scelgo ancora te (67° capitolo)

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*S.A.: oggi sono buona. Un altro capitolo per voi. ❤❤❤ Buona lettura. Il prossimo direttamente domani. Grazie infinite a tutte come sempre. Dai commenti alle stelline. Ringrazio voi per essere sempre più in alto nella classifica delle migliori FF. Baci sparsi 😘 😘❤*

Tutto il giorno fuori, in giro per Napoli. Avevo bisogno di una boccata d'aria. Sono appena tornata a casa. Mia madre non c'è o meglio non c'è nessuno. Forse è meglio così almeno evito di discutere. Apro la porta della camera. Trovo elodie seduta sul letto con la nostra foto in mano. Ho sempre avuto un quadretto sul comodino. La guardo. Sì volta e mi vede finalmente. Sono tittubante. Non capisco perché sia qua. Forse ha capito gli errori o semplicemente è arrivata alla conclusione di mollarmi. Gli avevo chiesto tempo e me la trovo qua.
«se ti stai chiedendo perché sono qui. I motivi sono tanti. Il viaggio in treno mi sembrava più lungo del solito considerando che stavolta ho dovuto prendere la vesuviana per venire qui. Tu non c'eri. Non volevo disturbare ai tuoi. Tua madre è uscita per comprare sugo e formaggio credo tornerà a momenti. Non credo di rimanere. Volevo dirti tante cose ma ormai le ho dimenticate. Farò a modo mio.» non dico nulla. Sono ancora fermo sullo stipite della porta. La lascio proseguire «Con te sbaglio sempre. Per una cosa o per un'altra faccio degli errori imperdonabili. Capisco il tuo essere arrabbiato con me, non è bello scoprire di averti mentito. Ma tu non hai capito i motivi per cui lo fatto. Volevo proteggerti. Volevo che non prendevi un aereo in piena notte e ti preoccupavi più di tanto. C'era fey con me e tu dovevi lavorare. Sei stato una settimana fuori e a a me mancava l'aria. Ma come potevo dirti “Lele mi manchi torna!” se quello che stavi facendo ti rende felice. Sarei stata soltanto egoista. Ho pensato a te. Non so se avresti fatto lo stesso non mi importa. Ho sbagliato. In questa settimana sono stata male. Ho cercato di andare avanti ma era diventato impossibile gestire anche la casa. Tutto mi portava indietro nel tempo. Non voglio fare gli stessi errori. Non voglio diventare come i miei genitori. Se non mi vuoi più dimmelo me ne farò una ragione e penseremo solo a nostro figlio. » si alza in piedi. Noto che barcolla un po'.
«ohi!!»
«sto bene tranquillo. »
«perché ti ostini a fare la forte»
« è ciò che ho imparato nel tempo anche se sto morendo continuo a fare la forte. Non cambiano discorso però. Voglio sapere la verità Lele. Sono stanca di sbagliare. Stanca di aspettare. Stanca di sapere che per errori miei ci rimettono gli altri. »
«tu continui a non capire dove sbagli ecco perché li continui a fare» contesto.
«tu te ne vai puntualmente!!!» è nervosa. Si strappa una pelliccina dalla mano.
«me ne vado per non feriti con le parole»
«mi ferisci lo stesso Lele questo non lo capisci tu» respira. «sono venuta qua con dei motivi validi o mi lasci o torni a casa. Ma so già cosa deciderai e...» si mantiene alla sedia. Poi vedo che le stanno cedendo le gambe.
«Elo!!» la prendo in braccio e  la faccio sdraiare sul letto.
«devo tornare a casa» dice. Trema.
«tu non ti muovi qui adesso.» tiro la coperta e gliela appoggio sopra.
«lele ti prego! Fammi andare a casa. Tanto non mi vuoi più. » la guardo. Ma che si è messa in testa?? Chi gliele dice queste cose?

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