Flashback
Era domenica sera Lele stava ancora in studio. Ero agitata. Avevo paura che non avrebbe fatto in tempo per la cena. L'ansia saliva. I suoi genitori stavano per arrivare a Roma. Mio padre era casa nostra sul divano con Donatella. Mamma fey e Martina sarebbero arrivati direttamente al ristorante. Quasi tremavo. Non sapevo come comportarmi.
«Didi vai cambiare. Ti aspettiamo qui. Sono sicuro che Lele sta per arrivare» mi disse mio padre. Cercava di tranquillizzarmi.
«papà, Lele non arriverà in tempo. Dovremmo rimandare tutta la cena» confessai. Mio padre scuoteva la testa. Mi bacio una guancia.
«io invece sono certo che sarà qui a momenti. Su vai!» mi disse. Ascoltai il consiglio. Andai in camera. Scelsi un vestito che mi arrivava a metta coscia. Blu. Misi un paio di tacchi e raggiunsi di nuovo il salotto. Trovai Lele che parlava tranquillamente con mio padre e Donatella che li guardava incantati.
«oddio, amo stai ancora vestito così. Forza daiiii!» gli dissi avvicinandomi. Lui rise.
«didi sei agitata per caso? Sono appena arrivato. Tuo padre mi chiedeva come stava andando il disco. Ora rilassati che vado a cambiarmi. » mi bacio una guancia. Spari. Riapparse con un jeans e una camicia nera. Era bellissimo. Quasi mi mancava il fiato in quel preciso momento. Sorrisi.
«io sono pronto. Ora possiamo andare!» disse. Mio padre annui. Donatella non sapeva nulla quindi papà sicuramente aveva evitato di ricordarmi che ero incinta e non dovevo agitarmi. Una volta fuori casa andammo al ristorante. Tutti erano la. Anche i genitori di Lele che non avevano fatto in tempo a passare a casa nostra. Abbracciai ognuno di loro. Mi erano mancati davvero tutti.
«ciao mamma»
«ciao didi» mi abbraccio. Quella stretta sapeva di amore materno. La sentivo davvero dentro in quel momento. Avrei voluto non staccarmi più. Era forse uno dei momenti in cui avrei chiesto di tornare piccola per essere coccolata da lei. Entrammo dentro e dopo la cena guardai tutti. Uno per uno. Mamma chiacchierava con Linda. Papà e Michele andavano d'accordissimo, gli argomenti trattati calcio e musica. Fey e Martina sorridevano e parlavamo con Mattia. Il cuore mi scoppiava quasi nelle mani. Lele in quel preciso istante infatti mi guardo...
«ehm vorremmo la vostra attenzione!!» disse. Tutti si voltarono.
«noi qua vi abbiamo inviato perché c'è una piccola cosa importante che dobbiamo dirvi..» si voltò per guardarmi negli occhi.
«tra 9 mesi saremo genitori. Elo aspetta un bambino» di getto. A brucia pelo senza dar modo di pensare. Ero impaurita. Linda scoppio a piangere. Sapevo quanto ci tenesse a diventare nonna un giorno. Tutti mi abbracciarono. E ci facevano gli auguri. Eravamo felici. Tutto ci rendeva felice. Papà mi strinse e mi sussurro “te lo avevo detto che sarebbero stati tutti felici di questa notizia” aveva ragione.
«adesso io e Linda potremmo iniziare ad organizzare le cose per piccolo» iniziai a ridere per cio che aveva detto mia madre. Linda l'abbraccio. Era la famiglia unita che mi dava la forza. Tutto ciò io dovrò sempre darlo a lui.
Fine flashback.«questa casa è troppo piccola» confessai una volta usciti da una delle case in cui stavamo guardando da questa mattina. Sono le due del pomeriggio. Il sole scotta. I piedi gonfi. Il piccolo che sta agitato.
«Elo è la terza che vediamo a te non va bene nulla»
«lele ma dove c'è lo mettiamo nostro figlio. Casa nostra è piccola, è questa pure»
«la prima che avevamo visto non era piccola. Era abbastanza per noi. Ma a te non piaceva la disposizione del bagno. »
«si perché quel bagno non era grande e non ci potevo mettere il fasciatoio» scuote la testa. Entro in macchina. Sbuffo.
«questa è la quarta casa che vediamo. Se non ti piace anche questa mi arrendo» confessa mettendo in moto.
«piccolino non ti preoccupare troveremo una casa in tempo per quando nascerai» mi accarezzo la pancia. Lele mi guarda. Mette in moto e parte senza dire nulla. Quando non parla mi innervosisce. Dovrebbe tirare fuori ciò che gli dice il cervello eppure non lo fa. Dopo una buona mezz'ora si ferma davanti a un appartamento. Spero non ci siano scale o robe varie. Che già con sto pancione mi viene fatica.
«questo è il quarto posto. L'appartamento è al secondo piano. Lo avevi scelto tu nel giornalino. » già mette le mani avanti.
«io c'ho fame. Anzi abbiamo fame»
«vediamo la casa poi ti porto a mangiare» annuisco. Scendo dalla macchina e andiamo a vedere questa casa.
STAI LEGGENDO
Questa casa sa di TE ❤
FanfictionNon c'è una vera proprio descrizione della storia. Credo che a volte bisognerebbe leggere senza giudicare dalla copertina. ❤