Seconda parte

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Fissa davanti senza guardarmi. Sembrano passati altri 10 giorni. Tiro su il naso sto per piangere. Me lo sento. Ma non voglio. Non voglio farmi vedere fragile da lui. Non adesso.
«Pensi che in questi giorni non ti abbia mai pensato?» mi chiede interrompendo quel silenzio che sembrava un sasso appena appoggiato troppo velocemente facendo un sacco di rumore.
«non lo so Lele. Io non so più niente. Te ne sei andato. Non mi hai più risposto» mi blocca.
«i motivi li sai bene »
«ma non te ne andavi cazzo. Potevi risolvere guardandomi in faccia. Quante volte abbiamo litigato è fatto pace. Qua dentro? Eh?»
« forse ero stanco di litigare che dici?»
«eri stanco? » non credo alle mie orecchie. «stanco delle litigate o stanco di me? Perché la cosa è diversa lo sai?»
«elo ero stanco di litigare. Di urlarci le peggio cose che neanche pensavamo»
«i problemi si risolvono insieme non andando dai tuoi genitori. »
«e tu perché te ne sei andata lì? Cazzo un po' di rispetto! Ti siedi sugli altri come niente fosse. »
«Uno non urlarmi in faccia. Due erano tutti gay. Terzo l'unico anello che aveva era il nostro. Io ti avevo con me nonostante tutto. Quarto ero ubriaca, non sapevo neanche dove stavo»
«ero ubriaca non ti assolve dal tuo sorriso verso di quello. Mi sono senti una merda elodie. Una merda» urla ancora di più. Mi allontano da lui.  Tocco la schiena al muro. Respiro. Ed ecco le lacrime. Ferirlo è sempre stata la mia paura.
«lasciami allora! Se ti faccio del male vattene. Vattene a Napoli stai dove ti senti bene. Questo non è il tuo posto. »
«ma che stai dicendo?»
«Sto dicendo che non sono buona a nulla. Faccio danni. Non ti fidi più di me. Ti faccio del male non lo meriti. »
«io non ti sto lasciando!»
«lo farai Lele. Una volta persa la fiducia non la ritrovi più. »
«tu non hai capito. Elo per me puoi pure uscire fare come vuoi. Ma nei locali pessimi no. Soprattutto non accetto che tu ti segga su uno di quei tipi. Sembra che ti dimentichi di essere fidanzata.»
«e tu quando te ne sei andato ti sei ricordato che sei fidanzato Lele lo hai fatto???? »
«te lo già detto perché me ne sono andato.»  cerco di mantenere un respiro regolare. Mi fa male lo stomaco.
«dovevo chiamare tua madre per sapere di te. Ti rendi conto? Eh?  la colpa è solo mia. Certo perché io sono sempre la cattiva di turno che ti ferisce. Che di te non gliene porta un cazzo ovvio. » mi guarda. Scuote la testa.
«stai dicendo un sacco di cazzate adesso.» si alza è sparisce in camera. Non so più che fare che dire. Voglio una sigaretta. Ho bisogno di fumare in questo momento. Sono mesi che non li faccio. Ma se potessi ora lo farei. Con una mano faccio cadere tutti fogli che c'erano sul tavolo della cucina. Singhiozzo.
«Elo»
«sto bene. » rispondo.
«smettila di piangere. Non si risolve nulla.» corro verso di lui lo spingo.
«decido io come gestire il mio dolore non tu. Sono qua davanti a te mi faccio quasi schifo e tu niente sei più che neutrale. Sembra che non mi ami. Che non ti importa più niente di me. »
«sei tu che non hai capito nulla Elo » blocca i miei polsi che volevano picchiare il suo petto.
«dimostrami che mi ami. Che posso fidarmi di te»
«se non ci sono riuscita in un anno non ci riesco più Lele. » confesso amareggiata.
«invece puoi se vuoi»
«se tu te ne vai non posso»
«sono qua di fronte a te elo. »
«ma tornerai giù e io non posso fare niente. Stiamo distruggendo tutto Lele. Tutto ciò che abbiamo costruito lo stiamo buttando giù. » sono delusa di me stessa. Amareggiata. Mi accarezza una guancia. La mano calda. Quanto mi era mancata.
«Ti odio e ti amo allo stesso tempo. » mi dice. Mi allontano poi.
« è meglio per te che stai dalla tua famiglia. Loro ti capiscono. I tuoi amici ti capiscono. Io no. Io non ti capisco a quanto pare. »
«stai dicendo di nuovo cazzate»
« è la verità Lele. Tu stai meglio giù. »
«sai benissimo che Napoli mi va stretta. Ma questo era l'unico modo per farti capire alcuni tuoi limiti. È hai peggiorato la cosa. » non mi guarda adesso. Controlla l'orario sul telefono. Prende la roba che aveva appoggiato sul divano e la mette nello zaino. Se ne sta andando. E io non ho più certezze adesso.

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