trentatresima parte.

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Questa mattina mi sono svegliato con il sorriso. Ieri qualcosa è cambiato. Sapere di averla vicino. Di poterla abbracciare stringere mi ha fatto sentire un uomo migliore. Era da tanto che non mi sentivo così. Mai in un anno mi sono svegliato con un sorriso. Sono andato in sala di registrazione con il sole in faccia. Vincenzo il mio manager se meravigliato. Ora sto passato a casa di lei e Ada. Sono le tre del pomeriggio sperando di non fare un buco nell'acqua. Suono.
«chi è?» mi risponde al citofono.
«lele»
«sali» il cancelletto si apre e salgo in casa. La trovo davanti alla porta. «ciao»
«ciao» entro in casa e lei chiude la porta. Mi si presenta un salotto spazioso.
«ada è a lavoro. Io domani devo salire a Milano quindi stavo preparando le cose. Hai mangiato? Vuoi qualcosa?»
«un caffè Elo»
«vieni» mi porta in cucina e mette a preparare la macchinetta del caffè. Mi siedo su una sedia vicino e al tavolo. Regna il silenzio in casa.
«sempre uno di zucchero?» mi chiede.
«si» la guardo. È di una bellezza disarmante. Sembra una piccola Pulcina. Mi passa la tazzina e adesso siamo occhi dentro occhi.
«elo..» si siede vicino a me.
«non devi dire niente. Ieri sera è stato bellissimo ma se non te la senti di continuare ti capisco. È passato un anno e tutto potrebbe essersi rotto. » scuoto la testa. Sta dicendo un sacco di frottole.
«ieri per me è stato fantastico. Sono stato bene. Ripeterei quella serata. Ti porterei via perché è ciò che volevo»
«ma...»
«ma voglio andare piano. Non voglio correre più di tanto. »
«se per quello neanche io»
«perché ti voglio MIA di nuovo. Non voglio rovinare più niente elo. Voglio stare con te nella mia vita. Tu sei tutto ciò di cui io ho bisogno. Ciò che mi fa star bene. Ho sbagliato a lasciarti andare, soprattutto a lasciare che te ne andassi. Ora voglio recuperare tutto» mi abbraccia di colpo. Le accarezzo un fianco nudo vista la maglietta che si era alzata. Sento i brividi del suo corpo. Mi lascia un bacio sul collo. È in piedi e io seduto.
«io sono già tua. Lo sono sempre stata. » mi dice
«io la stessa cosa. » la scrutto. « in questo anno chiamavo Ada per sapere ma non riuscivo a fare un passo nonostante lei mi spronasse a farlo.»
«me lo ha detto ieri che vi sentivate. Sono rimasta un po' scioccata ma so quanto ti vuole bene.»
«ne vuole tanto anche a te Didi davvero»
«era da troppo tempo che non mi chiamavi così. Detto da te suona meravigliosamente» sorrido. La bacio a stampo.
«devo andare a Milano domani. Tu stai buono a Roma mi aspetti??»
«ti aspetto. Anche io sono in sala domani come oggi. »
«ho paura di fallire!»
«elo non succederà. I fan ti amano vedrai che saprai ricompensare tutte le attese che hai messo in questi mesi. »
« è tu?»
«io cosa?»
«tu mi ami?» sorrido. Le accarezzo una guancia.
« più di quanto immagini»

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