Fili uniti (84°capitolo)

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Le giornate sono completamente volate via. Quasi non mi sono accorto di essere adesso di ritorno a casa. Ada stamattina andava via quindi elo sarà sola con Mattia. Non vedo l'ora di rivederli. Mi sono mancati tantissimo. Per me la notte è quella che passo con loro, quando elo appoggia nostro figlio in mezzo e ce lo coccoliamo insieme oppure quando la guardo che gli da mangiare. So che ha prenotato il momo per il battesimo. Che ha già scelto la torta è che appena possiamo andremmo a scegliere i vestiti. È indecisa sui padrini. Vincenzo mi richiama dicendomi che sono sotto casa. Ridacchiò perché ero sovrappensiero e non mi sono accorto di nulla.
«ci sentiamo vince» dico scendendo. Mi saluta con la mano e parte. Apro il cancelletto. Trovo due bambini in giardino che giocano ad rincorrersi. Sorrido. Mi fermo ad osservarli.
«filippo fermati ahahah» le dice la piccola. Potranno avere 6-7 anni non di più.
«nooo. Prendimi se hai il coraggio» credo siano fratello e sorella. La bambina lo acchiappa per un pelo alla maglietta e cadono tutti e due. Ridono facendo ridere pure me. La spensieratezza in questo momento vince su tutto. Magari noi adulti rimanessimo come loro. Spensierati senza metterci tanti problemi. Invece cresci ogni giorno di più e la tua mente si pone spesso troppe domande a cui non riesci quasi mai a darti risposta. Entri in crisi e fai danni. Appena mi vedono si rialzano e si avvicinano. Un po' timidi.
«ciao lele» mi dicono. Ah bene mi conoscono.
«ascoltiamo spesso le tue canzoni con la mamma» mi confessa filippo.
«grazie» rispondo. L'anima pura che hanno la sento subito. Mi volto e vedo elo affacciarsi alla finestra del nostro balcone.
«un giorno ci farai ascoltare qualcosa dal vivo?» mi chiede la bambina accarezzandomi un braccio. Annuisco sorridendo. Questo è un bellissimo rientro a casa.
«filippoo, Claudia è pronto il pranzo forzaaaa salite su e non disturbate nessuno» la voce della mamma gli richiama. Mi sorridono loro stavolta è scappano. Entro poi in casa dopo aver superato il giardino.
«ciao amore» si butta tra le mie braccia.
«ciao vita»
«come siamo dolci oggi?»
«mi sei mancato tanto. Una settimana è sembrava di impazzire»
«a me sembra sia volata via. »
«anche troppo lentamente per i miei gusti invece» ridacchiò.
«mattia dorme?» annuisce baciandomi successivamente. La guardo maliziosamente e lei si lascia andare a uno sguardo altrettanto complice.
«doccia insieme?» le chiedo.
«mhm, molto volentieri. » la prendo di peso e entro in bagno con lei attaccata al mio collo che mi bacia. Buttiamo via gli indumenti e entriamo in doccia. Da lì iniziamo a viverci di nuovo dopo una settimana lontani.

...

«ueeee, ueeee» il pianto di Mattia mi fa alzare subito dal letto. Io ed elo siamo crollati dopo la doccia. Raggiungo la stanza del cucciolo e lo prendo in braccio.
«ciao amore» lo appoggio sul mio petto. È così piccolo e indifeso ancora. Noto che piano piano si calma è smette di piangere. «c'è papà qui campione. » chiude le mani in dei pugnetti e gli sistemo il ciuccio che sembra più grande della sua faccia. Torno in camera nostra con lui in braccio. Elo dorme ancora. Mi sdraio e gli faccio le coccole.
«hai visto quanto è bella la mamma matti? Sembra un fiore. » gli parlo come se potesse rispondermi. Alza un po' il capo e poi lo riappoggia. «spero di essere un buono esempio per te campione. Il Papà ti ama tanto come ti ama la mamma. I tuoi capelli mori mi ricordano tanto i miei da piccolo. I tuoi occhi verdi mi ricordano la mamma quando la mattina si sveglia e mi guarda. Sono la cosa più bella al mondo. Un risveglio  simile di fa perdere diecimila battiti. Ma fidati campione che senza quegli occhioni grandi non vivrei per nulla al mondo. Quando sarai grande ti racconterò tutto di noi. Della nostra famiglia. » sussurro le parole per non svegliare Elo. Avevo bisogno soltanto di parlare con mio figlio. Il mio piccolo principe.

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