Mi tolgo i vestiti del viaggio e mi metto una maglietta con scollo a V con la stampa della Jack Daniel's e dei jeans di quelli che vanno di moda stile "Ho l'acqua in casa gente!", mi piacciono sono molto comodi e utili perchè per chi come me porta una 38 di vita ma è alta 1,75 significa poter prendere la taglia giusta senza paura che risultino piccoli, ah e ovviamente sono rigorosamente a vita bassa.
Ho sempre odiato la vita alta perchè se vuoi metterti una maglietta che ti scopre la pancia è inutile che fai finta di dire "mi dispiace che si scopra" e quindi metti i pantaloni ascellari - come li chiamo io; se decidi di mettere una maglietta corta allora devi indossarla con stile, senza paura di far vedere la pancia, per me questa storia è come la moda delle mutande di fuori nei ragazzi, cavolo tiri giù il pantalone in modo che si vedano le mutande ma poi metti la cintura...non ha molto senso, se metti la cintura è perchè ti vanno larghi i pantaloni non perché devi far vedere le mutande di Calvin Klein.
Dopo essermi vestita vado in bagno per sistemarmi i capelli, capendo che non c'è nulla da fare li lego in una coda medio bassa un pò arrangiata visto che non trovo la spazzola.
Scendo al piano di sotto e sento Cass che dice:
«È una ragazza molto forte di carattere, perciò il fatto che abiterà in una casa di periferia non sarà un problema, se la prenderanno in giro saprà come rispondere senza risultare troppo scortese o mettersi nei guai. Farà fatica a trovare amici, perchè è la prima a non volerne, è sempre stata costretta a cambiare casa spesso, non ha mai voluto soffrire e per questo cerca di stare alla larga da tutti ma, come è successo a Londra, succederà anche qui. Capirà che questo posto adesso è casa sua, deve solo ambientarsi.» la solita "vendesi" che gli assistenti sociali si costringono a tenere per raccomandare una persona, lo trovo scortese verso i miei confronti ma del resto importa solo che quello che dica mi permetta di stare qui.
Non è vero che non voglio amici, io li voglio eccome, ma cambiando città non so mai come reagire. Cass dice queste cose per rassicurare le persone, sa benissimo che io so badare a me stessa e non ho bisogno della balia o di qualcuno che mi dica di fare i compiti, mi porti a fare shopping, o mi insegni a stirare. Ho imparato ad essere autonoma e se non so fare una cosa sperimento finchè non mi viene come dovrebbe, sono abituata a farlo, quindi lo fa solo perchè questo è quello che in genere le persone si vogliono sentir dire. Appena mi vede mi fa cenno di entrare.
«Abbiamo finito. Fai la brava. Comincerai la scuola due giorni dopo rispetto agli altri così la folla non ti confonderà e sarai più tranquilla anche se dovessi vagare per i corridoi.» come se vagare per i corridoi mi spaventasse o confondesse, se devo andare alla reception devo andare lì, non da un'altra parte, la strada penso sia sempre quella che ci sia o no gente.
«Ok, grazie Cassidy.»
«Tornerò qui una volta a settimana per i primi tre mesi, poi decideremo il da farsi.» dice rivolta sia a Rose che a me.
Io annuisco e Rose fa lo stesso. La abbraccio e la vedo sparire in un taxi puzzolente, la prossima volta che ci vedremo chissà cosa sarà successo...
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Un amore paranormale
RomanceMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...