C.82:||GoodMorning

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Halsey - Walls Could Talk
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◀️⏸️▶️

SIERRA

«Riesci a reggerti in piedi, bimba?» Annuisco leggermente.
Titubante, arriccia le labbra non completamente sicuro.
Scalcio per farmi mettere giù, con un sospiro da parte sua ottengo ciò che voglio.

Stringo le cosce non appena poggio i piedi dentro il grande e vasto box doccia.
Un bruciore mi si diffonde nella mia intimità facendomi mugolare.
Sento Connor trafficare con i flaconi dello shampoo.
Il vapore inizia ad elevarsi per colpa dell'acqua calda che si affretta ad aggiustare per renderla tiepida.
Mi scrocchio le dita strofinando la coscia l'una contro l'altra per far passare il bruciore, nulla da fare.

Smetto all'istante di muovermi quando il suo corpo possente si erge alle mie spalle.
Mi afferra entrambe le mani nella sua per fermarmi. «Smettila di scrocchiarti le dita, ti farai male.»
Annuisco semplicemente incrociando le braccia al petto e, con suo sommo dispiacere, coprendomi il seno.

Non per molto.

Connor mi trascina sotto la doccetta facendo scorrere l'acqua tiepida sui nostri corpi attaccati.
Guardo fuori dalla finestra notando il cielo completamente costellato da stelle.
Le luci delle case sono spente.
La città sembra essere caduta in un sonno profondo.
Tutti tranne noi due.
Siamo gli unici svegli probabilmente.

Non mi accorgo nemmeno quando Mr. Popular si spruzza nella mano un pò di bagnoschiuma.
Capisco che voglia lavarmi lui e che, tra le sue braccia, non ho via di scampo. Così mi rilasso continuando a guardare distratta fuori dalla finestra sentendo il mento di Connor poggiarsi sulla mia testa.
Segue il mio sguardo.

«Vuoi dormire qua?»
Annuisco alla sua domanda.
«Dovremo svegliarci presto però se vogliamo arrivare in tempo all'università.» Mormoro io a bassa voce.
Fa spallucce iniziando a passarmi le mani insaponate lungo le braccia e le spalle. «Ho portato alcune delle nostre cose qui, ci sono pochi vestiti, quelli che bastano per cambiarci e un pò di libri.»
Fisso le sue mani che arrivano alle mie stringendole per lavarmele bene.

Mi ricordo poi del mio armadio vuoto mettendo il broncio.
«Non avrai mica portato tutti i miei vestiti qua, vero? Ti ricordo che il mio armadio è vuoto.» Sghignazza alla sua bravata.
«Nah, ho solo nascosto i tuoi vestiti in camera mia, ne ho portati pochi qui. Solo quelli che ti servono per andare all'università.» Annuisco.

Seguo il movimento delle sue mani.
Hanno un non so cosa che rende sensuale i suoi gesti.
La cosa non mi è affatto indifferente, non dopo ciò che abbiamo fatto poco fa.
Non credo possa più prendere superficialmente i suoi gesti d'ora in poi, qualsiasi cosa mi porterà alla mente ciò che è successo oggi.
Le sue dita mi massaggiano le spalle, a volte stringendole fin troppo.
Passa in seguito le mani su e giù lungo le mie esili braccia massaggiandomi gli avambracci e i polsi con attenzione che mi sorprende.

Abbasso lo sguardo quando passa ancora una volta le dita sulle mie, ma sentendo qualcosa colarmi lungo le cosce e vedendo con la coda dell'occhio l'acqua che si tinge leggermente di rosso, sussulto violentemente indietreggiando d'istinto, andando, così, a sbattere contro il suo petto.

«Cazzo, dovevi dirmelo che ti ho fatto male!» Mi sostengo al suo avambraccio sentendo un leggero bruciore tra le mie gambe.
«Non è niente, tranquillo.» Lo rassicuro io.
Ringhia spazientito. «Non dirmi cazzate, Sierra, stai sanguinando!» Esclama lui.
«Va tutto bene, semplicemente non sono abituata, è normale.»
Spero che sia normale, effettivamente abbiamo avuto un rapporto estremo.
Mi stupirei di più se non sanguinassi dopo le sue spinte poderose.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora