SIERRA
Arrivo finalmente alla biblioteca del campus. Fortunatamente è aperta sempre, non come le biblioteche nei vari edifici divisi per i corsi. Ho provato ad entrare nell'università delle arti, ma le porte erano chiuse, così come tutte le altre. Ho dovuto fare il giro di tutto il campus in pigiama con Pascal per trovare questa fottuta biblioteca.
«Appena arriviamo puoi dormire quanto vuoi, al ritorno ti porto in braccio.» Pascal abbaia felicemente scodinzolando accanto a me con la lingua di fuori.
Sorrido teneramente. Il poveretto poteva restare tranquillamente a dormire sul mio letto e, invece, si è svegliato per non lasciarmi girare da sola di notte per il campus. È stato un gesto molto carino da parte sua, è sempre stato così dolce, il mio Pascal.
Spingo il portone in legno dell'ingresso. Guardo all'interno dal piccolo spiraglio. È tutto buio, tranne che per delle lampadine appese sopra i tavoli. Pascal annusa il pavimento riuscendo ad entrare perfettamente dalla piccola entrata. Apro di più il portone chiudendolo dietro di me. Spengo la torcia che avevo in mano infilandola nello zaino che mi sono portata dietro per eventuali necessità. Abbasso lo sguardo, Pas sta ancora annusando intorno a sé per riconoscere il posto muovendo lentamente la folta coda candida come ad ispezionare il territorio a suo solito. Alza infine i suoi teneri occhietti scuri verso di me emettendo dei lamenti.
«Tranquillo, piccolo, è solo una biblioteca.» Li accarezzo la testolina andando, poi, ad accendere le luci dell'intera biblioteca.
Mi volto a vedere gli enormi scaffali che ergono fino al soffitto alto da spezzarsi il collo solo per arrivare a vederlo. I grandi scaffali colmi di libri di tutti i tipi, i tavoli messi da una parte più tranquilla vicino alla parete sinistra della biblioteca e altri tavoli con sopra i computer dalla parte destra, i due luoghi di lettura e ricerca divisi da numerosi scaffali pieni di profumati libri messi perfettamente in riga senza nessuna imperfezione.
«Visto?» Pascal gira in tondo come una trottola per vedere questo posto mastodontico.
Finchè non si accorge della sua coda che si muove lentamente. Come uno squalo, cerca di mordersela facendomi ridere divertita. Inizia così a ruotare ad una velocità supersonica per mordersi la coda. Nel mentre, io mi guardo attorno trovando a vista degli scatoloni messi in fila nell'ultimo scaffale a terra. Probabilmente contenenti i giornali che mi ha consigliato Mavis ieri sera, mi avvicino di corsa attirando anche l'attenzione del mio amico a quattro zampe che si affretta a raggiungermi. Tiro fuori il primo scatolone per vedere se la mia intuizione era esatta: e così è.
«Si! Bello mio, ora sì che sappiamo da dove iniziare!» Esclamo esaltata tirando fuori il primo scatolone tra i tanti.
Mi dirigo di corsa verso i tavoli della biblioteca sedendomi e aiutando Pascal a raggiungere il tavolo dove si accuccia comodamente. Tiro fuori tutti i giornali dagli scatoloni. Sbuffo già scocciata. Dovrò leggere all'incirca una cinquantina di giornali ciascuna scatola, e non è nemmeno detto che possa trovarla per forza. Provare non costa nulla, tanto vale sgobbare tutta la notte, non ho nemmeno sonno.
Prendo il primo giornale iniziando a sfogliarlo alla ricerca di qualche possibile rapimento oppure omicidio. Ancora non me ne capacito che i ragazzi possano far parte di una banda così pericolosa. Qualsiasi cosa facciano è sicuramente illegale. Vendere una ragazza, mi sembra inumano. Non è una cazzo di maglietta del discount scontata a metà prezzo, è una persona esattamente come loro, come tutti, perché fare queste cose? Non capisco.
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Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]
Humor[COMPLETA] (S.2) Erano considerati due anime sperdute in una landa desolata chiamata "vita". I due si incontrarono in una notte, ma questo portò solo all'inizio dell'incubo. Lui era un demone malato, sadico di per sé che vagava alla ricerca di qualc...