quotidianità (78°capitolo)

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Tre mesi dopo

Entro in bagno e mi rendo conto che la nostra casa sembra un porcile, le tutine sono sparse per tutto il pavimento e il secchio dove mettiamo i panni sporchi è praticamente esploso.
«Leleeee vieni qui.» Arriva poco dopo con in bocca un pezzo di fetta biscottata alla marmellata.
«Dimmi.»
«Aiutami con Mattia dopo la colazione dobbiamo assolutamente pulire questa casa, sembra di vivere in mezzo a un porcile panni ovunque. Tutine del cucciolo in giro. » si guarda intorno e capisce che ho realmente ragione perché non tenta nemmeno per un secondo di dire di no
«Per una volta hai ragione, - alzò un sopracciglio e ride -  faccio i piatti di sotto e arrivo.  Porto con me Mattina che gioca con il mio collo, tranquillo come sempre. Lo poggio nel fasciatoio e ride come un pazzo quando cerco di distrarlo, il cambio del pannolino almeno per lui non è una tragedia. Mentre lele è già in cucina per lavare i piatti della sera scorsa. Ieri eravamo veramente stanchi e Mattia non voleva proprio dormire. Lele ad un certo punto è crollato sul divano e il cucciolo sul suo petto mentre io a momenti mi addormentavo nella vasca. Sono passati tre mesi e la nostra vita è cambiata un sacco. Dedichiamo ogni momento a lui.
«Ma quanto sei bravo tu amore eh…quanto…» lo bacio tutto, e lo coccolo. Lo farei per ore ma devo sbrigarmi sul serio adesso. «dobbiamo sbrigarci amore o papà allargherà casa sul serio!» Sembra ascoltarmi e smette di sgambettare facendosi così infilare le calzine azzurre ancora minuscole e la tutina verde con due pupazzetti disegnati, l’ennesimo regalo di ada che lo riempie di giochi e vestiti. Tra poco dovremmo comprare un armadio internamente per lui e metterlo nella camera degli ospiti. E farà una sala giochi in questa casa.
«amore, ancora così stai, il latte di raffredda»
«stavo vestendo lui»
«lo prendo io, vai a mangiare» annuisco. Mi alzo un po' sulle punte e lo bacio. Prende il cucciolo e mi segue. Tiene Mattia in braccio e se lo bacia. Lui sorride felice e fa dei versetti. Lo ama veramente tanto. Sì sdraia sul divano con lui sopra. Gli accarezza la schiena. Mattia tiene i pugnetti chiusi e gli occhi fissi davanti. Gli piacciono tanto le coccole. È ruffiano sa come raggirarti nonostante abbia solo tre mesi.
Mi siedo a tavola e mi mi accorgo che con i biscotti ha scritto “Ti amo didi”
Non posso fare altro che sorridere. Queste piccole attenzioni mi rendono la donna più felice al mondo. Bevo il mio latte e li raggiungo.
«ti amo anche io» sussurro al suo orecchio. Mi abbasso un po' con la testa lo guardo. Occhi fissi dentro i miei. Mi sfiora il naso. Con la mano libera avvicina il mio viso e mi bacia.
«mille cose da fare Lé! Non possiamo stare qui a pomiciare» ridacchia. Mi ribacia. Come potrei staccarmi, devo però o in bagno non potremmo più metterci piede. Le sue labbra toccano il mio naso. Guardo Mattia che ormai si è riaddormentato, segno che tra tre ore sarà pronto per una nuova poppata. Il mio latte è abbastanza buono. Cresce a vista d'occhio. La pediatra è contenta. È bello cicciotto. Lele per farlo ridere molto spesso senza fargli male gli morde le cosce. Dovreste vedere quanto ride. Quanto si completano le loro risate e i loro occhi. C'è un amore che non avrei mai potuto immaginare di vedere. Che se dovessi provare a buttare nero su bianco non ci riuscirei.
«amore» Lele mi richiama mentre tra i miei pensieri andavo in camera da letto a rifare tutto.
«dimmi Lé» dico. Lui è ancora lì fermo con suo figlio sul petto. Non si è mosso.
«dobbiamo pensare al battesimo ha già tre mesi. Dobbiamo scegliere i padrini. Preparare una grande festa.» confessa. Non ci avevo ancora pensato. Tra lavoro e casa, il piccolo non ci avevo minimamente fatto un pensiero.
«come finisco di sistemare ci pensiamo le» dico. Respiro. Già so che sarà un casino. Mille invitati. Se solo penso che poi dovremmo pure sposarci, mi vengono i capelli bianchi.
«arrivo a darti una mano» sento che dice mi sono già chiusa in camera a rifare il letto. So già che tra due minuti metterà Mattia nella culletta in camera sua e mi darà un mano come sempre quando in casa.

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