Giorni intensi (62° capitolo)

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Questi sono giorni veloci. Io e Lele non ci vediamo da una settimana esatta. Lui è fuori per lavoro e io a Roma. A casa nostra. Ho iniziato gli instore pure io ma sono veramente pochi per via che aspetto un bambino. Non vogliono stressarmi e forse hanno ragione. Da ieri ho dei dolori al basso ventre ma non credo sia nulla di grave. Mia sorella sta buttata sul divano che mi guarda. Martina è a Napoli dai suoi genitori e lei è rimasta qui per farmi compagnia.
«Didi sicura che stai bene?» non le ho detto nulla. Non voglio farla preoccupare inutilmente ma il dolore in questo momento è forte. Mi appoggio al pilastro di casa e mi tengo la pancia.
«Oh eloooo!»
«sto bene fey! Tranquilla!»
«ma cosa stai bene???»
«davvero fey»
«no no, io ti porto al pronto soccorso. Sono giorni che non srai feema. Prima a Milano, poi Firenze, poi Padova , ieri a Roma. »
«ma va fey! È tutto apposto!»
«non mi sembra» sbuffo. Mi convince a portarmi al pronto soccorso. La lunga fila interminabile. Lele mi chiama, non rispondo, fey alza gli occhi al cielo. Scrivo un messaggio "amo sono un attimo impegnata appena ho un minuto ti chiamo. Tutto ok! Ti amiamo" cerco di non far trasparire nulla. Non voglio che si preoccupi.
«di patrizi!» vengo chiamata. Mia sorella mi segue. Mi visitano subito. La dottoressa mi guarda. La sua faccia non è delle migliori. Inizio ad agitarmi. Sono solo al quinto mese e devo entrare a momenti al sesto.
«signorina ma lei sta riposando?»
«sono stata in viaggio per lavoro ultimamente. Che c'è che non va?» chiedo.
«la devo assolutamente ricoverare. Lei ha un distacco di placenta elevato e pochi liquidi. » confessa. Inizio ad agitarmi. Mi sale l'ansia. Il groppone in gola.
«sto perdendo il mio bambino»
« sua sorella l'ha portata in tempo. Possiamo rimediare. Adesso ti faccio portare in camera. Ti faccio mettere degli a flebi per aiutarti ad idratare anche il bambino. Vediamo come si muove la situazione. Devi stare tranquilla e a riposo.»
«come faccio a stare tranquilla?» inizio a piangere.
«Elodie stai davvero tranquilla. Salviamo il piccolo non ti preoccupare. Domani chiamo la tua ginecologa e vedremo il da fare. Adesso ti faccio portare su» annuisco. Fey mi accarezza una mano. Me la stringe.
«dobbiamo avvisare Lele!» scuoto la testa.
«no fey. È in Sicilia. Deve lavorare domani. Ti prego non lo chiamare»
«non vorrai nasconderli sta cosa elo»
«non lo so fey. Può essere che domani mi mandano a casa. Ti prego fallo per me!» quasi la supplico.

*Spazio autrice: ciao ragazze so che il capitolo è corto e vi sto lasciando sulle spine, volevo movimentare un po' la storia. Oggi ho avuto poco tempo per scriverlo lungo perdonatemi quindi. Baci sparse a tutte quante. *-* 

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