terza parte

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Non ho più certezze. Tutto ciò che pensavo di avere si sta rompendo. Tutto insieme. Velocemente. Neanche me ne accorgo. Continuo a guardare ogni suo movimento. Ad ogni passo mi manca l'aria. Lo vedo appoggiare le chiavi di casa sulla mensola. Il cuore mi si ferma.
«queste le lascio qua. Non mi servono adesso» non riesco nemmeno a parlare. Mi sanno passando davanti tutti i nostri mesi insieme. Le nostre risate. I nostri battibecchi. Tutto. Una vita. Caccio le lacrime dentro.
«in che senso non ti servono? Stai lasciando casa Lele?»
«Elo vuoi smettere di attaccarmi ogni volta»
«io non ci credo veramente. Te ne stai andando. Hai deciso di andartene. »
«a lavoro sto andando»
«non ti rendi conto. Se lasci le chiavi qui hai già deciso di andare via. » scuoto la testa disperata.
«non sto andando via. Non ti sto lasciando.» lo guardo adesso. Prendo le chiavi e gliele metto nella tasca dei pantaloni. Non dice niente.
«questa è casa se tu vorrai» i suoi occhi fissano ogni pezzo di pelle. Siamo vicini. Sento anche io suo respiro. «vai a lavoro. Ti ho rubato già troppo tempo. »
«Elo, non sto andando via. Cerca di capire dove hai sbagliato. Magari mi aiuti a fidarmi di te. »
«non ti fidi ora non ti fiderai mai più»
«se fai la scema è ovvio. Non mi aiuti»
«mi chiudo in casa?»
«non è quello che ti sto chiedendo.»
«se esco non va' bene. Se faccio una passeggiata lo stesso. Se vado in disco tutti mi trattare come una puttana. Non ti ho messo le corna cazzo. Ero ubriaca ma ricordo tutto. Sono una cogliona ok? Per quanto devi farmela pagare. Se ci metti un altro mese a tornare non aspettare che io sia sui. Non sono la tua bambola» sono arrabbiata adesso. Non può trattarmi in questo modo. Gli mancato di rispetto forse; non lo so. Ma la sua insufficienza mi sta uccidendo dentro.
«a me non importa di cosa dice la gente Didi. Mi importa di ciò che fai tu. Mi ha dato fastidio che ti sei seduta su quello. L'atteggiamento da spocchiosa. Le instagram storie. Volevo farmela pagare ok! Ma non hai risolto nulla»
«almeno mi stai guardando in faccia.» rettifico. Mi sento sola adesso.
«io vado. Forse torno domani prima di scendere a Napoli x il compleanno di Mattia. Non fare cazzate!»
«sono da papà oggi. Nessun pericolo.» dico. Sì avvicina di più. Bacia la mia guancia e poi esce di Casa. Adesso sono sola. Questa casa è di nuovo vuota. Il vento muove le foglie dell'albicocco ma non sento neanche il rumore.

•quando i silenzi si mettevano tra noi
e ognuno andava per i fatti suoi
come perfetti sconosciuti•

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