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Saliamo sulla moto e facciamo la discesa che non è così terribile come me l'aspettavo. Percorriamo la strada al contrario ma non andiamo a casa di Cam ne a casa mia. Mi porta in una specie di comune, è tutto in marmo e fatto bene ed è lontano dalla periferia, siamo in centro credo. Mi fa scendere dalla moto e mi dice di aspettarlo, quando torna entriamo nel palazzo. L'ingresso è così grande e spazioso e nel pavimento ci si può quasi specchiare, ma non è questo che mi colpisce. Infatti vedo una marea di negozi e anche una marea di gente.
«Qualsiasi cosa tu voglia, la può avere...con gli omaggi di mio padre» mi fa l'occhiolino. Non so se è giusto quello che stiamo facendo, in fondo è suo padre...ok non è suo padre ma e comunque gentile...potrebbe essere discutibile anche questo. Va bene si se lo merita ma non voglio approfittarne.
Entriamo in qualche negozio e lui compra dei jeans. In fondo al corridoio vedo la libreria e mi dirigo verso quella, lo so sono strana, non è che fare shopping non mi piaccia ma dopo un pò mi stufa, mentre leggere le trame sei libri e stare in mezzo a quell'odore di carta stampata non mi stancherà mai.
Mi perdo tra gli scaffali della libreria e quando Cam mi trova mi dice che posso prendere quelli che voglio, anche tutti se li voglio tutti. Non vorrei approfittare ma come posso dire di no ai libri? Gratis per lo più, almeno per me. Cerco di fare una selezione di quelli che voglio e Cam se ne sta in disparte col cellulare, penso mi stai scattando delle foto ma non mi importa, alla fine ne scelgo otto.
«Se sono troppi qualcuno lo lascio»
«No sei economica costano solo cinque euro, puoi fare di meglio. Ti piacevano anche gli altri? Quelli che hai preso in mano?»
«Beh oddio, non tutti alcuni non li leggerei altri invece si.»
«Ok allora secondo le foto ci sono altri cinque libri che hai preso n mano cin attenzione perciò prendi anche quelli.»
«Cam questa cosa non è troppo giusta. È rubare e lo sai.»
«Non è rubare se lo paghi. E io ho già pagato tranquilla.»
«Sono comunque troppi non riuscirei a portarmeli in giro»
«A quello ci penso io ok?»
Annuisco e torno a prendere i libri che mi piacciono. Poi vedo delle magliette da in un negozio così decido di provarle, ma stavolta pagherò con i soldi che Rose mi ha dato. Arrivo in cassa e la commessa mi dice che oggi è gratis perciò guardo Cameron di sbieco e noto che ha uno strano sorrisetto, ma come ha fatto a pagare senza che io me ne accorgessi? È ingiusto, voglio dire è carino che voglia pagare da parte mia ma stiamo usando la carta di credito del padre e anche il suo conto in banca, ho paura di finire nei guai.
Torniamo alla moto ma i pacchetti li abbiamo lasciati in un taxi e gli abbiamo detto di portare tutto a casa mia. Mentre aspettavo il taxi Cam è tornato dentro dicendo di aver dimenticato il cellulare in un negozio, peccato che ce lo aveva in mano perciò mi ha mentito, ma non voglio farci troppo caso mi fido di lui e so che non mi tradirebbe mai.
Arriviamo a casa mia e Rose mi corre incontro...
«Senti un pò signorina non puoi passare fuori la notte e farmi chiamare da qualcun altro capito?»
«Scusami tanto, ma sono appena tornata da scuola non urlare per cortesia»
«Non urlare, non urlare dici? passi la notte fuori senza avvisarmi di persona arrivi a casa solo dopo la scuola e inoltre arrivano dei pacchi dal Londra. Va bene sarò anche buona e cara ma non puoi usare la tua carta di credito qui, è illegale e inoltre i costi da Londra a qui sono maggiori per cui non sprecare i soldi in questa maniera capito?»
«Si scusa. E i pacchi arrivati da Londra sono documenti ma sono miei a te non servono devo compilarli io.»
«Fila dentro, dobbiamo parlare della tua punizione.»
Saluto Cam con la mano e lui mi fa un cenno com la testa come dire "buona fortuna" o "mi dispiace per te".
Rose non ci fa caso, e mi spinge dentro. Sbuffa e lo faccio anche io.
«Non so se Cass te lo ha detto ma non funziona così! Non puoi fare quello che vuoi perchè io non lascerò andare via, tra poco sarai mia figlia a tutti gli effetti, non pretendo che tu mi chiami mamma ma per quante cazzate tu possa compiere ti adotterò lo stesso. Se non ti piaccio parliamone così da risolverla, se le mie regole non ti piacciono parliamone e mettiamoci d'accordo se la casa non ti va bene o la scuola non ti piace possiamo cercare una soluzione. Tu verrai adottata da me che ti piaccia o no, sono la tua ultima risorsa se non ti adotto io devi andare da sola a vivere e trovarti un lavoro per pagarti gli studi, vuoi andare a vivere per conto tuo? Va bene troviamo un'appartamento qui in zona poco costoso e adatto e ti trasferisci lì, ma io ti adotto comunque perciò smettila di fare cazzate per cortesia.»
«A me piace vivere con te mi trovo bene, la casa è a posto e anche la scuola ma c'è di più molto di più, un più che per adesso non puoi capire ma che capirai soltanto quando te lo dirà Cassidy se riterrà giusto dovertelo dire»
«Ok va bene, ma non cacciarti nei guai perchè io o la casa non ti piacciamo, dimmelo e cercherò di interagire con te solo lo stretto nessario, non posso permettere che tu vada a vivere da sola hai solamente 16 anni sarebbe terribile da parte mia lasciarti andare in balia di te stessa. Perciò che tu mi odi o no rimarrai qui, perchè io non odio te e voglio darti la possibilità di costruirti una vita.»
«Non mi caccerò nei guai promesso. Ma a volte dovrò assentarmi senza motivo e ti pregherei di non fare troppe storie, non perchè non voglia sentirmi le sgridate, è giusto, ma dovrò farlo e spesso non sarà per mia scelta. Cercherò di avvisarti quasi sempre ma quando non lo farò non ti preoccupare sto bene solo...da un'altra parte»
«Non mi va a genio ma capirò se necessario.»
Vado in camera mia, poso la borsa e mi dirigo in bagno perchè ho bisogno di un pò di relax, accendo l'acqua è l'idromassaggio mentre mi metto il costume e mi strucco in modo da potermi rilassare senza sembrare un panda dopo.
Questa casa è abbastanza calda da poter girare in intimo senza doversi preoccupare del freddo, prendo il costume di un normale color nero me lo infilo e prendo qualcosa per passare il tempo. Guardo sulla scrivania prendo il tablet con il quale chiamerò Piper e Matt e vedo anche i fascicoli postali londinesi. No, non mi voglio deprimere adesso, ora voglio solo rilassarmi!
Entro nell'acqua già calda e accendo le bollicine leggere, metto un pò shampoo ma non troppo o la schiuma invaderebbe il bagno e chiamo Piper.
"Hey, come va?"
"Bene grazie tu? Cedo che ti stai rilassando alla grande"
"Si beh ogni tanto mi vizio anche io, ora che posso!"
"Fai bene ti invidio. Quando torni qui a Londra? Manchi a tutti anche ai prof, da non crederci no? Persino a Dakota"
"Ehm...non lo so, Rose vuole adottarmi e la cosa è fantastica ma se mi adotta devo rimanere don lei per un'anno, sono vincolata a stare qui o a viaggiare con lei."
"Traduci vincolata"
"Bound or obligated"
"Ah ok, beh sai meglio così, se ti adotta stiamo tranquilli tutti anche se dovrai stare li per molto più tempo del previsto. Sono felice però che ti abbia accettata."
"La prova finale penso sarà venerdì e siamo già a martedì, ogni giorno entro molto più in ansia del primo."
"Non ti preoccupare andrà bene vedrai che ti adotta!"
Vedo che Matt arriva piano da dietro e faccio finta di nulla, poi le fa BU! E lei tira un urletto di quelli da femminuccia, dopo lo spavento si mette a ridere e noi la seguiamo a ruota.
"Hi Matt! How are you?" banale come domanda ma sempre efficace.
"Fine, you?"
"Fine too"
"Ow! I'm sorry but I'm only here for the schoolbag, are late. Ri-call me k?"
"K, good bye"
Sono un pò triste ma non importa. Dopo circa mezz'ora metto giù anche con Piper e sento qualcuno che bussa alla porta del bagno, dico avanti aspettandomi Rose e invece entra Cameron, mi irrigidisco e arrossisco.
«Che diavolo ci fai qui?»
«Non so fare i compiti di matematica...»
«Non ci credo ma neanche...»
«No infatti li ho già finiti, c'è posto anche per me nella vasca?»
«No ovviamente. Fuori dal mio bagno»
«Eddai sei pure vestita!!!»
«Cameron!» lo rimprovero: «aspettami di là per favore»
Annuisce a malincuore. Esco dalla vasca facendo uscire l'acqua, nel frattempo mi slego i capelli li pettino e me li rilego in una coda fatta a caso. Per fortuna mi ero già preparata i vestiti e li avevo portati in bagno. Che poi vestiti parliamone! Maglia e pantaloni del pigiama con Doremì come stampa sulla maglia e la medesima scritta sul sedere. Esco e lo trovo a giocherellare sul divano, mi ci siedo di fianco e lui mi cinge in vita con un braccio.
«Bel pigiama bambolina!»
«Oh ma andiamo basta con questo bambolina!»
«Ok...bambolina!» ma insomma che....
Non ho il tempo ne di pensare ne di parlare perchè lui ha già le sue labbra sulle mie e senza rendermene conto è quasi ora di cena.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora