C.64:||MyMr.Popular

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SIERRA

«Quindi, in sostanza, sai tutto.» Borbotta serio mio fratello prendendo posto accanto a Connor allungandomi la tazza calda.
Afferro la tazza stringendola tra le mani. Osservo seria mio fratello e Connor.

Ormai possiamo parlare liberamente.
Jess e Chase sono voluti uscire per passare del tempo da soli intanto che teniamo compagnia ad Ethan.

La cosa è un bene per loro perché così facendo Jess potrà parlare liberamente senza che la presenza di Moose possa metterli a disagio.

«Avrei preferito saperlo prima e da mio fratello.» Ethan sospira.
«È troppo pericoloso, Sierra. Non è un gioco questo e il fatto che ti abbiano presa mi fa incazzare! Riesci ad immaginare se l'avessero fatto prima!? A 15 anni saresti stata in grado di difenderti?» Ringhio infastidita.
«Non ce ne sarebbe stato bisogno se tu non ti fossi mai unito a quella banda di stronzi!» Sbatto fortemente la tazza sul tavolino in legno scattando in piedi.

«Sono stanca, Ethan, stanca! Non avevate nessun motivo per unirvi a loro, eppure lo avete fatto e per cosa? Soldi? Ne avevate a palate! Che senso ha vendere persone e guadagnarci alle loro spalle!?» Subito Moose aggrotta le sopracciglia voltandosi di scatto verso Connor che lo fissa altrettanto stranito.
Entrambi si voltano infine verso di me.
«Vendere persone? Di che stai parlando?» Ma mi stanno prendendo per il culo? Merda, ma non si rendono conto che la questione è seria!?

«Di quello che fate, no!? Come avete fatto con Jess! O con Sardonice!»
Connor si passa una mano sul viso stanco. Ethan scuote la testa.
«No, non facciamo nulla del genere.»
Connor sorride. «Non noi almeno.»
Aggrotto le sopracciglia, la mia rabbia viene meno, mentre la confusione di più.

«I-In che senso?» Chiedo aggrottando le sopracciglia.
«La banda non vende persone. Questa è solo una parte del lavoro dove la gente si offre di cambiare città in cambio di soldi che si lasciano ai famigliari, la banda si occupa di-» «Ethan, zitto.» Lo interrompe Connor.
Subito Moose si ammutolisco accorgendosi forse che stava per dire qualcosa di irrimediabili.

Guardo Connor irritata. «Zitto cosa? Vuoi ancora avere segreti? Non sei stanco di mentire alle persone attorno a te?»
Connor volta lo sguardo verso di me incazzato. «Non è mentire, è omettere per il bene comune. Vuoi che ti stacchino il cuore direttamente dal petto?» Chiede lui buttandosi sul divano.
Ethan sospira. «Quello dopo. Se sei debole fidati che qualcuno lo fa.»
Connor ridacchia. «Stai parlando di me, vero?» Spalanco gli occhi allo sguardo complice dei due.

«Volete stare seri voi due!?» Sbatto il piede furente sul pavimento attirando così l'attenzione dei due.
«Voglio. Sapere. Ora. TUTTO!» Grido io chinandomi infine verso i due. «O potete dire addio ai vostri corpi che brucierò dopo averli fatti in pezzi, capito?» Minaccio io.
Ethan deglutisce, Connor sorride.
«Cazzo, tigre, saresti da scopare.» Subito riceve un pugno da Ethan. «È mia sorella, imbecille!» Esclama mio fratello.
«Lasciatelo dire che in 10 minuti mi ha fatto venire come mai prima d'ora.»

Moose spalanca gli occhi rivolgendosi verso di me.
«Li hai fatto una sega!?» Arrossisco.
«No, quelle sono le altre volte, è stato un pompino ieri.»
Ethan applaude fiero. «Complimenti, ti stai sbloccando.»
Sorride forzatamente. «MA NON FARLO TROPPO!» Strilla infine.

Mi sbatto una mano sulla fronte.
«Mi fate il piacere di rispondermi, prima che vada personalmente, da Obsidian, Hazza, Gazza quel che è?»
Mr. Popular cerca di trattenersi dal ridere. «Poi le cicogne, i fenicotteri, i pettirossi, i corvi, i gabbiani, i canarini e-» «ETHAN!» Tuono di nuovo facendolo fermare di scatto.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora