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La settimana passa piuttosto in fretta, tra compiti, corse e lavoro in due posti diversi è difficile gestire tutto. In ogni caso non è impossibile. L'unica cosa negativa è che ho poco tempo da dedicare a Cameron e credo che questo lo stia infastidendo. A quanto ho capito la scuola ci permetterà di andare una settimana in gita e la meta possiamo sceglierla noi, spero che i ragazzi siano d'accordo per Londra. Il lavoro che faccio a scuola va bene, mi pagano anche. Lo so non è il massimo essere la prof dei tuoi amici ma almeno si danno una mossa, non sono mai stati a contatto con una considerevole cifra di persone, in parole povere un pubblico più grande di quello dei ragazzi che hanno le ore buche e le passano lì non sapendo dove stare. Inoltre non sono una testa unica, nessuno di loro segue l'altro se, appunto, l'altro fa dei passi improvvisati. Ecco...non sanno improvvisare, non sanno muoversi senza una coreografia e questo è molto negativo. Siamo già a novembre e tra poco sarà il mio compleanno. Non che me ne freghi qualcosa. Non l'ho mai festeggiato, insomma perché festeggiare per l'invecchiamento? È ridicolo. E poi le feste...Dio che odio le feste. Non nego che mi piacerebbe ricevere una festa a sorpresa, ma nessuno se ne è mai preoccupato e sinceramente non mi sono mai data da fare per organizzare qualcosa. In questa settimana mi sono concessa del tempo per andare con Matt a scuola, è il mio migliore amico e non gli sto dedicando il tempo che merita, soprattutto dopo la morte di Denny. Mi fa male solo a pensarlo. Cam non se l'è presa, sa che tra me e Matt non ci sarà mai nulla. Ho chiamato anche Piper per aggiornarla, ma ho sbagliato a farlo mentre avevo il suo pigiama indosso, infatti si è arrabbiata. Si è arrabbiata anche perché ho un fidanzato figo...si, ha visto Cameron per webcam.

Ho risolto le cose con Cass, ho firmato gli ultimi documenti e li ho fatti vedere a Rose che ha dovuto accettare le condizioni citate. Oggi è già l'uno novembre, tra quattro giorni diventerò diciassettenne...strepitoso! È la festa dei morti o qualcosa del genere e oltre a fare molto freddo piove anche. Le scuole a causa di questa festa sono chiuse e anche i lavori sono sospesi, ovviamente gli infermieri e medici devono lavorare no stop, festa o no se li chiamano devono correre. Infatti Rose dov'è? In ospedale ad aiutare. Ieri ha venduto un quadro ad una tipa mora che avrà avuto poco più della mia età, la faccia non mi era nuova, la cosa mi è sembrata molto strana ma non ho detto niente a nessuno. Prendo il cellulare e leggo i vari messaggi, alcuni sono del gruppo della classe dove dicono che vogliono andare in pizzeria a mangiare kebab – ovvio no? Il gruppo per la scuola lo si usa per le cazzate, mi sembra giustissimo – e poi leggo tra le chat anche i messaggi di Cameron.

"Ehm...non so se ti va ma ho provato a fare una torta perciò, solo se te la senti, posso passare a prenderti così l'assaggi."

"Ottimo pretesto per invitare una persona a casa propria" rispondo, il messaggio è di venti minuti fa perciò credo che ora sia agli allenamenti di qualche assurdo sport che suo padre lo obbliga a fare. Invece la risposta è più o meno immediata:

"Ahahaha dai lasciamela buona. Che faccio vengo a prenderti?"

"Mmmm ok, ma sono a casa da sola e devo prima chiedere a Rose."

"Interessante ;) a casa da sola...mi piace la cosa."

"Idiota! Aspetta che la chiamo" dico in modo scherzoso.

"Ok"

Dopo dieci minuti finalmente riesco a contattare Rose che mi dà il via libera per uscire. Nel frattempo mi sono preparata e adesso sto finendo di truccarmi così sono già pronta per uscire quando Cam arriva.

"Ok posso uscire tra quanto sei qui?"

"Guarda fuori" lo faccio e vedo la sua macchina nel vialetto, questo vuol dire che anche se non fossi uscita sarebbe venuto lo stesso. Ho un ragazzo d'oro come si suole dire. Gli apro la porta lui si guarda intorno e viene di corsa, la sua corsa quella a velocità supersonica...a che serve per fare due metri? Lo capisco solo quando mi prende in braccio. Cacchio! A momenti non mi accorgo che gli sono in braccio per quanto è stato veloce. Mi abbraccia forte attento a non farmi male, poi mi posa un bacio dolce sulle labbra. Stavolta sono io a baciarlo più intensamente, non so perché ma voglio sentire il calore – ok calore non proprio – delle sue labbra contro le mie.

«Ti amo!» gli sussurro. Lui dice lo stesso un secondo dopo, appena gli lascio le labbra libere. Mi porta sul divano e mi fa sdraiare poi si mette sopra di me. Sa che non voglio, non voglio doverlo fermare ancora una volta. In effetti, mi sta solo baciando, le mani sono al loro posto e non sta muovendo il suo corpo contro il mio, penso che stavolta abbia davvero capito che per adesso è meglio limitarci solo a questo.

«Lo sai che tra poco è il tuo compleanno vero?»

«Si, sai stranamente riesco a ricordarmi quando sono nata.» dico ironica

«Ah Ah! Beh sai anche cosa fare? Intendo dire se hai qualcosa in mente, non preoccuparti per i soldi.»

«Non festeggio da quando ho dieci anni! Cam non sono più una bambina il compleanno non lo festeggio più.»

«Rettificheremo la situazione allora! Diciassette anni si compiono solo una volta e concordo con te sul fatto che non sei più una bambina, per cui la tua festa sarà da adulti, con alcool, musica da discoteca, tanta, forse troppa, gente che non conosci...»

«No Cam sul serio non ce n'è bisogno, non voglio feste, non sono il tipo»

«Lo sarai per una sera. Come ho detto diciassette anni si compiono solo una volta.»

«Come il resto degli anni no? Insomma anche i dieci li si compie solo una volta, così come i dodici, i tredici...» mi tappa la bocca e mi bacia per zittirmi, però ho ragione e lui lo sa bene per questo mi chiude il becco.

«In ogni caso lo si festeggia, che tu voglia o no. È anche un pretesto per organizzare una bella festa e tu sei una scusa valida, per cui taci.»

Faccio per ribattere ma finisce col baciarmi di nuovo per ammutolirmi. Che "detestazione"!

Ok non ho inventato la parola, ma ne ho reinventato il significato. Per me significa che detesto molto una cosa, uso questa parola per dare enfasi a ciò che voglio dire. È meno comune del "che odio" o "che ansia" che dicono tutti, e soprattutto è originale e a me piace perciò non ci vedo nulla di male ad usarlo a parte lo sguardo delle persone quando me lo sentono pronunciare!

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora