quarantacinquesimo capitolo

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“«Elodie continui a non capire! Basta!»
«cosa devo capire eh! Non ci sei mai a casa. Stai sempre a lavoro e non mi pensi più come prima. Che devo dirti ancora!»
« è allora finiamola qua! Non ne posso più di te. Delle tue continue lamentele.»”
«lele noooo» apro gli occhi di botto. mi siedo sul letto. Mi manca quasi l'aria.
«amore oh! sono qua! » mi volto nel buio. Sento la sua mano sul mio fianco. Respiro. Mi butto su di lui che mi stringe. «era un brutto sogno elo. Sono qui. Stai tranquilla. »
«te ne andavi. Eri stanco di me»
«elo non succederà mai. Basta. Non ci pensare. Domani andiamo a farci una passeggiata al mare nonostante non sia tempo. Ma voglio che stai tranquillo.»
«è stato bruttissimo Lele. Sembrava che non ti importasse nulla di me. Mi batteva il cuore a mille. Mi guardavi con sufficienza. » mi bacia una spalla. Lo stringo.
«amore basta. Non ci pensare, sono qua adesso è anche domani. » cerca le mie labbra. Prima la guancia e poi sull'angolo della bocca. Mi bacia. Sono sopra di lui. Ancora nudi visto che abbiamo fatto l'amore. Sorrido. Mi imbarazzo un po' a pensare i nostri contatti a nudo. Sento la sua pelle attaccata alla mia. Mai avrei pensato di lasciarmi così andare. Di sentirmi male senza sentire il suo profumo. Lele ha quell'odore non da maschio ma quell'odore quasi delle pelle di un bambino. Mi manda in estasi. Non saprei neanche spiegare cosa mi provoca quando stiamo a contatto. Ci stacchiamo dal bacio per riprendere fiato. Tira su leggermente il lenzuolo per cercare di coprirmi meglio. Fa freddo.
«grazie» sussurro. Spero non lo senta perché lui non vuole sentirselo dire. Ma è un grazie per tutto ciò che fa per me. Non potrei dire altro.
«ti ho sentito sai. E non mi devi ringraziare ti amo elo. È il massimo che posso fare in questa vita è viverti, amarti e stringerti. Legarti a me. Le tempeste lo sai bene quelle più brutte si superano solo se lo vogliamo. Io le ho superate tutte perché non ci sarà mai posto per nessun altra se non per la donna che io abbia iniziato ad amare per prima. » mi dice dolcemente mentre mi accarezza la schiena.
Questo è ciò che ho sempre sognato da una vita. Ho sempre desiderato essere amata e amare. Ho desiderato non essere magari come i miei genitori. Ho sempre cercato di voler il massimo da ciò che sognavo. Volevo fare la cantante e ci sono riuscita, nonostante le continue difficoltà non mollerò. Ho tante persone che ascoltano la mia musica e mi amano. E poi c'è Lele. Ecco lui è il tipo di ragazzo che mi immaginavo da piccola prima di tutte le relazioni avute. Me lo immaginavo con tutto l'amore che potessi desiderare. Me lo immaginavo bello solare. Me lo immaginavo così come è lui. Pieno di vita. Con occhi diversi dai miei ma con la voglia di vivere. Mi immaginavo che mi avrebbe protetto come ha sempre fatto il mio papà. Lui è il mio compagno. Il mio migliore amico. Il mio fidanzato. Confidente. Il mio tutto. È colui con cui voglio continuare a condividere la mia vita. Condividere ciò che ci lega di più. LA MUSICA. Lei ci ha sempre tenuti uniti è mai separati.
Non gli rispondo. Lo bacio e torniamo a dormire.

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