«Ok no, aspetta, non ho capito»
«Merel sei sempre la solita, in sostanza quando uno dei due verrà prelevato e portato chissà dove il contatto telepatico si disperderà perchè non siamo ancora in grado di gestirlo perciò è inutile continuare» detesto doverlo dire ma è così e lei non lo capisce, la sua idea è geniale ma non siamo ancora in grado di controllarla perciò è del tutto inutile. Sono già le dieci e ancora non ci hanno portato la colazione, spero almeno che la diano a lei. Stare ingabbiato e lontano da lei me la fa desiderare ancora di più.
Come diavolo fai a pensare a questo ora Cam? Sei proprio un caso perso che dipende dagli ormoni.
«Invece può funzionare, deve funzionare altrimenti tutto questo è inutile e possiamo anche farci fare il lavaggio del cervello subito così risparmiamo tempo e dolore. Ti sembra sensato così?»
«Mmm...non proprio in effetti, ma non siamo capaci.»
«Ok allora arrendiamoci. Però sappi che se ti arrendi costringi anche me a farlo. Sicuro di voler avere questo peso sulla coscienza?» ovviamente fa appello alla mia coscienza, non c'erano dubbi che lo facesse, in qualche modo deve averla vinta perciò questa conversazione andrà avanti finché non vincerà.
«Ok, riproviamo.» mi concentro e anche lei lo fa, ci guardiamo negli occhi ma niente, come del resto nelle ultime ore.
"Quanto darei per una doccia"
"L'ho sentito"
"Anche io. Hai visto che funziona?" ok, aveva ragione ma è la prima volta dopo ore che succede e potrebbe essere casuale come tutte le altre volte che siamo riusciti a sentire il pensiero dell'altro.
"Si funziona ma potrebbe essere casuale non ti pare? È il primo tentativo che funziona dopo ore perciò potrebbe essere solo...un caso"
"Quanti casi sono durati così a lungo? Andiamo Cam ci siamo riusciti, ce l'abbiamo fatta, abbiamo creato una connessione, il problema adesso sta nel mantenerla visto che non potremmo guardarci negli occhi quando prenderanno uno dei due."
"Anche questo è vero. E quello sarà un'enorme problema direi. Potremmo chiedere al nonnetto non ti pare? Conosce un sacco di cose"
Mi guarda storto per l'appellativo che gli ho dato, in risposta alzo l'angolo della bocca in un sorriso e guardo Chuck. Lui scambia un'occhiata a me e credo capisca cosa voglio.
«Non so molto a riguardo ma posso darvi un consiglio, dovete trovare un pensiero che vi lega e dopo che lo avrete trovato dovrete imparare a gestirlo. Dovete essere in grado di decidere quando usarlo e fare in modo che non sia possibile modificarlo, una cosa solo vostra, molto intima o che ha toccato fortemente entrambi entrambi, la dovete condividere e quando la penserete il vostro cervello vi collegherà. Lo avete fatto anche adesso ma senza accorgervene quindi dovete capire quale pensiero vi ha uniti e tenerlo stretto, chiuso a chiave dentro di voi senza farlo vedere a nessuno.»
«In pratica ci colleghiamo e ci scolleghiamo tramite un ricordo? Allora perchè basta dire "mi dispiace" per scollegarsi?»
«Perchè è come se congedaste il ricordo che vi ha uniti, ma questo serve solo quando sarete in grado di controllarlo. Funziona così: se dite "Per Favore" il ricordo vi collegherà risvegliandosi, se invece dite "Mi Dispiace" oppure "Ti Ringrazio" il ricordo vi scollegherà ma dovete prima capire cosa vi lega, perchè direi ce se ci siete riusciti avete già quel ricordo, dovete solo intuire quale sia.»
Lancio uno sguardo a Mel che mi sta fissando. Entrambi sappiamo che pensiero ci ha legati, la sua prima volta e la notte in cui io non ho solo scopato ma ho fatto l'amore, che per quanto possa sembrare uguale non lo è, scopare è semplicemente andare a letto con qualcuno di cui non ti importa nulla mentre fare l'amore è scopare con qualcuno che vuoi lì in quel momento, che desideri veramente e di cui ti importa. Ci fissiamo. Abbassiamo la testa e puntiamo l'uno agli occhi dell'altra poi pensiamo a quella notte e diciamo "Per Favore". Sentiaamo come una scossa attraversarci, lieve e quasi impercettibile. Funziona. Siamo collegati. Chiudo gli occhi e la sento ancora, sento quello che pensa e quello che prova, mi avvicino e provo a baciarla, lei se lo lascia fare e....WOW. È completamente diverso un bacio del genere in confronto ai soliti, è più intenso. Ci separiamo e sorridiamo poi in coro sussurriamo «WOW!!!» ed è così davvero.
"Pensa a noi nel letto in questo modo..." sorrido malizioso e la fisso arrossire. È tenera quando lo fa e a me piace vedere l'effetto che le mie parole le fanno.
Le accarezzo il viso e le sue guance disperdono il rossore. Chuck ci guarda incuriosito e io gli sorrido, in fondo mi sta simpatico.
La porta cigola e io raggelo. Non vado verso il muro come gli altri però stringo la mano a Mel. Storce la faccia in una smorfia di dolore allora allento la presa, sono così terrorizzato che non mi sono reso conto che le stavo facendo male. Sorpassano la cella di Merel e aprono la mia, lei drizza la schiena e spalanca gli occhi.
«Cameron guardami: andrà tutto bene tranquillo.» annuisco e sospiro poi la guardia mi strappa da lei e mi trascina fuori, cerco di liberarmi ma niente, riesco ad aggrapparmi ad una delle sbarre di una cella allora la guardia chiama un tizio che mi inietta la stessa sostanza che mi ha reso debole l'ultima volta.
«Pensavo che avessi capito che non puoi tirarti indietro» mi trascinano fuori e chiudono la porta.
Mi fanno scendere le scale, poi aprono una porta di legno e dopo un'altra d'acciaio blindata. Al contrario della scorsa volta riesco a vedere e connettere ma non a muovermi. Entriamo in una specie di laboratorio e vedo altre celle, ci sono persone matte, urlano, saltano, si comportano come animali, alcuni sono attaccati alle sbarre che creano il soffittoo delle celle come fossero criceti. C'è un sacco di luce e si vede tutto benissimo, passiamo una seconda stanza che contiene dei frigo giganti e un bancone di lavoro con provette e cose scientifiche come il microscopio o l'agita provette. Poi entriamo in una specie di anticamera e aprono la porta di destra, mi fanno scendere quattro gradini e ricordo la stanza. È la stessa della scorsa volta. Ci sono delle persone che stanno pulendo e sistemando ma la lamina di ferro resistente con attrezzi di tortura rimodernati è già sistemato, mi ci stendono sopra poi mi legano e mi infilano un ago nel braccio destro. Alla mia sinistra c'è un vetro e suppongo sia un pò come quelle stanze in cui i medici stanno dall'altra parte del vetro per farti tac o risonanze magnetiche in modo da essere al sicuro, oppure come i vetri di un interrogatorio di polizia nei telefilm americani. Gli inservienti escono e io cerco il contatto con Merel.
"Sono qui, con te, per sempre" dice lei appena capisce che l'ho intercettata.
"Ho paura"
"Vuoi la verità? anche io"
"È da sciocchi, lo so, ma ho una paura assurda di cosa mi faranno perchè so che potrei farti del male e non voglio"
"Tu hai paura di farmi male e non che ti facciano male? Questo si che è strano"
"È solo che ho paura di trasformarmi in qualcosa di diverso da ciò che ti aspetti tu e che di conseguenza mi lascerai per quello che sono diventato"
"Per la cronaca non ti lascerò mai. Dovessi diventare uno stronzo o entrare a far parte della loro combriccola perchè ho conosciuto chi eri e quello che eri, per questo non mi arrenderò se tu diventassi uno di loro. Cercherò di tirarti fuori i ricordi, dovessi massacrarti da solo o urlare per il dolore, il mio Cam, chi sei adesso, ci sarà sempre, bisognerà solo reprimere il cattivo!"
Mi infilano una sostanza bluastra nella vena sinistra e una verde petrolio in quella destra. Quando il liquido inizia a fluire nel sangue mi dimeno dal dolore. È come se qualcuno mi stesse investendo con un camion di cento tonnellate per braccio.
Merel cerca di calmarmi ma io non riesco a stare fermo, i medici mi dicono di stare immobile perchè fa meno male...che provino loro a stare al mio posto poi ne riparliamo. Qualcuno mi ficca una siringa nella coscia e sento come se qualcuno mi avesse tirato un pungo però il liquido non mi fa stare male, al contrario invece, mi fa sentire meglio. Vedo gli anelli e i capelli di Violet che mi vengono incontro.
Blocca i liquidi nelle sacche e io smetto di dimenarmi, la sostanza che mi ha dato ha la capacità di calmare il dolore.
«Tranquillo la siringa inizierà a fare effetto tra poco, ora dovresti sentirti rilassato no? Bene. Il capo vuole che tu sia trasformato quando effettuano questi esperimenti. Prima o poi non sarai più in grado di tornare indietro, rimarrai trasformato e forte per sempre. Sgrano gli occhi.
"Ma è tutta scema questa! Mio padre mi sentirà! E in ogni caso consolati, trasformato sei più sexy!!!" sorrido alle parole di Merel.
«Lo trovi divertente? Bene, meglio così.» inizio a sentire l'effetto della siringa. Cerco di combatterlo, di cacciare via la voglia di trasformarmi. «Non respingerlo, non servirà perchè alla fine ti trasformerai lo stesso. È solo peggio per te, soffri di più» mi viene vicino e mi si struscia contro. Vuoi che mi trasformi? D'accordo allora.
Lascio che il liquido faccia effetto ma vedendo che ci mette troppo mi intrometto e mi trasformo da solo, la sostanza però fa ancora effetto e sento che sta potenziando la mia trasformazione...è impossibile. Chiudo gli occhi ed inspiro forte, la trasformazione di solito non provoca dolore, l contrario lo diminuisce.
«Pessima mossa eroe. Il liquido della siringa continuerà a fare effetto fino a che tutte le tue cellule non ne saranno piene. Meglio per me sarà più difficile farti tornare normale. Lascia che finisca l'effetto.» mi si mette a cavalcioni sopra di me e io storco la bocca come per esprimere ribrezzo. In effetti ha un fisico stupendo ma niente di paragonabile a quello di Merel, lei con i suoi tatuaggi e il suo sorriso, gli occhi e poi...Dio quel culo così perfetto e quelle tette - ok Cam basta altrimenti finisce male. Come cazzo fai a pensare a cose simili in un momento come questo? Certo che sei proprio stupido. Non sento nemmeno le scariche di adrenalina percorrermi il corpo quando Violet mi si è caricata addosso, non provo...nulla.
"Ma che troia!"
"Merel! Non ti facevo cosi sboccata, mi piace!"
"Eddai, quando ci vuole ci vuole, ma l'hai vista? Ci prova con te anche se sa che sei fidanzato e nonostante questo...ci prova comunque. È un'oca giuliva, una...troia bella e buona. Ma guardala sembra una gatta morta!" sorrido ancora.
"Si si la vedo la vedo, tranquilla che la vedo bene"
"Cameron Oaks sei un ragazzo morto"
"Scherzavo ahaha"
"Ahaha? Davvero?"
"Si non sapevo in che altro modo dirti che sto ridendo"
"Lasciamo stare e cerca di rimanere in te per cortesia"
Scende vedendo che non ho nessuna reazione e dice «Un tempo ti piaceva il mio corpo, non potevi quasi farne a meno»
«Ora ne ho uno migliore su cui contare» sorride amaramente e fa ricominciare a far scendere il liquido. Inizio di nuovo a dimenarmi per il dolore e Merel ricomincia a calmarmi. Quando il liquido finisce mi sento più forte, provo ad alzarmi ma mi ritrovo dall'altra parte della stanza. Cazzo! Di nuovo! Il mio fottuto organismo ha trasformato la malattia in qualcosa di "positivo" e adesso sono più veloce e suppongo anche che gli altri sensi si siano ampliati. Ecco ora si è ufficialmente avverata la mia più grande paura: fare male a Merel.
Mi muovo ancora e ottengo il risultato di prima, velocità; troppa velocità. Provo a prendere una siringa ma stringendo un po' la spacco in due. Sento qualcosa che mi si pianta nella coscia e una nella spalla poi cade il buoi attorno a me.Sono steso sul letto e legato al mio risveglio. Ho delle piastre attaccate al petto...di nuovo.
Violet dice qualcosa ma sono talmente stordito da non riuscire a capirlo. Sento la prima scossa, è sopportabile, anche la seconda e la terza lo sono, è come quando i dottori, per il check annuale per lo sport, ti fanno il test dell'elettricità. Lo usano per verificare che il tuo cuore possa reggere la fatica, in pratica è un metodo più facile e veloce per capire se il nostro cuore può sopportare tante ore di allenamenti diversi ed intensi giorno dopo giorno senza smettere di battere. La quarta scossa fa più male e anche la quinta, poi si fermano per qualche minuto e sento la sesta scossa. Mi dibatto per il dolore. Non sento più Merel, le scariche mi occupano anima e corpo e mente. Il mio cervello è stanco, il mio corpo altrettanto e io non so cosa fare. Non riesco a liberarmi. Sento delle voci in sottofondo che dicono cose a cui non voglio credere. «BASTAAAAA!!!» grido. Lo grido più volte ma non mi ascoltano continuano a parlare. Poi alla ventesima scossa si fermano.
Mi slegano e mi porgono un bicchiere d'acqua. In questo momento avrei bisogno di tutt'altro che acqua ma fa niente. Tutto il personale esce e si spengono le luci poste sui banconi, rimane accesa solo quella centrale. Poi sento una voce che chiama il mio nome. La ignoro e cerco di dirigermi piano verso l'uscita...ovviamente è chiusa. La voce parla, ripete le stesse cose che hanno detto i medici durante le scosse. Io non cambio idea, non voglio farlo. Merel ha il diritto di vivere una vita normale e ha deciso che la sua normalità è con me, non devo farmi soggiogare. La voce smette di parlare e le guardie mi riportano in cella. Non ho voglia di fare nulla se non di dormire. Mel mi abbraccia come può e io cerco di fare lo stesso, chiacchieriamo un po', le racconto cosa mi hanno fatto, parlare aiuta. Hanno già cenato e lei ha tenuto da parte qualcosa per me, la ringrazio e le dico però che non è quello che mi serve perciò lei mi porge il braccio. Rifiuto perchè la scorsa sera ha perso parecchio sangue ma lei insiste e alla fine ne bevo solo un quarto di litro.
Poi sposto il letto vicino alle sbarre che separano le due celle, dò la buona notte a Chuck, prendo la mano a Mel e ci mettiamo a dormire nonostante io senta ancora le scosse vibrare nel mio corpo e nella mia mente.
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Un amore paranormale
RomanceMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...