bar-ristorante cercano una cameriera, prendo il telefono e chiamo sperando che risponda qualcuno, dopotutto sono le otto e dieci. Dopo qualche squillo mi risponde una signora che dalla voce sembra anziana:

"Salve, sto chiamando per il posto da cameriera. Io mi chiamo Merel White, sono una studentessa perciò non potrei lavorare tutto il giorno, ma nei pomeriggi liberi potrei venire ad aiutare. Chiedo uno stipendio minimo che può essere concordato. Le potrebbe interessare?"

"Si cara certo, e per la mattina c'è già mio figlio, per lo stipendio ne possiamo parlare. Ti pagherò a seconda di quanto lavori, se stai ferma a far nulla ti darò giusto un compenso per la presenza."

"Certo, la ringrazio moltissimo."

"Prego, presentati già domani, almeno parleremo d'affari senza tecnologia offensiva. Ti aspetto."

"Ok grazie mille a domani."

Non so cosa intenda con "tecnologia offensiva" però l'importante è che possa mettermi da parte dei soldi veri, miei. Il tempo della ricerca e della telefonata e si sono fatte le nove meno un quarto, scendo e accendo la tv in sala in modo che se arriva il fattorino gli posso aprire subito. Prima di sedermi preparo i soldi facendo un rapido conto con la calcolatrice.

Mi siedo sul divano, dieci minuti dopo il fattorino suona il campanello, vado ad aprire, pago, poso tutto in cucina e vado in camera di Rose per avvisarla che la cena è arrivata. Mima con le labbra di sedermi e iniziare a mangiare e io lo faccio. Non perchè sia egoista, più che altro perchè mi ha detto di avere da fare, non vorrei disturbare insistendo.

Finiti gli spaghetti di soia lei compare chiedendomi scusa e io le dico che non c'è problema e che la cena è nel forno. Sbircia tra le scatole e prende gli involtini me ne cede uno e continuiamo a cenare. Il silenzio è tale che si sentono il tic-tac degli orologi, gli scrhicchiolii della casa e il cigolare delle tapparelle vecchie.

«Ho trovato un lavoro da fare al pomeriggio, così non devo più chiederti i soldi per il pranzo» dico tra un boccone e l'altro.

«È fantastico ma non avresti dovuto, non mi dispiace pagarti il pranzo e non mi hai chiesto soldi fino ad ora.»

«Questo perchè tu me li hai sempre dati prima, ma da domani mi metterò da parte qualche soldo e altri li userò per mangiare e fare le mie cose.»

«Ok, la spesa però la faccio io e riceverai una paghetta di 10 euro alla settimana. Altrimenti finisco per sentirmi in colpa.»

«Non devi, non sono capace di stare con le mani in mano, e non mi piace dipendere dagli altri, voglio poter essere autonoma perchè finchè questo mondo me ne dà la possibilità e io voglio coglierla. Inoltre non è che abbia avuto tanto tempo per stare in panciolle in questi ultimi anni.»

«Va bene, hai ragione, sei una ragazza attiva.»

Finito di cenare vado in sala a guardare un pò di tv, il divano è molto più comodo di quello che c'è nello studio di sopra e poi quello studio lo usa Rose per sviluppare delle stampe piuttosto precise per la sua arte, ancora non ho capito se ci guadagna o è solo un hobby. Guardo Bones, che però dopo un pò mi annoia perciò giocherello sui social con il cellulare, mi annoio lo stesso e sono le dieci. Si devo andare a letto tra poco ma per ora non so cosa fare, se vado a letto troppo presto rischio che il mio organismo si svegli verso le cinque perchè non ha più bisogno di dormire, mentre se vado a letto tardi il mio organismo la mattina non si alza.

Salgo piano le scale visto che scricchiolano e mi da abbastanza fastidio. Appena in camera vedo sulla scrivania il pacco di Londra, sono documenti più o meno. Non li posso, anzi non li devo firmare ma da quando sono in grado di capire cosa dicono ho sempre chiesto a Cass di passarmi i documenti di adozione in modo che io possa "approvarli". Si esatto approvarli, perchè voglio sapere a che regole vado incontro prima che lo sappia la persona che mi adotta e a me sembra giusto così, in fondo si tratta di me.

Sento Cam che entra dalla finestra, non ho molta voglia di leggere i documenti con lui nella stanza perciò li rimetto nella busta e li poso sulla scrivania, li leggerò domani quando sarò da sola.

«Hey, sono molto stanca, ti dispiace se me ne vado a letto appena finisco di sistemare?»

«Per me è uguale, la camera è tua, se vuoi ti aiuto così finisci prima.»

«Mmmm no, meglio che faccia da sola altrimenti potrei non trovare più nulla. Grazie per esserti offerto di aiutarmi però.»

«Di nulla.»

Sistemo la borsa, metto a lavare i vestiti di oggi in modo da ridarli a Lù puliti e stirati. Scelgo una tuta non abbinata per domani mattina, maglietta maniche corte nera con delle scritte bianche, una felpa bella calda, la giacca in finta pelle e dei pantaloni della tuta non aderenti. Siccome è il periodo del mese in cui ho il ciclo ho voglia di stare comoda, indossare vestiti che coprano bene l'assorbente e che se si sporcano non è un guaio.

Attacco sotto carica cellulare, tablet e pc in modo da averli tutti già carichi per domani, nel caso ne avessi bisogno. Mi infilo sotto le coperte al calduccio e poco dopo mi addormento con Cameron che è nel divano sotto di me.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora