piccole paure (60°capitolo)

552 50 4
                                    

La cameretta del bambino è quasi pronta. L'abbiamo dispensa di celeste. Sistemato il letto per quando sara grandicello. La culla e adesso manca solo la carrozzina per lui. Lele ha fatto scrivere una frase sulla parete vuole che suo figlio fin da subito sappia chi è suo padre.
'Disegnerai le stelle sul soffitto, per non perderle di vista. Come un cinema all'aperto, per sognare quanto basta.' ❤
Una di quelle frasi che ha scritto tempo fa in una canzone. In una di quelle canzoni che tiene per lui ancora. A volte ci sono testi che senti dentro e che forse non usciranno mai. Lui crea delle magie con le parole. Io ho cercato di fare del mio meglio. Ancora non sa che ho preso coraggio finalmente, è di fargli capire a lui chi sono. So che mi conosce. Ma dentro quei testi incisi ci sono cose che non gli ho mai detto. È sdraiato sul letto che fissa un punto del soffitto. Resterei ore a guardarlo senza stancarmi mai. Dopo questa giornata a pulire immagino quanto sia stanco. Domani esce il disco, credo sia ansioso e abbia agitazione dentro.
«Lé» lo richiamo rompendo l'atmosfera che aveva creato. Mi avvicino a lui. Mi siedo. Il bambino si muove poi si calma.
«vuoi parlare? Che ti passa per la testa?» chiedo. Mi accorgo che stava piangendo. «ohi!»
«nulla tranquilla» in difesa cerca di tranquillizzarmi.
«che hai? Cosa ti frulla per il tuo bel cervello? Perché piangi?» non risponde. Decido di sdraiarmi vicino a lui. Gli prendo la mano e la stringo. Stiamo in silenzio. Passano alcuni minuti credo.
«Ho paura. Paura che questo disco non piaccia. Paura che il lavoro svolto non vada a buon fine. Ho paura di non essere all'altezza di fare il padre. Oggi ti guardavo mentre sistemavi quella poca robetina del bambino dentro la cassettiera ed eri così orgogliosa. Così felice. Ti guardavo e il mio cuore perdeva battiti. Quel pancione che ti rende più bella e io non so mai come fare perché mi disarmi. Mi sento imponente. Ho paura di aver messo troppo di me nelle canzoni che forse la gente non riuscirà a capirle. Ho solo tanta paura Elo» poche parole bastano per farlo incominciare a piangere. Il ragazzo di 21 anni pieno di paure e zero consapevolezze.
«ti ricordi cosa mi dicesti una volta - scuote la testa. - apri il cuore a chi lo merita vedrai sarai ricompensata. Lele fuori c'è un mondo che aspetta solo di ascoltarti. Di amare la tua scrittura di saperla comprendere. Sono sicura che domani molte persone saranno con le cuffie nelle orecchie, diranno di essere orgogliose di te e di averti scelto.
Sai bene quanto mi costi parlare perché preferisco fare i fatti, ma ti ho scelto dal primo istante nonostante non volessi accettarlo. Ti ho scelto perché sei e sarai la mia salvezza. Ma adesso sono io a dirti una cosa: credi in te. Credi in ciò che fai sempre. Non possiamo piacere a tutti amore. Sii orgoglioso di te e di ciò che stai costruendo. Perché è ciò che fai nella vita. Costruire. Tuo figlio sarà orgoglioso di avere un padre così. Sarai il miglior papà del mondo io di questo ne sono certa»
Lele poche volte si abbatte. È un essere umano come tutti. Con i suoi pregi e i suoi difetti. Con le mille paure e poche consapevolezze. Ma su una cosa sarà sempre consapevole, la musica che non lo ha mai abbandonato. La musica è la sua vita e quando canta e scrive lo fa vedere. Mi tira leggermente per un fianco. Mi bacia.
«ti amo» sorrido.
«anche io» rispondo baciandogli la punta del naso.

Questa casa sa di TE ❤ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora