C.71:||OneDayWithYou

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Feelings-Maroon 5
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◀️⏸️▶️

SIERRA

Me lo ritrovo di fronte più infuriato che mai.
L'istinto di richiudere la porta è tanto, ma mi trattengo per non rischiare che sfondi prima lei e poi me.
I suoi occhi verdi mi fissano scuriti, arrabbiati, visibilmente assonnati soprattutto.
I suoi capelli sono scompigliati dal vento, tiene una mano stretta allo stipite della porta respirando pesantemente.

«Si può sapere cosa cazzo ti è preso ad andartene così da un giorno all'altro!? TI SEMBRA NORMALE!?» Assesta un doloroso pugno alla porta facendomela sfuggire dalle mani e schiantare contro la parete.

Connor approfitta della mia distrazione per entrare e sbattere la porta alle sue spalle.
Stringo il blister dietro la schiena con Pascal attaccato ad esso non volendo mollarlo.
Sono scesa di corsa ad aprire la porta e ho appena fatto in tempo ad acchiappare la confezione che il mio cane stava felicemente tenendo in bocca prima di ritrovarmi un Connor dall'aura più nera del carbone.

«A-Avevo bisogno di stare da sola, mi dispiace...» Abbasso il capo tirando il blister facendo ringhiare Pascal.
«E ti è tornato utile FARCI PERDERE 10 ANNI DI VITA!?» Si è preoccupato per me?
«Ti sei preoccupato anche tu?» Alzo un sopracciglio.
Subito fa ricadere le braccia lungo i fianchi. «Ma mi stai prendendo per il culo!?» Dovevo state zitta, cazzo.
«Era solo una domanda, non ti scaldare!»
Strattono il blister.

Subito Connor nota che mi dimeno nella disperata ricerca di prendere qualcosa dalle zanne di Pascal.
Riduce l'occhio in una fessura. «Cos'è quello?»
Indietreggio guardando il vaso all'entrata. «Questo? Niente...» Dico frettolosa.
Come se no bastasse Pascal inizia a ringhiare.

Connor mi incenerisce con lo sguardo avvicinandosi minaccioso. «Non provare a raccontarmi stronzate.»
Con uno strattone strappa la confezione dalle mie mani e dalla bocca di Pascal che si mette seduto.

Connor rigira tra le mani ciò che ha preso esaminandolo, poi spalanca gli occhi scuotendolo di fronte al mio viso. «Sono pillole per cosa? Ti stai drogando!?»
Aggrotto le sopracciglia incrociando le braccia al petto. «Si me le ha regalate un pusher appostato qua in giardino.»
Ringhia. «Evita. Cosa sono.» Dio ma non ci arriva!?
«Pillole anticoncezionali.» Alza un sopracciglio.
«Per non rimanere incinta.» Traduco io.

Subito si illumina.
«E da quando le usi?» Chiede confuso.
Mi volto per andare in cucina a prepararmi una colazione decente.
Ho una fame da lupi.
«Da oggi dato che quando ti viene duro non ti preoccupi di mettere il preservativo.»
Fa spallucce. «Preferisco andare al sodo, tutte quelle con cui sono andato a letto usavano già la pillola.»
Mi giro infastidita verso di lui puntandolo un dito contro il petto. «Sì ma io non solo quelle lì. Non confonderti.»

Un sorriso increspa le sue labbra.
Si china verso di me. «Lo so, infatti a te sto insegnando tutto quello che so. Non hai idea di quanto mi piaccia saperti così ubbidente.»
Mi giro sbattendoli i miei capelli in viso.
Sospira divertito.
«Hai fame?» Chiedo dirigendomi verso i fornelli.
«Sono uscito ieri dalla mensa, non ti ho trovata in camera e ho passato la notte a cercarti da lì fino ad adesso per un giorno intero. Direi di sì.» Poverino, ha digiunato.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora