nona parte

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Ed essere felici di una vita che non è come vogliamo. È fingere che la nostalgia passi da sola.”

Devo scappare. Non ci faccio nulla qua. È presto. Sono le 7. Non ho dormito niente. Non ho trovato sonno. Ho pianto e basta. Il letto è troppo grande per me. Il silenzio pesante gelava il mio cuore. Prendo il cellulare è mando un messaggio a rosa.
“sto salendo a Firenze prendo il treno presto. Ho bisogno di stare con un amica. ”
“ti aspetto tesoro. Marco non c'è. Saremo solo noi” butto il telefono sul letto e vado a farmi una doccia. Mi cambio. Faccio una foto allo specchio. Mi accorgo di una sua maglietta sul comodino. No Elodie! Non lo fare! Non fare ciò che stai pensando. Ti fai solo del male. Infila la maglietta ed esci di casa. Respiro. Metto la maglia ed esco dalla stanza. La tentazione di sentire il suo profumo è tanta ma non posso permettermelo. Crollerei di nuovo. Mi guardo intorno. Tutto è in perfetto ordine. Mi manca pure vedere il casino della mattina presto. La porta del giardino è chiusa non come quando c'era lui. Prendo il borsone. Le chiavi. Abbasso la avvolgibile ed esco di casa. Scendo due scali ed sono fuori. L'aria calda invade la mia faccia. Chiamo un taxi per portarmi in stazione non ho nessuna intenzione di prendere la metro adesso.
Il telefono squilla. Guardo chi è. “Lele❤” decido di non rispondere. Non ho nessuna intenzione di stare a sentire la sua voce adesso. Sono fragile. Potrei crollare in lacrime di nuovo. Il taxi arriva. Parte e mi porta a termini. Prendo il treno diretto a Firenze. Un po' scomodo. Già una giornata storta pure i sedili scomodi.
Elo: sono in treno. Che vuoi? Non posso rispondere alle tue chiamate. - invio al cretino che prima mi chiamava
Lele: volevo sapere come stai?
Elo: prima mi molli poi ti preoccupi? Non sei normale
Lele: dove vai?
Elo: ma cos'è un interrogatorio? Ti vorrei ricordare che non sono più la tua fidanzata e posso fare ciò che voglio.
Lele: Elo dove stai andando?
Elo: lontano da casa nostra. Lontano dai ricordi. Lontano dai tuoi vestiti. Lontano da te. - sto per piangere. Perché l'amore deve far così male?
Lele: dove?
Elo: da rosa a Firenze. Lele ti prego lasciami in pace. Mi hai lasciato, hai deciso così, non chiamarmi.
Lele : elo non posso. Non posso lasciarti andare del tutto.
Elo: è allora perché mi hai lasciato. Perché? Se non è quello che vuoi ?
Lele: perché è la scelta giusta ad oggi. Ma io mi sento legato a te. Non fare cazzate!
Elo: so badare a me stessa! - chiudo la connessione. Guardo lo schermo. Respiro. Sento una voce che avvisa di essere arrivati a Firenze. Scendo è trovo rosa. Mi butto tra le sue braccia e scoppio a piangere.
«shhh tesoro andrà tutto bene. Respira» mi stringe. Cerca di calmarmi. Vorrei sparire adesso.

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