Questa casa sa di TE ❤

cinquantatresimo capitolo (parte due)

Prendo la stecchetta nelle mani. Tremo. Le gambe quasi mi tremano. Lele mi lascia un bacio tra i capelli. Mi fa sentire così importante. Apro gli occhi. “Incinta due settimane” mi strozzo con la saliva. Guardo Lele, gli mostrò il test, nel suo viso nasce un sorriso enorme. Gli occhi lucidi. Mi bacia sollevandomi da terra.
«amore piano » gli dico.
«non sai quanto sono felice Elo»
«immagino. Hai un sorriso bellissimo»
«aspettavo questo momento da tanto. Non volevo affrettare le cose. Avevo paura tu lo volessi. »
«Amore mio» mi mette a terra. Lo bacio con passione. «non è che non volessi e che mi sembrava da incasinarci la vita. Ho paura anche adesso. Non so se sarò in grado di essere una brava madre. Se...»
«elo non pensare a quello che succederà dopo. Io sono sicuro che saremo dei bravi genitori. Ameremo nostro figlio come tutti i bambini del mondo. Sarà un bambino che vivrà un amore bellissimo. Ci amiamo. Io ci sono.»
«come fai?»
«a fare cosa?» mi chiede guardandomi negli occhi. Il suo sguardo dentro di me. Il cuore lo sento leggero. Felice. Senza più nessuna ferita. Il sangue scorre tranquillamente. Le ferite sono diventate delle cicatrici grazie a lui.
«a sapermi tranquillizzare. »
«sono il tuo fidanzato conosco ogni parte di te amore.»
«tu ti senti pronto per questa avventura?»
«Didi anche io ho paura non ti credere, ma ci sono. Mi prendo questa responsabilità. Lo sai che ho sempre desiderato una famiglia con te.»
«non vedo l'ora di sentirlo dentro di me. Sarà tutto così speciale.» sorride. Usciamo dal bagno. Lui ha ancora il test nelle mani. Non so a cosa sta pensando. Sorride è basta.
«dovremmo dirlo poi ai nostri genitori» dico accomodandomi sul divano.
«cena con tutti?» mi chiede. Non smette di avere quella luce pazzesca negli occhi. È una luce diversa dalle altre. Quelle di cui senti che sta per cambiarti la vita. ❤

Flashback
Il momento in cui tutto cambia è quello più importante della tua vita. Quella sera mi ha aveva portato a cena fuori. Momento romantico. Vestitino per me. Jeans e camicia celeste per lui. Era bellissimo. Tutti lo guardavano ed ero gelosa. Mi trattenevo dal fare scenate e lui mi capiva stringendomi la mano.
La cena andò alla grande. Ridevamo e scherzavamo a tavola. Mi guardava con due occhi meravigliosi. Era qualcosa che nel tempo da sola mi mancava parecchio. Passavo le notti a vedere le nostre foto, quelle mai pubblicate, quelle tenute per noi nel nostro piccolo. Poi mi porto a passeggiare davanti al Colosseo. Roma era completamente illuminata.
«Ne abbiamo passate tante. Quelle ferite ad oggi sono solo dei segni dentro di noi. Ci hanno fatto crescere. Spero che vada sempre tutto per il meglio. Che non ci manchi mai il dialogo come oggi. Che nessuno dei due vada via di casa come ho fatto io. Spero che un giorno ci troveremo davanti all'altare e ci giureremo amore eterno. » mi disse. Gli lascii un bacio nelle labbra.
«mi stai chiedendo di sposarti?» chiesi. Guardandolo. Mi bastava per capire ciò che intendeva. Sapevo bene che non era una proposta ma qualcosa che gli sarebbe piaciuto fare. Sapevo anche che non voleva correre.
«no. È un sogno che si fa in due però. Non voglio affrettare nulla.» sorrisi. Ciò che poco fa avevo capito me lo stava dicendo. Ero felice perché per una volta non dovevo solo capire ma sentivo dire certe cose.
«un sogno valido anche per me» gli confermai che mi sarei sposata anche domani con lui.
«lele» lo chiamai mentre fissava le stelle.
«dimmi amo»
«dici che un giorno potremmo realizzare il desiderio di essere genitori? A me piacerebbe tanto. Nonostante abbia paura.» gli chiesi. Sposto il viso verso il mio.
«secondo me si! » sorrisi. Tutto stava girando per il verso giusto.
«andiamo?» mi chiese.
«dove?»
«a fare un bambino!» scoppiai a ridere. Quasi mi trattenevo la pancia. La sua faccia era buffa e lui rise con me. «a casa Didi. Andiamo a casa!»
«andiamo a casa allora» ecco tornammo a casa e facemmo l'amore. Li tutto ebbe un nuovo inizio.