trentesima parte

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Sono le due di notte. Siamo in giro per Roma. Sì ferma davanti alla fontana di Trevi. Mi guarda. Quando mi ha chiesto di portarla via non ci ho riflettuto due volte. Le ho preso la mano e siamo scappati. Ha lasciato la borsa alla festa così prima abbiamo chiamato ada. Che aveva già capito tutto senza che noi parlassimo.
«sai cosa ho sempre pensato?» scuoto la testa.
«a cosa?»
«che quando qualcuno non smette di pensare all'altro nulla è finito. Andavo avanti perché dovevo, ma in realtà aspettavo sempre il giorno che tornarvi a dirmi che mi amavi. Quel giorno non arrivava mai. »
«forse avrei continua a far vincere l'orgoglio. Non so nemmeno io se mi sarei mosso. Il destino però mi ha fatto trovare nello stesso posto dove stavi tu e, non potevo farti scappare di nuovo. »
«sei intenzionato ad amarmi sul serio?» mi chiede di getto. Fissa per terra adesso. Sì vergogna della domanda appena posta.
«ho intenzione di darti ciò che ti meriti. Elo guardami - alza il viso - ce la metterò tutta per non farti più del male»
«ci credo tanto in noi Lele. Spero non sia ormai tutto perduto»
«nulla è perduto se noi non vogliamo» l'abbraccio da dietro si stringe a me. Le bacio collo. Il suo profumo arriva dritto alle mie narici. Ho i brividi. Li ha pure lei però. Infilo una mano bel pantalone dei jeans sapevo di avere una monetina.
«tieni»
«che devo farci?»
«butta ed esprimi un desiderio. Non lo voglio sapere. Fallo è basta» annuisce. Sorride come una bambina. Non potrò mai spiegare a nessuno le sensazioni che mi prova quel sorriso. Non potrò mai spiegare a parole quello che lei è per me. Si mette di spalle. Chiude gli occhi. Alza il braccio. E butta la Moneta. Respira e poi riapre gli occhi. Mi guarda. Siamo uno di fronte all'altro. Annullo le poche distanze tra me e lei. Appoggio la fronte alla sua.
«sai che è tardi devo accompagnarti a casa?» chiedo un po' sconfitto e triste. Starei qui con lei. Così. Senza dover dire molto. Senza dover parlare a vanvera. Non risponde. Chiude gli occhi. Faccio anche io lo stesso. Il mondo si muove tranne noi. Non voglio rovinare questo momento. Stiamo bene tutti e due. Le mie mani fanno pressione sui suoi fianchi. È appiccicata al nostro corpo. C'è poca gente in giro a quest'ora. Tutti dormono.
«potrebbero toccarmi tutto, ma non te. Potrei dire tante cose adesso. Potrei farne anche tante altre ma l'unica cosa che mi viene in mente stasera è un grazie. Grazie perché nonostante il tempo volato via dei sempre lo stesso. Grazie perché ti è sempre bastato poco per capirmi, stasera ancora di più. Grazie perché mi ami è vale più di mille sofferenze passate. » sussurra. La voce è spezzata. Stavolta la guardo meglio e la bacio. Non posso permettermi un altro errore. Non posso farle mancare più niente. Mi prenderò cura di te.

“perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te. Io sì, avrò cura di te❤”

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