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Mi sveglio alle sette, faccio colazione, mi preparo e salgo in macchina con Rose.
Arrivata a scuola vedo Cameron che parla con i suoi amici e decido di non disturbarlo in fondo so dove devo andare. Non appena metto piede sulle scale esterne però, lui mi chiama. Mi fa cenno di avvicinarmi e io un pò timorosa lo faccio.
«Ciao» mi fa
«Hey, io preferisco andare dentro» mi guarda con aria interrogativa
«Non mordiamo mica» fa un suo amico, «Piacere io sono Kevin, e tu sei...?» non so se rispondere o no, per tuta risposta lo fa Cameron al mio posto: «Si chiama Merel e...giù le tue manacce Kevin, lei è una bambolina» cosa sarei io?
«Scusa?» chiedo seccata: «come diavolo mi hai chiamata?» dico mantenendo un tono seccato ma sembrano più arrabbiata di quel che vorrei.
«Hey calmati, in gergo significa che sei una santa, rilassati» come si permette...IN GERGO, ma guarda te!!!
«Si ok, beh piacere di avervi conosciuto, io vado dentro.» Alzo gli occhi al cielo, sbuffo e con passo felpato e pesante raggiungo l'ingresso, oltrepasso la porta e inizio a camminare. Senza sapere dove sto andando, mi faccio largo tra la gente, non mi sono offesa ma mi ha dato fastidio che i siano permessi di umiliarmi così...beh sai che c'è Mel? Non importa, dovrai sopportarlo ancora per tre giorni, solo tre giorni...posso farcela!!!
La campanella suona riportandomi alla realtà, e mentre tutti filano in classe, io mi accorgo di non sapere minimamente dove sono. Mi guardo intorno decisa a non farmi prendere dal panico, ma è troppo tardi, il cuore accelera, il respiro si affanna e le lacrime fanno male spingendo per uscire dagli occhi.
Mi siedo per calmarmi e sento una voce che grida il mio nome: «MEREEEEL» e poi ancora «Merel dove cazzo sei?» non voglio rispondergli, mi ha fatta arrabbiare, mi ha messa in ridicolo solo per mostrarsi più figo di quanto già non è, non voglio parlargli, non merita che gli parli o risponda. Lo so, mi arrabbio per cose banali ma sono permalosa e ce l'ho nel carattere.
«Bambolina dove sei? Mi dispiace non volevo offenderti» di nuovo la sua voce. Mel lo ha fatto apposta a chiamarti di nuovo così è una provocazione, non devi rispondere in alcun modo. Cacchio! La tentazione di rispondergli a tono è forte però...
No Merel, non devi farlo punto e basta.
«Andiamo bambolina salta fuori, forza non volevo!» ha la voce smorzata, come se gli dispiacesse davvero. Però è troppo, non deve chiamarmi così! Cedo alla tentazione di rispondere.
«Sei felice di esserti pavoneggiato davanti a tutti? Bene, perchè non ricapiterà.» dico con tono fermo e meno arrabbiato di quando dovrebbe essere.
«Mi dispiace, scusa, non era per pavoneggiarmi» lo guardo storto «Ehm...ok forse un pò, ma sai tu sei così...» si blocca squadrandomi.
«Brutta?»
«Cosa? No al contrario invece, tu sei così naturalmente bella, non so come spiegartelo. Sei bella anche se sei vestita male o struccata...e ti ho vista solo per due giorni» dice guardandomi. In effetti oggi ho optato per una tuta, ho cambiato idea all'ultimo perchè volevo essere comoda visto che ho dormito male.
«Wow! Gra..zie» dico incerta su cosa effettivamente dovrei rispondere.
«Non credi di stare esagerando però? In fondo mi consci da...ieri»
«Questo è vero ma sono quelle cose che ti senti dentro, non so se mi spiego» in effetti è poco chiaro ma ok: «Si ho capito»
«Quindi a posto bambolina?» mi fa l'occhiolino. Ma che fa? Provoca?
Gli dò una pacca sulla spalla e gli dico che deve accompagnarmi alla lezione.
Arrivati in classe mi giustifica alla prof dicendo che si è trattenuto al telefono e io non sapevo dove andare, la prof ha sbuffato ma alla fine ha ceduto. Ha uno strano potere essere un tutor. Mi siedo in fondo all'aula, anche perchè non ci sono altri tavoli liberi. In Italia c'è un nome specifico per i tavoli scolastici, li chiamano banchi anche se non ha molto senso, i banchi a Londra sono quelli che si usano per la frutta, per la verdura e per il pesce, oppure il banco frigo al supermercato. Bah... va beh, sorvoliamo sull'ennesima stranezza Italiana.
L'ora di storia passa in fretta e visto che devo rimanere nella stessa aula Cameron mi ha detto che non sarà necessario venire a prendermi.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora