quarantasettesima parte

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La luce filtra dalla finestra del nostro albergo. Mi accorgo che Lele non è accanto a me. Mi allarmo. Mi giro e trovo un foglio. L'ansia. Odio queste cose. Odio che invece di dirmi le cose in faccia me le scrive. Respiro tirando su il lenzuolo mi sistemo meglio. Prendo tra le mani quel pezzo di carta. Lo apro lentamente. Il cuore quasi mi sale in gola. Sto per morire me lo sento.
La sua meravigliosa caligrafia, la riconoscerei tra mille. Inizio a leggere.
Ciao amore mio,
Mentre scrivo queste poche righe tu stai dormendo profondamente. Io invece non riesco a dormire. Domani torniamo a casa. Questa vacanza mi ha fatto capire tante cose. È il mio cervello ormai cammina da solo. Ci sono delle notti in cui mi sveglio e ti guardo nonostante il buio nella stanza da letto, sento il tuo respiro attaccato al mio petto come il vento che accarezza una foglia. Ci sono notti in cui apro gli occhi con la paura che non sei con me. Adesso sono io a volerti dire delle cose. Guardandoti negli occhi forse non reggerei. Quegli occhi mi destabilizzano ogni volta Didi. Mi fanno sentire imponente davanti a tante situazioni. Li guardati quando stavi male e avrei voluto cambiare atteggiamento per farti stare bene. In questo anno passato ho pensato a tante cose.
Ho pensato che avresti potuto trovare qualcuno più giusto di me. Ho pensato che avevo fatto bene a lasciarti andare che non ti meritavo. Ho addirittura pensato di andare via, lontano, londra o NY erano le destinazioni. Volevo stare più lontano possibile dal dolore che provavo.
Dolore che mi ero procurato io da solo. Tu avevi solo preso una decisione alla mia conseguenza. Ho pensato che non avremo mai potuto più guardarci negli occhi come una volta. È ancora ho paura di questa cosa. Quando qualcosa di rompe è difficile ricostruirla. È difficilissimo che torni come prima, ci speri ma mai avrà lo stesso aspetto.
Adesso che ti guardo dormire, sei indifesa, non hai nessuna armatura, nessun muro che metti davanti per difenderti. Sembri una bambina. Quella bambina con gli occhi verdi grandi e grossi che alla mattina mi piace guardare. Quella bambina che vive dentro di te e che mostri solo a chi ti vuole realmente bene. Domani saremo di rientro e io ho solo paura che tornando a vivere insieme potremmo tornare a litigare lasciando che tutto si rompa per sempre. Ho paura di perderti ed è una cosa di cui non voglio minimamente pensare. Vorrei poterti dire che “da quando ci sei tu non sento neanche i piccoli dolori” . Vorrei dirti che “ ho faticato per trovarti” . Vorrei poterti dire che “ tra milioni di persone ho scelto te” . Lo rifarei ancora, ti guarderei come ho fatto la prima volta e ti sceglierei sempre. Perché sei ciò che mi fa stare bene.
Scusa se non sono perfetto.
Scusa se ti faccio arrabbiare alcune volte.
Scusa se sono pesante.
Scusa se ora non sono con te - è che volevo farti trovare la colazione a letto ma credo che farò tardi con scarsi risultati 😂😂
Scusa se non sono l'uomo che tutti sognano. Ma sono semplicemente il ragazzo che ti ama fin dal primo istante in cui ha incontrato il tuo sguardo.
Ti amo.
Tuo Lele. ”
Non ha mai scritto così tanto. Sono completamente nuda e piango. Singhiozzo. Non riesco a fermarmi. Scendo dal letto. Mi vesto e la porta si apre. Lui con il vassoio tre rose rosse. Appoggia tutto sul como. Alza lo sguardo  e mi vede. Corro verso di lui. E mi stringe. Non c'è veramente bisogno di dire nulla. Sono emozionata. Piena d'amore. Oggi torniamo a casa consapevoli che dobbiamo lavorare su certi nostri aspetti, ma ci amiamo tantissimo e non vogliamo perderci più. ❤

Questa casa sa di TE ❤ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora