C.7:||ABeautifulBook

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CONNOR

La osservo. E già qui è una cosa inquietante da dire, sembro uno stalker. Non se è seduta di fronte a me. Non sa nemmeno che anch'io frequento questo corso. La guardo attentamente come a studiarla. Ma ciò che non riesco a smettere di guardare, sono i suoi polsi bendati a causa mia.

I capelli che ieri ho pettinato con le mie stesse mani, ora sono raccolti in un adorabile chignon, la frangetta le arriva poco più sopra le sopracciglia scure. I suoi occhioni color cioccolato al latte fissano la lavagna per poi abbassare lo sguardo sul suo quaderno. Scrive con la penna e il tratto-pen nero. Poi sottolinea con i suoi piccoli evidenziatori color pastello. Noto che inclina la testa e si morde il labbro inferiore per cercare di non sbagliare neanche di un centimetro.

La ragazza accanto a lei sbircia il quaderno ad anelli di Sira. Questa la becca fissandola con la coda dell'occhio, ma invece di rimproverarla, scosta il braccio in modo da permetterle di vedere meglio. «Ti servono?» Chiede Sierra guardandola gentilmente. «Si, grazie, non vorrei disturbarti però.» La tigrotta le allunga il quaderno. «Tranquilla, non ti preoccupare.» Risponde cordiale.

Sistema le sue cose nell'astuccio posato sul tavolo in legno. Poggia i gomiti sul piano e stringe i pugni poggiandoci le guance leggermente paffute che papà ed Ethan si divertivano a tirare dicendo che sembravano squishy. I suoi occhioni esaminano la grande lavagna con gli schemi di storia dell'era preistorica. Esamina attentamente ogni singola parola, ogni singola freccia ed ogni singola data. Sembra memorizzare tutto solo guardando. Si piega leggermente in avanti spingendo la sedia all'indietro con il culo per stare più comoda. La sua maglietta si alza leggermente, i jeans, però, non coprono la curva estremamente femminile della sua schiena.

Un ragazzo accanto a me allunga il collo per avere una visione migliore. Li mollo un calcio che quasi lo fa urlare. Si volta verso di me incazzato, ma sussulta immediatamente nel ammirare i miei occhi sadici. «Scrivi prima che trasformi in tuo cazzo nella mia prossima biro.» Annuisce energicamente mentre inizia a scrivere portandosi la mano sul cavallo dei pantaloni leggermente tirati alla sua misera erezione.

Che testa di cazzo.

«Fatto, tieni. Grazie mille.» Sierra si raddrizza afferrando il suo quaderno dalle mani della ragazza.

Ma quando la tigrotta sta per prenderlo, la ragazza sussulta guardando i polsi bendati di Sira. «Cosa ti sei fatta?» Chiede sfiorandole le bende con la punta delle dita.

Riduco un occhio in una fessura attendendo una risposta da parte di Sierra. Questa scuote la testa prendendo la sua penna nera. «Nulla di che, mi sono solo ustionata con l'acqua bollente.» Ringhio. «Oh, capisco. Spero che tu stia meglio.» Sierra annuisce sorridendo. «Si, tutto ok. Grazie.» Torna a prendere gli appunti restanti.

Non capisco perché si ostini dal volermi parare il culo. Mi dà fastidio. La sua voglia di essere buona con uno come me, mi dà fastidio. Odio essere compatito o protetto. Non ne ho bisogno. Sono cresciuto cavandomela da solo, così sarà e così resterà. Non ho bisogno di una paraculo.

«Avete domande?» Chiede l'insegnante poggiando il gesso per poi spolverarsi le mani. La classe resta in silenzio. Fisso il mio quaderno bianco con solo il titolo scritto. Il ragazzo accanto a me ridacchia. Subito mi volto verso di lui. «Le vuoi prendere per caso, scimmia arrapata?» Sistema le sue cose ammutolendosi.

Tanto facciamo i conti fuori.

«Bene, potete andare.» Mi affretto a rimettere a posto le mie cose per cercare di raggiungere quel coglione che sta scendendo.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora