novantatresimo capitolo

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Lavo Mattia che si muove felice e mi schizza. Allungo il braccio per prendere l'asciugamano e lo avvolgo una volta risciacquato dal salone. Lo appoggio sul fasciatoio che si gira a pancia in giù. Gli bacio il culetto e sento che ride.
«sei un vero e proprio furbacchione tu»
«Tghinj»
«ok abbiamo capito tutto. Vieni qui puzzone» lo faccio girare di nuovo. Ride e rido pure io. Gli metto il pannolino. Lo guardo ha sempre più i lineamenti di elo. Il suo sguardo. «puzzone di papà. Sei un puzzone.» sgambetta dalla felicità. Infilo prima il pantalone e poi la maglietta facendo attenzione alla testa. Lo prendo in braccio e lo porto in cucina. Gli do la fruttina che mangia volentieri e poi lo porto a fare un giro. Decido di passare al momo. Questa cosa dei tavoli deve finire. Non può stressarsi a vita. Trovo Veronica una ragazza che lavora da sempre qui. Le chiedo cortesemente di far disporre tra due settimane i tavoli così. Perché non voglio altri problemi. Controllo Mattia che è addormentato. Veronica mi dice che non mi devo preoccupare che sarà tutto come vorremmo. Sorrido. E vado via. Voglio lasciare del tempo a Elodie di riposare. Così decido di tornare a casa. Prendere la macchina e andare a fare un giro in centro. Alcune fan mi fermano sorridono.
“Lele ma Elo? Dove l'hai lasciata?” mi chiedono facendomi scaturire una risata simpatica.
“Elo è a casa. L'abbiamo lasciata riposare” rispondo. Mi salutano e vanno via. Passo nel negozio per la torta. Chiedo di farmi vedere delle foto da scegliere quella giusta per noi. Vorrei metterci noi sopra l'ultimo piano.
Alla fine decido di prenderla a quattro piani e noi vestiti da sposa ed elo la faccio dare con i capelli rosa. È così che mi sono innamorato di lei. Quella caratteristica che la rendeva diversa dalle altre. La signora del negozio mi sorride mi dice:  “si vede che sei innamorato” le rispondo: “ che non potrei davvero fare altro. Non potrei non amarla. ”
Esco dal negozio. Mattia si sveglia. Sono le 18. Raggiungo una pasticceria e compro una torta per la bimba a casa o meglio prendo un tiramisù che il suo dolce preferito. 😍 E poi torno a casa. Trovo elo sul divano con la copertina, il suo quaderno dove scrive le canzoni una tazza di the sul tavolino. Sorrido
«mamma siamo a casa!» dico. La vedo girarsi. È più tranquilla. Più rilassata. La più bella donna di sempre. Sono passati 4 mesi dal parto e lei è splendida, non lo dico solo perché tra poco diventa mia moglie ma perché è la verità. Lo direi anche se fossi uno sconosciuto. È perfetta con le sue imperfezioni anche se mi fa incazzare spesso io l'amo così.
«ciao amori miei» si avvicina mi bacia.
«ciao amore»
«ha fatto da bravo?»
«si amore. Ha dormito e si è svegliato adesso. »
«bravo amore di mamma»
«come ti senti?»
«meglio. Grazie le» sorrido. Le lascio un bacio sulla fronte. Mi stringe.
«ti abbiamo comprato il tiramisù mamma. »
«grazie amori» è felice, le brillano gli occhi. Sorrido. «hai ordinato la torta per il nostro matrimonio?» mi chiede dolcemente. Mentre qualcuno urla per avere attenzioni. Elo ride e mi bacia a stampo.
« è geloso non ci posso fare nulla» si giustifica.
«prendilo. Io vado a farmi una doccia,stasera usciamo a mangiare fuori. Così prendi un po' di aria pure te. È la torta ci ho pensato io»
«perfetto» la bacio. Un vero è proprio bacio. Attacca le braccia intorno al mio collo, si appiccica di più al mio petto. Le accarezzo la schiena da sotto la maglietta. Mi stringe di più. Continuo a baciarla. Ci stacchiamo a corto di fiato e anche perché Mattia continua ad urlare. Ridiamo insieme.
«basta troppi baci poi lo traumatizziamo» confesso. Lei ride prendendo in braccio Mattia che felice si guarda intorno. Bacio la sua testolina e mi infilo in doccia.

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