ventinovesima parte

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Speravo non fosse un sogno. Ci stavamo baciando e l'iniziativa l'aveva presa lei. Eravamo dietro al locale la mia schiena era appoggiata al muro e lei avvolta dalle mie braccia.
«rientriamo o ci danno per dispersi» confessa appena si stacca dalle mie braccia.
«ok andiamo» mi guarda.
«ehm le....»
«ok uno alla volta vuoi andare piano ti ho capito»
«grazie» mi bacia a stampo e torna dentro. Resto un altro po' fermo lì. Le immagini di poco fa si fanno più vive. Le sensazioni che non provavo da un sacco di tempo le ho ferme sul cuore e sto bene. Avrei dovuto fare questa cosa da tempo. Un anno che vado avanti solo perché devo farlo. Un anno che ho pensato solo esclusivamente a lei. Controllavo ogni sua foto. Ogni tanto chiedevo ad Ada cosa facesse. So che quest'ultima non le avrebbe detto nulla, ma più volte mi ha chiesto di tornare e io non lo fatto. Respiro. Esco da dove eravamo nascosti. Torno dentro.
«alleluia ma dove stavi?» Gabriele mi raggiunge subito.
«al bagno. »
«con elo?» alzo le spalle. Voglio rispettare la sua decisione di andarci piano e non voglio neanche dire a tutti che ci stiamo riprovando.
«avete discusso?»
«si Gabri. Non mi va di parlarne adesso»
«d'accordo ma non mi sfuggi Esposito»
«non voglio nemmeno fuggire»
«la rivuoi?»
« Elodie è la parte migliore di me Gabri! Da solo non sono niente» sorride. Mi sa una pacca sulla spalla. La vedo che ride in lontananza. È con un ragazzo che non vedo molto bene. Non voglio fare nessuna scenata. È una festa e poco fa abbiamo ricominciato.
«senza però evaporare, puoi chiederle se balla con te» mi dice alle mie spalle Emma. Mi volto la guardo. Da quando è tornata a darmi consigli era un anno che non ci vedevamo.
«so una frana»
«non importa. Vai chiedile di ballare con te. » si allontana. Mi siedo sul divanetto. La musica parte. È lenta. Devo o non devo?
Mi alzo e la raggiungo. Ci guardiamo negli occhi; non saprei spiegare a parole il suo sguardo intenso e lucente. I suoi occhi verdi mi fissano, sono enormi, potrebbe accadere di tutto ora non me ne accorgerei. Mi renderei conto solo delle sue mosse. Guardo il ragazzo è mi rendo conto che è Andreas. Lui si allontana ci lascia soli. Elodie continua a fissarmi. C'è un sacco di casino. Ma non importa. Non a noi. Percepisco pure i battiti del suo cuore anche se sono ancora lontano. Lo so, che mi ami continua a dirlo con i tuoi occhi.
«ti va di ballare con me?» le chiedo una volta faccia faccia del tutto.
«si» si limita a rispondere. Le prendo la mano e la trascino in mezzo alla gente. Non dovevamo dare nell'occhio ma con lei è impossibile. Non riesco più a stargli lontano.
«perché?»
«cosa?» rispondo.
«perché non riusciamo a stare lontani? Perché ti chiedo di non dare nell'occhio e mi chiedi di ballare?»
«perché - prendo un lungo respiro - ti amo» dopo un anno glielo sto dicendo. Lo tenuto nascosto per troppo tempo. Ho rispettato in un anno la sua decisione ma adesso non ci riesco. È più forte di me. Appoggia le mani sulle mie spalle.
«non ho mai smesso neanche io. Ti prego portami via» sorrido. Non me lo faccio ripetere due volte. La trascino fuori da quel locale è la porto in macchina.

“amore, amore, amore andiamo via chiudo gli occhi non mi importa.... Ma tu portami via! ”

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