Un amore paranormale

18

Comincia la lezione di scienze e dopo cinque minuti sento il cellulare vibrare:
"Dovresti fare amicizia con mia sorella, si chiama Lucy"
"So chi è, e mi spaventa!" ammetto che è la verità, parla troppo.
"Ahaha, ha di nuovo stra parlato vero? Beh fidati è a posto, puoi contare su di lei"
"Ok ok, allora pranzerò con lei va bene?" passano sette minuti prima che risponda di nuovo, ammetto che mi stavo preoccupando:
"Ok, se hai bisogno sono al tavolo di fronte al vostro, loro si siedono sempre insieme, quindi starai con tutta la compagnia, ma tranquilla non sono male, solo un pò pazzi."
"Bene allora è il posto per me"
Da qui nessun'altra risposta. La lezione arriva quasi verso la fine e sento di nuovo vibrare il telefono, stavolta numero sconosciuto:
"Sono Lucy, Cameron mi ha detto che vuoi mangiare con noi, è vero?"
"Si se non vi dispiace ovvio."
"Credimi Margherita non rifiuterà mai chi ha il vero numero di mio fratello. Ahaha e a Geremy fa sempre piacere farsi nuovi amici"
"Ok allora grazie mille»
"Prego. Smach"
Dopo un quarto d'ora suona la campanella e mi affretto a mettere tutto nella borsa, quando mi vedo comparire davanti cinque persone.
Sono due maschi e tre femmine...quando si dice beati tra le donne.
«Spero tu abbia fame perchè abbiamo intenzione di mangiare al bar appena fuori dalla scuola»
«Ehm...si ok!« dico preoccupata e Lucy se ne accorge.
«Che c'è hai paura di essere abbandonata?» questa parola fa abbastanza male. Abbasso gli occhi per un attimo e li rialzo facendo di no con la testa.
Ci avviamo verso questo il bar e una volta entrati uno dei ragazzi va a prendere il posto mentre gli altri scelgono cosa mangiare. Il bar è molto grande ha anche una seconda sala, ha dei tavoli in legno con delle poltroncine stile Mc Donald. Ci accomodiamo di fianco ad un finestrone e aspettiamo i nostri ordini. Io ho preso un panino con insalata e cotoletta, coca da bere e delle patatine fritte.
«Allora...» inizia uno dei ragazzi, «sei Merel giusto?»
«Si»
«Bene io sono Mario e lui è Geremy, in realtà il suo vero nome è Geronimo ma non gli piace quindi tutti lo chiamano Geremy.»
«Ma perchè glielo hai detto scusa? Che gliene frega a lei del mio vero nome.» lo sgrida Geremy.
«Ragazzi, ragazzi, non la spaventiamo già dalla prima volta su fate i bravi. Io sono Camilla comunque.»
«Piacere, sono sempre così l'uno con l'altro?» chiedo divertita
«Si di solito si» mi risponde Lucy. È molto gentile.
Finiamo di pranzare e rientriamo a scuola per andare a lezione.
La giornata si conclude in fretta e posso dire che mi sono fatta degli amici, un po strampalati ma amici.
Con la borsa sulla spalla sinistra e il cellulare nell'altra torno a casa a ritmo di Radioactive degli Imagine Dragons.
Arrivata a casa trovo Rose alle prese con un quadro, la saluto e dicendole che ho dei compiti da fare me ne vado in camera. Mi spoglio e mi metto qualcosa di comodo da poter tenere in casa, non ho voglia di struccarmi perciò anche se ho tutto il trucco rovinato non mi interessa. Prendo il pc portatile che ho trovato la prima volta sulla scrivania e apro il mio e-Book scegliendo che libro leggere.
Appurato che non c'è un libro che mi soddisfi al momento, scendo dal divanetto, mi rivesto, rifaccio alla buona il trucco ed esco a farmi una passeggiata.
Incontro Cameron che si allena nella corsa suppongo, lo saluto da lontano in modo da lasciarlo in pace e non fargli perdere la concentrazione così continuo per la mia strada...ovunque stia andando.
Verso le sei mi avvio verso casa, coì prima di mangiare ho il tempo di farmi una doccia e sistemare le cose per domani.
Alle sette in punto sento Rose che grida di andare a tavola, pensando di mangiare chissà quale prelibatezza mi precipito di sotto scoprendo che stasera si mangia pastina in bordo di dado.
Passiamo un pò di tempo a parlare e a guardare la tv poi mi mostra il quadro di prima e verso le nove e quaranta decido di andarmene in camera e provare a chiamare Piper. Risponde immediatamente e così tiriamo le dieci e mezza, ci salutiamo e ci promettiamo di risentirci. Una volta riattaccato con Piper mi sistemo e mi infilo sotto le coperte.