Questa casa sa di TE ❤

ventiseiesima parte

Un anno dopo

Avevo più volte cercato di farlo tornare. Avevo più volte provato a fargli capire le mie intenzioni. Ma nulla è cambiato. Lui è rimasto a Napoli con l'idea di non sapere cosa fare, così ho preso io la decisione di lasciarlo andare. È passato esattamente un anno. Un anno che vivo da sola in un altra casa. È stato difficile lasciare quell'appartamento, ma non potevo andare avanti così. Restare la dentro sarebbe stato masochista; avrei dovuto vivere tra la sua roba e i ricordi. Ho preferito parlare con il proprietario e dirgli che se la doveva vedere con lui, io stavo andando via. In un anno tantissime cose cambiate, Ada è venuta ad abitare a Roma per non lasciarmi sola, io sto preparando un nuovo disco all'interno qualche mio scritto. Sono in ansia ho paura di non essere all'altezza.
Lele non lo più sentito. Quando lo lasciato sono scesa a Napoli non potevo permettermi di fare il suo stesso errore. Gli ho detto che non potevo continuare a stare sul filo del rasoio che doveva prendere una posizione tempo fa, i mesi passavano e lui non faceva nulla per migliorare ciò che avevamo creato in quei due mesi. Non voleva che andassi via ma lo fatto. Non so più niente di lui se non quello che vedo sui social. Ancora qualcuno tende a taggami sulle foto e lo vedo. È dimagrito, gli occhi non sono più quelli di una volta. Io ci sto ancora male ma la vita continua.
«eloooo ma dove hai messo il mascara» Ada urla dal bagno. Siamo stati invitati ad una festa stasera e ci stiamo preparando.
«nel cassetto a destra» urlo dalla stanza. Non mi risponde più segno che ha già trovato. Guardo il vestito sul letto. Non so se ho intenzione di andarci. È un anno che non vedo nessuno. Ci sarà Gabriele, Emma, Francesca, Andreas è probabilmente anche qualcun'altro. Lui non l'ho sentito nominare quindi non credo ci sia.
«Elodie ancora sei cosi»
«ada non so che fare. »
«Elo è una festa.»
«lo so. Ma non vedo nessuno da un sacco di tempo. Non voglio che mi chiedano di lui. Io ancora ci sto male»
«didi devi andare avanti però, è passato un anno, se ti manca cercalo» scuoto la testa.
«no no Ada. »
« è allora infila quel vestito e andiamo. Lui ha avuto il coraggio di riprenderti ma ciò non vuole dire che non ti amava»
«poteva fare tanto Ada. Poteva pure dirmi che si prendeva un altra casa e ci vivevamo così. Invece vederlo lontano non mo faceva stare bene. È giusto così. Glielo avevo detto, un giorno ci saremo visti e avremmo capito di aver fatto la scelta giusta»
«Elo sai che la scelta giusta è quando stai bene?»
«si» confesso amareggiata. Io non sto bene. Non sto per niente bene. La notte mi manca e gli incubi mi accompagnano.
« ti sei risposta da sola. Ora metti quel vestito e andiamo o facciamo tardi» annuisco. Non voglio più ribattere. Sono anche stanca mentalmente.  Mi cambio, mi do una sistemata ai capelli e metto un po' di mascara e matita. Per ultimo infilo i tacchi.
«ada sono pronta!»
«allora andiamo. » prendo la borsa. E usciamo di casa.

“Eppure mi hai cambiato la vita. Sembra ieri”

Alla festa
Entriamo nel locale. Mi guardo intorno le persone chiacchierano tra loro quasi mi sento fuori luogo come se non fosse mai stato il mio posto. Vedo Emma avanzare - i rapporti con lei sono leggermente migliorato, abbiamo capito i nostri errori ma non siamo quelle di una volta - mi sorride.
«ciao Elo»
«ciao Emma»
«stai bene? Ti vedo un po' bianca!»
«si, sarà la stanchezza nulla di che. »
«so che tu e Lele vi siete lasciati. Mi dispiace un sacco»
«la vita a volte non va come vorremmo è abbiamo scelto di andare avanti da soli. »
«eravate così belli»
«hai detto bene eravamo. Ora non siamo più niente che granellini di polvere. Non c'è stato il coraggio di mandare avanti la nostra storia è tutto se rotto. » rispondo. Lei mi sorride. Mi allontano, Ada la saluta e mi segue. Gabriele parla con qualcuno su un divanetto. Mi sporgo un po' e resto bloccata. Sapevo che non dovevo venire. Sapevo che lo avrei trovato qui.
«Elo...» Ada mi accarezza un braccio. Giro di scatto e vado via. Ho bisogno di aria.