Il pomeriggio non è poi così male. Alla fine siamo rimasti per un pò a casa mia e solo verso le quattro, quando ha smesso di piovere, ci siamo mossi verso casa sua. La torta l'ha davvero fatta! Non pensavo che l'avesse fatto davvero, credevo che fosse una storiella per attirare la mia attenzione; invece ha fatto una torta con le fragole e la panna montata ed è pure squisita.
«Mmm, è buona. Non sapevo che sapessi cucinare.»
«Ebbene si, so farlo...oppure ho letto la ricetta e pesato gli ingredienti alla cuoca.»
«Ah ecco, mi sembrava strano.»
«Oggi non vi siete allenati? E dove sono gli altri energu...i ragazzi?» ops!
«Ene cosa?»
«Niente.» dico addentando la forchettata con un pezzo di torta infilzata sopra.
«No, niente allenamenti, e non ne ho idea di dove siano, credo al cinema ma non ne sono sicuro, io non avevo voglia di andarci, il volume è un problema.»
«L'udito vero?»
«Già, purtroppo è troppo alto e non riesco a sopportarlo. Ma come li hai chiamati?»
«Ok beh, a scuola, voi siete gli energumeni così come noi siamo le fatine. Capito? Voi avete dato a noi un soprannome e noi abbiamo fatto la stessa cosa viceversa. Sai, siete scimmioni ma era brutto da dire per cui energumeni. Suona peggio ma l'idea è quella, peggio suona meglio vi rappresenta.»
«Energumeni èh? Che cosa assurda!»
«No, non se ci pensi bene. In fondo siete grossi come scimmie, sembrate delle scimmie poco evolute la mattina appena svegli, vi allenate sfidandovi tra di voi...su andiamo le uguaglianze ci sono.»
«Forse hai ragione.» si ferma per mettere in bocca un pezzo di torta. È così bello, sembra un Dio greco per davvero, fisico scultoreo ma nei limiti, occhi bellissimi e profondi, capelli sempre perfetti...come fa a volere una come meal posto di una delle Barbie che gli chiedono foto a scuola? In fondo non è un vip, è solamente il capitano di qualche squadra scolastica e il figlio del preside, perchè accaparrarselo?
«Hey, se hai voglia puoi rimanere a cena. Ci sono i ragazzi ma ti giuro che non ti tratteranno come l'altra volta, adesso sanno che fai parte della mia vita perciò ti lasceranno il posto in tavola, posso assicurartelo.»
«Non so, avevo detto a Rose che le avrei preparato la cena e...»
«Non vuoi smentire la parola data. Ti capisco. Ehm...comunque stasera io non credo che ci sarò.»
«Peeerchè?»
«Ah...uhm...non so se...beh sai mi devono fare ancora quegli esperimenti e non sarò in me. Sapendo che non ti prenderanno e che starai bene non mi sembra il caso di farti passare la notte in bianco perché sto male.»
«Passerei ogni notte, da qui fino alla morte, a consolarti ok? Non pensare mai che ci sarà una volta in cui, se starai male, io non sarò pronta a consolarti, abbracciarti e addirittura se dovesse succedere ad asciugarti le lacrime.»
«Dio quanto ti amo! Sono un mostro ma tu mi vedi come se fossi una cosa bellissima. Com'è possibile che esista qualcuno come te? Perché sei capitata a me?»
«Ti amo anche io. E in ogni caso sei diverso, rispetto agli altri intendo. Come persona sei una favola e la trasformazione non ti rende qualcun altro, sei sempre tu, altrimenti la prima volta che hai perso il controllo mi avresti uccisa. Eppure non lo hai fatto perché non lo volevi fare. Non sei quello che pensi di essere, sei molto meglio di come ti lasci descrivere dagli altri. Il problema è che anche tu stenti a credere a questo. Non sei un mostro, o almeno lo sei, ma sei un mostro speciale...per me almeno. Non ho idea di quante volte abbia ripetuto le stesse parole ma non me ne importa. Non hai bisogno di essere speciale per tutti, ti basta esserlo per qualcuno, anche solo per una persona sola, perché è quella stessa che può fare la differenza.»
Mi posa lentamente le labbra sulle mie, mi abbraccia forte e poi si ferma a guardarmi. Incrocio lo sguardo con il suo e noto che i suoi occhi sono di un blu oceano bellissimi con delle venature verdi che gli vanno verso la pupilla, ha degli occhi stupendi e a me piace vederli sia rossi che blu...lui è comunque lui, indipendentemente da cosa dice la gente e da come si mostra agli altri.
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Un amore paranormale
RomanceMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...