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Ci vestiamo entrambi sapendo che non riuscirò a riprendere sonno, decidiamo di andare a fare colazione nella mensa dell'hotel.
Siamo rimasti abbracciati per più di due ore. Alla fine ho deciso di aver bisogno di una doccia, così mi sono andata a lavare e ho colto l'occasione per lavare anche i capelli. Sono piuttosto dritti, perciò non ho bisogno della piastra mi bastano un pettine e dell'acqua per appiattirli. Una volta uscita sono già vestita con jeans e maglietta, per il freddo cerco una felpa nella valigia, ma Cam mi ha preceduta e mi ha prestato una delle sue, ovviamente va grande a lui perciò a me fa da vestito però mi piace la cosa che mi presti i vestiti, non che io non ne abbia, ma hanno il suo profumo - che a me fa impazzire ovviamente - perciò va bene anche se ci sto dentro tre volte.
A colazione prendo le uova e Cam fa una faccia schifata, ma in realtà a Londra e in America si fa colazione così perchè a mezzogiorno si tende a non pranzare, cosi la mattina ci si rimpinza di cibo e di calorie, proteine, insomma qualsiasi cosa che si possa mangiare. Non è così terribile mangiare le uova basta, che nella cottura ci metti lo zucchero e non il sale, l'uovo è un'alimento neutro per cui puoi cucinarlo come vuoi. In ogni caso lui prende del pane tostato con la marmellata e la Nutella, del latte e una spremuta, io latte, uova, cereali, un paio di biscotti e un succo alla pesca.
Domani, dopo il funerale, torneremo a Milano perchè l'ho promesso a Rose... CACCHIO!!! Mi sono dimenticata che ieri sera Cassidy è andata da Rose per farle firmare i documenti. Mi irrigidisco. Corro in camera senza badare agli sguardi allibiti di Cameron. Faccio le scale a due a due, avendo le gambe lunghe mi è facile, arrivo alla camera, prendo velocemente la chiave, apro la porta e cerco freneticamente il cellulare nella borsa. Una volta trovato cerco in rubrica il numero di Cass e premo invio sulla chiamata, lei risponde dopo qualche attimo.
"Hey, ho saputo di Denny e Matt, mi dispiace per loro. Per i documenti, beh fattelo dire da Rose e leggi i tuoi, li hai lasciati chiusi nel pacco e avevo scritto di mandare un messaggio una volta finiti di leggerli, quel messaggio non è mai arrivato perciò suppongo tu non li abbia letti. Appena torni fallo, leggili e dimmi se c'è qualcosa da cambiare e vedrò cosa si può fare. Sono più importanti dell'ultima volta ok?"
"Ok"
"Fai le mia condoglianze a Matt e la sua famiglia per favore."
"Se ci sarai al mio ritorno potrai farlo da sola, Matt viene con noi per qualche settimana, vuole cambiare aria, si sente oppresso dai familiari e dalla tristezza."
"Ah! Ehm...è il massimo dell'illegalità ma d'accordo, facciamo finta di nulla. Fammi sapere quando arrivate che vi vengo a prendere."
"Veramente sono venuta con il mio ragazzo e con la sua macchina quindi non so se sia il caso, però ti chiamo comunque. Ci sentiamo a domani."
"Ok ciao!"
Dopo la telefonata non so se essere felice o più preoccupata di prima vista l'espressione "i documenti sono molto importanti" che ha usato Cass, potrebbero essere importanti perchè ne vale del mio futuro da sola, dovrei firmare per ottenere la mia indipendenza in quanto ho superato il limite massimo di famiglie in cui poter stare, oppure potrebbero essere importanti perchè devo firmare la mia "appartenenza" a Rose e devo essere d'accordo anche io. Ovviamente io sono più che d'accordo, è gentile e anche se mi punisce ho libertà a sufficienza per fare quello che voglio.
So quando sbaglio e quando esagero perciò mi dovrò dare dei freni da sola se non sarà lei a farlo, sono sempre cresciuta da sola potrò darmi qualche limite.
Chiamo il cellulare di Rose ma non risponde, provo a casa ma niente. Allora provo il numero dell'ospedale chiederò di lei in segreteria così non intaso il telefono delle emergenze. Risponde qualcuno, un'uomo dalla voce profonda roca.
"Si buongiorno cercavo Rose Nerino, è importante può dirmi se è lì?"
"La richiamo tra cinque minuti così verifico."
"Ok, la ringrazio."
L'uomo mette giù e io fisso il cellulare, Cameron nel frattempo si è seduto di fianco a me e mi ha messo la mano dietro la schiena, ho sentito un brivido ma ero troppo preoccupata per dare retta al mio corpo. Mi fa delle carezze con la mano capendo che non ho voglia di parlare ne di fare nulla, se non di fissare il mio benedettissimo Samsung. Esattamente cinque minuti dopo sento la suoneria del telefonino e rispondo immediatamente.
"Hey ciao, mi hanno detto che mi hai cercata. Ebbene eccomi cosa c'è?"
"I documenti, cosa hai firmato? Lo devo sapere per favore."
"Beh sono felice di annunciarti che secondo il contratto sei una cosa mia. Mi appartieni. Ma ho accettato la parte dell'indipendenza per delle leggi strane che nemmeno conoscevo."

"Io sono...sono tua figlia a tutti gli effetti quindi? Oh, mio, Dio, ti abbraccerei in questo momento, non so come ringraziarti. Grazie davvero. E si, non ha un nome specifico quella roba è solo una formalità secondo delle leggi valide per i casi come il mio, certi ragazzi possono badare a se stessi anche se minorenni e indipendentemente dallo Stato in cui si trovano, devono avere gli stessi diritti e privilegi di un maggiorenne nei limiti consentiti, cioè posso avere una casa, un lavoro, ma non l'accesso a patente ed alcolici, ho il dovere di andare a scuola e se non riesco a pagarla devo richiedere in comune dei soldi che mi permettano di frequentarla, insomma regole che non sono previste nelle leggi di tutti i giorni ma sono scritte in un "manuale", come mi piace chiamarlo, che si adatta alle circostanze, ovvero che a seconda di quante famiglie hai visitato, del Q.I. e di altri fattori a me sconosciuti che vengono scritte a persone come me."
"Assurdo! Quasi non capisco."
"Beh leggi o non leggi la carta ha la mia firma. Sei a tutti gli effetti mia figlia, non biologicamente ma lo sei e ne sono davvero felice."
"Anche io tanto!"
Chiudiamo la telefonata e io inizio a saltellare per tutta la camera ininterrottamente, Cam mi guarda come se fossi pazza, ma ha lo sguardo divertito e, presumendo che abbia ascoltato, ride e si gode i miei attimi di follia. Lo prendo per mano e lo faccio alzare, voglio che esprima anche lui la sua gioia, non so in cosa, io sono troppo felice e quindi deve esserlo pure lui. Mi imita e inizia a saltellare anche lui, ad un certo punto sento che mi prende in braccio e mi bacia, io allargo le gambe e gli cingo il bacino, in questo modo non peso tutto sulle sue braccia – come se gli desse fastidio, sono leggera per lui – ci baciamo di più, poi quando mi rimette per terra mi sussurra vicino all'orecchio: «Mi piace quando sei felice perché sento che il tuo cuore batte più forte ed è come se anche io lo sia» lo fisso negli occhi e vedo che una scia di blu li attraversa. Lo ha detto col cuore.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora