«E questa è l'ultima stanza, potrebbe essere quella per il piccolo. » ci dice la proprietaria. Elo fa delle facce strane. Io non so più come comportarmi. Questa è la quarta casa che vediamo. È ora di pranzo e tra poco do di matto. Nessuna delle case le piace.
«guardi non so che dirle sinceramente. Deve decidere lei è dalla faccia mi sembra che non le interessi nemmeno questa»
«Lele!» mi rimprovera.
«lele un corno! Sei insoddisfatta di tutto. Ogni casa che abbiamo visto aveva un particolare che non ti piaceva. Questa casa a mio avviso è bellissima. Ci potremmo stare bene. Ma tu troverai un pelo nell'uovo per non prenderla. La villa come piace a te ancora non me la posso permettere» rispondo stufo di questi atteggiamenti. Chiedo scusa alla signora e mi allontano. Va bene gli ormoni. Va bene tutto ciò che vuole ma a na certa non posso sempre starle dietro. Sento dei passi dietro di me. Fisso davanti.
«quando fai così sei un bambino!»
«io il bambino? Elodie cazzo abbiamo visto 4 casa. Non una 4. Ne potremmo vedere mille ma a te non andrà mai bene niente»
«non è vero! Questa è bella, però la cameretta mi sembra piccola e siamo al secondo piano» sbuffo esasperato.
«sai che ti dico: restiamo dove stiamo perché mi sono stancato di queste continue scuse.» sono duro ma non ce la faccio davvero più.
«dove stiamo nostro figlio dove lo metti?»
«con noi poi si vedrà. Se non ti va bene questa casa io non mi metterò a cercarne altre. La villa che piace a te costa troppo. Un mutuo al momento non posso permettermelo quindi vedi cosa ti dice il tuo bel cervello.» salgo in macchina. Deve capire che non possiamo sempre fare come vuole lei. Non sempre possiamo prendere quello che lei vuole. Io guadagno questo si. Come guadagna lei. Ma non mi posso aprire un mutuo, domani potrei pure non vendere più dischi e non posso lasciare tutto nelle sue mani. Vedo che si allontana poco dopo torna. Metto in moto. Non dico nulla. Non voglio proprio dire nulla....
Siamo tornati tornati a casa non mi ha rivolto ancora la parola, è buttato sul letto con la chitarra vicino. Non so come comportarmi. Ho esagerato lo so. Ma io voglio una casa che sia perfetta per nostro figlio. Visto che abbiamo litigato non mi ha nemmeno portato a pranzo fuori. Abbiamo mangiato in rigoroso silenzio senza togliere mezza parola. Non sopporto la sua indifferenza. Mi fa male. Preferisco che mi urli le cose in faccia.
«lele possiamo parlare? » chiedo entrando nella stanza.
«stai male?» scuoto la testa. Mi siedo sul letto dalla parte vuota. Incrocio le gambe. «non abbiamo niente da dire allora »
«Le ti prego!» mi guarda «ho sbagliato va bene. Hai ragione sono pignola e voglio avete ragione. »
«menomale che lo sai »
«odio quando mi tratti così. Perché mi sei il mio uomo e preferisco se me le dici le cose invece di non dirmele»
«io già avevo detto tutto di la. Non dovevo dire nient'altro» abbasso la testa.
«vorrei che fosse tutto perfetto. Che nostro figlio vivesse in una famiglia dove potrà essere orgoglioso di ogni cosa. Non voglio che provi le mie stesse cose. Gli errori di due genitori fanno fino a quando sei grande. Non te li togli dalla pelle. Ti segnano. » fisso le lenzuola. Mi accarezzo la pancia. Il piccolo scalcia. «vorrei che vivesse in una casa in cui è felice di stare»
«elo non è la casa in se che fa la felicità. Ma il bene che gli vogliamo. Sarà felice se noi lo amiamo. Se li facciamo sentire noi a casa. Quello che scegli tu sarà un luogo dove vivrà lui ma il resto lo facciamo noi. » confessa.
«Mi dispiace per come ti ho trattato oggi. »
«a me dispiace che a volte non mi ascolti. Vuoi fare sempre tutto come decidi tu. »
«non lo faccio a posta. Lo sai bene quanto io voglia avere tutto sotto controllo.»
«si elo. Però dovresti adeguarti a certe cose come queste. Venirsi incontro sarebbe l'ideale. L'ultima casa era nuova non aveva nulla di storto. C'è pure l'ascensore se non vuoi fare le scale. La cameretta potevamo sistemarla come piaceva a noi. »
«Lo so. »
« è allora? Perché tutte quelle facce strane. Bastava dire prendiamola»
«perché vorrei una casa tutta nostra Lele. Dove non dobbiamo andare più via perché siamo in affitto. Quando avremmo un altro figlio dovremmo cercare un altra casa» dico leggermente nervosa. Lo guardo.
«bastava dirlo prima. Avremmo cercato delle case che si adattano a una famiglia più allargata che due camere e basta. Lo sai bene che non posso comprare una casa adesso. » annuisco. Sì avvicina e mi bacia guancia.
«non essere più freddo ti prego. Sono stata male in queste ore» sorride.
«domani allarghiamo questa ricerca. Però cerca anche di accontentarti amore»
«ti amo»lo bacio e mi passa una mano sul pancione il piccolo si calma.
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Questa casa sa di TE ❤
FanficNon c'è una vera proprio descrizione della storia. Credo che a volte bisognerebbe leggere senza giudicare dalla copertina. ❤