CONNOR
Premo l'acceleratore mettendo la quinta. Joshua cerca di calmare Cassidy al telefono con lui. Mettendo la chiamata in vivavoce sia da noi che da loro, riusciamo a sentire tutto soprattutto la sua voce. Cass sembra stia piangendo spaventata, gli altri urlano tra di loro cercando di trovare una soluzione, mentre le sue grida giungono alle mie orecchie come l'unica cosa udibile in quel casino.
«Joshua! Ti prego, vieni! Non si sveglia!» Ripete Cassidy gridando al telefono. Joshua mi guarda irrequieto, fisso la strada stritolando il volante mentre corro per la città dirigendomi all'università.
«Stiamo arrivando, Cass. Siamo quasi arrivati, tu mantieni la calma.» Inutile dire che i ragazzi in sottofondo non sembrano affatto calmi.
«MAVIS, NON TI AVVICINARE A LEI! LASCIALA!» Mavis sembra stia piangendo. «SVEGLIATELA!» Tra i ragazzi che cercano di trattenere le ragazze, io sento solo lei.
Le grida di Sierra probabilmente ancora addormentata in un incubo che sembra essere straziante, riempiono l'auto facendomi accelerare. Non si sveglia. Hanno provato, ma non si sveglia. Sembra come se fosse in coma e l'unica cosa che possiamo fare sembra essere sentirla urlare senza poter fare nient'altro. La cosa è inquietante ma soprattutto è snervante. Non possiamo lasciarla in questa situazione.
«Cass, calma tutti quanti che stiamo arrivando.» Cassidy singhiozza. «Come faccio!? Stanno cercando di svegliarla ma non si sveglia! Sta gridando, Joshua!» Avvisto finalmente la facoltà, come un fulmine vado verso il parcheggio entrando dentro. «Siamo arrivati! Siamo fuori!» Avverte Josh.
Parcheggio malamente spegnendo di fretta l'auto. Io e Josh usciamo fuori dal pick-up. Stacco le chiavi e prendo il mio telefono sbattendo la portiera. Il mio amico si mette a correre velocemente verso l'entrata del condominio seguito da me. Entriamo dentro al palazzo usando le scale dove alcuni studenti sembrano salire per vedere da dove provengano le urla.
«Spostatevi cazzo!» Facciamo a spintoni sentendo anche qualcuno imprecare, ma a quello ci penserò non appena avrò finito.
Corriamo fino al nostro piano dove tutti si sono radunati lungo il corridoio con i gemelli a cercare di mandarli via. Alcuni cercano pure di entrare, appena vedo alcuni ragazzi cercare di superare Anthony, una furia cieca mi attraversa gli occhi. Stringo i pugni, Josh nota il mio comportamento allarmandosi subito appena scorge un sorriso arieggiare sul mio volto.
«Amico, non è ne il momento ne il luogo.» Mi avverte. So molto bene che non è il momento, ma non posso permettere che per una stupida curiosità entrino in camera delle ragazze solo per vedere chi sta urlando senza poi fare nulla.
Si zittiscono alla mia vista mettendosi da parte a sol vedere il mio volto. «Fuori dai coglioni, TUTTI QUANTI!» Il grido che tiro fa scappare tutti quanti spaventati.
Anthony e Derek si mettono ai lati della porta con sguardo terrorizzato in volto. Un tornado dai capelli rossi mi piomba addosso in lacrime mollandoli dei pugni sul petto. Non riesco a capacitarmi del casino che sta accadendo in questo momento. Tutti nel panico più assoluto che corrono per la stanza o fuori a cercare aiuto.
Mi sento il ghiaccio scorrermi nelle vene quando volto lo sguardo a guardarla, le sue urla a riempire tutto il palazzo. Afferro Mavis per le spalle allontanandola. Mi fissa coi suoi occhi chiari rossi e lucidi per il pianto, le guance umide e i denti che sbattono per la paura. Il suo corpo è tutto un tremolio.
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Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]
Humor[COMPLETA] (S.2) Erano considerati due anime sperdute in una landa desolata chiamata "vita". I due si incontrarono in una notte, ma questo portò solo all'inizio dell'incubo. Lui era un demone malato, sadico di per sé che vagava alla ricerca di qualc...