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I giorni passano in fretta fino al mio compleanno. Non so cosa abbiano in mente ma tutti oggi si comportano in modo strano con me.
«Ehm...ragazzi quindi la gita è a Londra giusto?» dice la segretaria.
«Si, e andremo alla scuola di Merel.» risponde qualcuno.
«Ok, quindi una settimana di corso nella scuola della signorina White, i pomeriggi organizzati e le serate libere. Giusto così?»
«No, eddai i pomeriggi liberi.» dice Lù
«Va che sei idiota, se abbiamo i pomeriggi liberi cosa facciamo? Non possiamo visitare musei storici che sarebbe fantastico vedere.» gli dice in risposta Camilla.
«Ragazze i musei chiudono alle sei,questo significa che prima di cena avrete a disposizione molto tempo. Potreste andare a cena verso le otto, o anche le nove, così avrete tempo per bighellonare. In ogni caso farò in modo che tutti i posti da visitare, li andremo a vedere: come i più famosi parchi, il palazzo reale, il Big ben, e tutto il resto.» spero accettino.
«Si può fare» risponde Gerry per tutti. Per fortuna sono riuscita ad insegnargli qualcosa, vanno molto più d'accordo e sono più in sintonia. Quando lavoreremo a Londra ci sarà da divertirsi, dovranno stare al passo con gli altri e sarà più che dura, ardua.
Anche se oggi sto facendo lezione sono tutti strani, sto iniziando ad inserire persone nella sala, se vogliamo fare quel benedetto saggio dobbiamo essere in grado di improvvisare se qualcuno sbaglia la coreografia, e non bisogna temere il pubblico.
Appena suona la campana andiamo tutti negli spogliatoi a cambiarci per poi uscire. Io sono obbligata a controllare che nessuno abbia dimenticato o rotto nulla, perciò faccio il giro sul palco e scendo poi tra le poltrone. Niente di rotto, come al solito.
Quando esco vedo un cartellone gigante appena giù dalle scale.
C'è scritto a caratteri cubitali: "GRAZIE DI ESSERE COSÌ UNICA MEREL WHITE, NON CAMBIARE E NON ANDARE VIA. BUON COMPLEANNO DA TUTTI." Che cariiiiiiiniiiiiii!!!
Vedo gli energumeni e le fatine, ci sono tutti tranne Cameron...che si sia sentito male? Spero di no.
Scendo le scale e anziché abbracciarmi mi dicono di strappare la carta e io lo faccio.
Dietro c'è lui, il mio principe, con quei capelli biondi ribelli e gli occhi quasi viola. Colore insolito ma bello. Ha anche lui in mano un cartello, stile quei personaggio che vengono a prenderti in aeroporto con il cartello col tuo nome, solo che non c'è il mio nome da solo: "Merel White + Cameron Oaks = la coppia perfetta dell'imperfezione" scritto su un foglio A3 e in uno stampatello molto grazioso. Gli corro incontro e quasi cade all'indietro quando lo abbraccio. Posa il cartellone per terra e mi solleva. Poi mi porta verso la sua macchina e mi ci carica dentro. Apre il tettuccio e mi dice di sporgermi fuori. Mi guardo intorno e vedo che anche gli altri ci seguono. Rientro e dico «Cam avevo detto niente festa.»
«Io ho detto che invece l'avrei fatto per cui fatti vedere altrimenti si perdono.»
«Ok ma fa freddo.»
«Guarda dietro» c'è una delle sue felpe. La metto sopra la mia e poi infilo la mia giacca e la sua sciarpa, ha il profumo buonissimo che mette sempre. Si sono abbastanza fissata.
Arriviamo in un posto gigantesco. Fuori c'è scritto: Terme coperte. Oddio non ci credo. «Non andiamo mica lì vero?»
«Non subito, prima mangiamo qualcosa.»
Alzo gli occhi al cielo ma sono comunque contenta che lo abbia fatto, anche se in fondo una torta del supermercato sarebbe bastata.
Andiamo in una specie di saletta, ma non un ristorante. È allestita con palloncini e addobbi per i compleanni come scritte e tovaglie in tinta. È pazzesco! I dettagli sono tutti curati da vicino, bicchieri, piatti, tovaglioli e perfino le posate sono dello stesso tema della tovaglia.
«Dio grazie mille a tutti!» metto le mani sulla bocca come l'urlo di Munch.
«Idea di Cam ha fatto tutto lui.» dice Mario
«Ha pagato tutto lui» sottolinea Matt.
Alzo gli occhi al cielo in modo positivo, sorrido e dico «Beh se i soldi sono suoi abbuffatevi.» lo dico con il sorriso stampato in faccia e spostando lo sguardo su di lui che ride. Ha il sorriso più bello del mondo.
Dopo mangiato tutti vanno via lasciandomi una marea di regali e bigliettini. Carichiamo tutto in macchina e lui mi passa una borsa.
«Cos'è?»
«Sai no? Ho detto che non ci saremmo andati subito lì» indica il posto con la testa.
«Cam sul serio? Ti sarà costato un sacco di soldi! Non potrò mai ricambiare lo sai vero?»
«I soldi sono miei e ci faccio quello che voglio. Si, lo so, mi basta una torta al sangue» mi fa l'occhiolino e io faccio una smorfia di ribrezzo.
Entriamo e il personale ci accoglie benissimo...e per forza con quello che li pagano.
Andiamo in due camerini differenti, nella borsa che mi ha dato vedo un costume, un asciugamano, delle ciabatte, un accappatoio in microfibra e il poggia piedi per quando ti devi cambiare e non vuoi mettere i piedi per terra. Ci sono anche shampoo, balsamo, spazzola e dei lacci per capelli. Non si può dire che sia sprovveduto, ha pensato a tutto!!!
Andiamo nella prima vasca, l'acqua è davvero calda ma è rilassante. La piscina è vuota.
«Cameron dimmi che non hai affittato il posto.»
«Non l'ho fatto»
«Cam?»
«Solo la piscina, le altre hanno gente dentro ma questa è tutta nostra.»
«Ti odio» dico sorridendo e scuotendo la testa
«No, non è vero. Anche perché sarebbe un amore platonico allora, io ti amo e se non mi ami tu sarebbe proprio un amore chimerico.»
Lo abbraccio e lui mi bacia in risposta. "Giocherelliamo" un po' nella nostra vasca poi verso le sette scatta un ding e una tizia inizia a parlare dagli altoparlanti dicendo che il centro sta per chiudere e di avviarsi negli spogliatoi. Andiamo verso di essi e io mi asciugo con calma. Mi cambio asciugo i capelli e poi esco. Lui è già lì ovviamente, non ha capelli da asciugare gli basta una passata con la spazzola e l'asciugamano. Non fa storie per fortuna.
«Allora? Ti è piaciuto?»
«Ovvio che mi è piaciuto. Mi bastava una torta però»
«Quella tra poco»
Arriviamo a casa sua e mi chiude gli occhi con le mani. Non vedo nulla, che brutta cosa. Siamo in sala a giudicare da quanta strada abbiamo fatto. È l'ora della torta, evviva!!!
Accendono le luci, e si sente qualcuno che sussurra. Ad un certo punto Cam toglie le mani e tutti gridano «TANTI AUGURI» e battono le mani, qualcuno stappa una bottiglia della quale non assaggio nemmeno il contenuto. Poi vedo la torta. È bellissima. Siamo io e Cameron in una foto che mi chiedo chi abbia fatto. È piccola per tutti però, beh insomma ce la faremo bastare ha già speso tanto, sulla torta ha risparmiato. Tutto il gruppo si sposta e sul tavolo vedo un pc con tutti i miei amici di Londra e sotto una torta con una foto di tutti noi al saggio. Ecco la fregatura, la torta era piccola perché ce n'era un'altra. Tagliamo le torte e io continuo a pensare a quanto siano stati carini tutti a prepararmi la festa. Una volta mangiata la gustosissima torta io vengo trascinata via dalla stanza.
«Non tocca a te sistemare oggi! Ti riporto a casa.»
Non appena arrivo a casa metto i regali in un angolo e vado a lavarmi per andare a letto. Sento alla finestra qualcuno che bussa...Cameron. Vado ad aprire ed entra.
Sono talmente stanca che non ho nemmeno la forza per scartare i regali. Lo farò domani e dirò a tutti che ero troppo stanca per aprirli oggi, li ringrazierò anche con più calma e meno confusione.
Cam mi lascia andare a dormire ma mi chiede il pc perché non ha fatto i compiti e io glielo cedo. Mi chiede anche se può usare il bagno e gli dico ovviamente di si. Mentre lui sparisce in bagno io mi addormento non facendo in tempo a vederlo uscire per dargli la buonanotte.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora