Movimenti. (66° capitolo)

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Quattro giorni dopo

Napoli
«allora Lele vuoi alzarti o ti butto giù dal letto? Decidi tu»
«mamma hai finito di urlare»
«no!!! Muoviti»
«sono ?»
«le dieci. Non sei a casa tua. Quindi vedi di muoverti»
«ah non è più casa mia!»
«no tu vivi con tuo figlio ed elodie.»
«elodie mi ha mentito»
«raffaele finiscila! BASTA! MI SONO STUFATA. HAI 21 ANNI MUOVITI! AGISCI. CON QUESTO ORGOGLIO COSA PEMSI DI RISOLVERE??? EH??? PENSI CHE LEI STIA BENE? PENSI CHE TUTTO QUESTO FA BENE A IL BAMBINO !» è incazzata nera. Mi leva le lenzuola.
«hai finito la paternale? » annuisce «grazie. Non sono io che ha sbagliato quindi non so cosa dirti»
«tu hai davvero il cervello al contrario. Eppure pensavo di averti fatto intelligente figlio mio eh!!!»
«non è questa la questione mamma. Stava per perdere nostro figlio e  io padre non sapevo nulla.»
«si Lele però adesso sei quattro giorni qui. Ma che ci fai? »
«ci faccio il giusto!»
«io ti dico che non ci fai nulla! » non rispondo. Decido di andare a farmi una doccia. Questo continuo mettersi in mezzo non mi piace. La vita è la mia. Decido io se salire o meno. Non è possibile che prenda sempre le sue difese. Sono suo figlio cavolo. Dovrebbe capire che certe cose non le sopporto. Ok a volte esagero con l'orgoglio ma non ci posso fare niente, se mi ferisci resto ferito la ferita non guarisce subito. Lascio scorrere l'acqua sul mio corpo. Chiudo gli occhi per bearmi del contatto. Il getto d'acqua tiepida mi fa un po' respirare.
«leleeee» vengo risvegliato dal senso di pace da mia madre che ancora urla.
«che c'è?»
«io ti voglio bene sei mio figlio. Ma voglio bene anche a lei è a mio nipote. Io lo dico per voi. Non per mettermi in mezzo. Voglio solo non farvi dare gli stessi errori di un tempo perché poi ve ne pentite e con un bambino di mezzo non è la cosa giusta da fare. Venitevi incontro. » non dice più niente. Sento dei passi allontanarsi segno che è scesa al piano di sotto. Sono ancora arrabbiato e non se mi passerà in fretta.

“Quello che so non basta mai
Sbaglio di nuovo e non ti ritrovo accanto a me
Tra mille rimpianti ed il perdono
Io scelgo te

E scelgo ancora te
Anche oggi che
Che non è facile, non è sufficiente
Abbracciarsi un po' ”

Roma
Ok è tutto pronto. Chiudo la valigia. Respiro. Sono sicura di quello che stp facendo. Mia sorella in questi giorni mi è stata vicino. Ho avute molte crisi. Ieri una in particolare. Ma devo farmi forza. Devo cercare di andare avanti in qualche modo. Questa mattina ho preso il telefono e ho messo le cuffie sul pancione una canzone e lui si muoveva un sacco. Sente quando sono tranquilla. Quando sono nervosa. Sente quando sto male. Ha subito troppe cose in queste settimane. Devo poter aggiustare o comunque sistemare qualcosa adesso che sono in tempo.
«sei pronta?»
«si Marty»
«mi raccomando non ti agitare troppo »
«no fey tranquilla. Queste sono le chiavi di casa, il secondo mazzo, spero di rimanere giu una settimana almeno che non mi caccino»
«non succederà» mi abbracciano tutte due.
«ehi amore di zia. Fai il bravo con la mamma. Proteggila tu adesso che stiamo via noi. Presto credo starai con papà.» si muove e sorridiamo tutti insieme. Prendo la valigia e mi faccio accompagnare in stazione.


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