C.67:||WelcomeHell

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Cris Cab-Liar Liar
◀️PLAY

Attenzione:
Scene erotiche spinte. Dovrete abituarvi perché in questa stagione ci saranno molte più scene a differenza della prima.

NB:
Quando scrivo i capitoli ascolto sempre delle canzoni in sottofondo e mi torna molto utile perché le sensazioni che provo ascoltando qualche bella canzone mi vengono d'ispirazione per la scrittura. Consiglio (non obbligo) agli aspiranti scrittori di provare questo metodo. Inizierò quindi a mettere ad inizio capitolo le canzoni che ascolto in modo che possiate ascoltarle a basso volume in sottofondo mentre leggete.

SIERRA

«Vado a prenderti dei vestiti.»
Annuisce iniziando a spogliarsi per entrare nella vasca piena di acqua calda e bagnoschiuma al profumo di lavanda.

Esco dal bagno e da camera mia lasciando la porta della stanza aperta, incontro i ragazzi affacciati dallo spiraglio della porta uno sopra l'altro che mi fissano spaventati.
«Va...tutto...bene...?» Chiede cautamente Carlos terrorizzato.
Sospiro. «È ancora un pò arrabbiato, dovrà sbollire un pò.»
Annuiscono.

«Mi prestate dei vestiti per lui?»
Ash annuisce rientrando con la testa dentro la stanza.
Mi avvicino per poterli prendere e intanto che arrivano, Joshua mi pone la domanda. «Tu stai bene?»
Li rivolgo un dolce sorriso annuendo.
I miei occhi però si abbassano non reggendo i suoi che mi indagano con lo sguardo.

La cosa mi trasmette un senso d'ansia facendomi deglutire rumorosamente.

Vorrei dire di stare bene, ma so che sarebbe una grossa bugia, la verità è che sono ancora spaventata da ciò che è accaduto poco fa.
Non per l'aggressione in sé, bensì per la capacità di perdere facilmente il controllo e giungere a situazioni irrimediabili di Connor.
Vederlo pronto a premere il grilletto dopo averlo picchiato a sangue mi ha fatto raggelare sul posto e forse è per questo che Joshua si è preoccupato.
Essere diventata un improvviso blocco di pietra tra le sue braccia lo ha preoccupato.
La cosa mi intenerisce, sapere di essere in qualche modo oggetto delle sue preoccupazioni mi fa addolcire.

«Sto bene, solo un pò di spavento, nulla di grave.» Forzo un sorriso a malapena definito tale.
Derek spalanca gli occhi. «Nulla di grave!? Ti stavano per sparare nel cranio e non è grave. Tu sei matta.» Anthony annuisce energicamente dando ragione al gemello nato pochi secondi prima di lui.

Aston fortunatamente interviene interrompendo Derek e salvandomi da una possibile altra domanda.
Lo ringrazio a voce bassa prendendoli i vestiti dalle mani e senza guardarli mi volto per tornare in camera mia.
Chiudo la porta alle mie spalle sentendo un sospiro da parte di Carlos e poi la loro porta chiudersi.
Raggiungo il bagno per posare i vestiti di Connor in modo che si rivesta una volta finito il bagno.

Mi affaccio alla porta per vedere a che punto è.
Sorrido leggermente nel vederlo più rilassato di prima sicuramente.
Le braccia leggermente ambrate stese lungo i bordi della vasca, la testa inclinata all'indietro, gli occhi smeraldini-boschivi chiusi e i ricciolini corti dorati scompigliati selvaggiamente.
Con la vetrata dietro la vasca a mostrare, oltre al vasto giardino di casa, i grattacieli della grande città di Seattle, non posso non trovare in qualche modo affascinante questa immagine che ho di fronte.

Mi ritrovo ad osservarlo incantata alla vista dei suoi muscoli lucidi coperti dalla schiuma fino a sotto i primi due addominali dei tanti nascosti sotto l'acqua, il ciondolo dorato persecuzione dei nostri guai comodamente posato sui suoi pettorali come se si stesse facendo beffe di me, tutto il resto sembra un quadro ben dipinto, calcolato matematicamente in ogni suo singolo dettaglio, anche il più sfuggente.
Dai ricciolini perfettamente scompigliati alla schiuma che ricopre perfettamente la sua virilità nascosta ai miei occhi ma che questa sera non ho esitato a desiderare nella mia parte più intima in un impeto di desiderio e coraggio datomi dalle sue iridi forti.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora