C.80:||TheWestWing

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Here - Alessia Cara (Lucian Remix)
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◀️⏸️▶️

SIERRA

Mi sfugge un piccolo gemito a cui arrossisco come ormai mi capitava spesso.
Essere così audace in una situazione del genere non era ovviamente cosa da me.
Certo ho avuto molte opportunità, molte volte in cui sono stata serva del piacere assoluto, quei momenti in cui dimenticavo addirittura il mio nome per quanto tutto fosse surreale.
Ma era diverso.
So quello che sta per succedere, ne sono al corrente e sono consenziente delle conseguenze, ma sono di nuovo in quello stato.
L'istinto mi domina, nient'altro che semplice e puro istinto, quello che ora mi sta facendo inginocchiare al cospetto di queste nuove sensazioni più amplificate che mai.

«Attenta alle-»
Inciampo venendo afferrata appena in tempo per la vita dalle sue braccia.
«-scale.» Finisce poi ridendo.
Metto il broncio mollandoli uno schiaffo sul viso.
«Idiota, a guidare fai proprio schifo.»
Si avvicina così al mio orecchio e, con la sua solita voce roca che non prospetta nulla di buono, mi dice...«Vedremo se lo dirai ancora. Qua nessuno verrà a salvarti.»
Ed è questo il punto, io non ho ancora capito dove sia questo "qua".

Sono ancora bendata, ma so che siamo dentro ad un locale stranamente vuoto. L'odore del legno e della polvere mi accarezza le narici facendomi dedurre che sia un posto vecchio, forse addirittura abbandonato.
Non dovremo neanche stare qui se è stato chiuso dal proprietario.
Ciò che è peggio -o meglio- è che Connor ha ragione, nessuno qua verrà ad interromperci se decidesse di prendere l'idea di farlo proprio qui.
Forse era questo il regalo.

Ora ne ho la più completa certezza.
Il suo regalo, la sua sorpresa, consisteva di portarmi qua sin dall'inizio senza che me ne rendessi conto, ma il fatto che mi abbia bendata come quella notte, seppur terrificante, questa volta lo trovo stranamente intrigante.
So che Connor questa volta non farebbe mai nulla che vada contro ciò che voglio io, oramai mi conosce, sa i miei limiti e i miei confini, ciò che mi piace e ciò che detesto.
Ogni cosa che nemmeno io conosco di me stessa, lui l'ha già captata e mi rende tremendamente felice sapere che una persona mi conosca così bene.

«Riesci a salire?» Chiede divertito vedendomi tastare con il piede per cercare lo scalino, sbuffo mettendo il broncio e scuoto la testa.
Nemmeno il tempo di risponderli anche con un conciso "no" che mi ritrovo a testa in giù presa come un sacco di patate sulle sue spalle.

«Connor! Avvertimi prima di prendermi così!»
Caccio un piccolo urletto quando la sua mano si schianta con forza sul mio sedere. «Ti sto pure aiutando, apprezza invece di sgridarmi.»
Continuo a scalciare e a gridare, finché...«Cos'è che mi hai detto al cellulare riguardo le tue mutande?» Merda!

Sghignazza perfidamente prima di alzarmi senza un briciolo di pudore la gonna rivelando il mio sedere.
Mi dà un morso sulla chiappa facendomi gridare.

«Sapevo che era sexy da vedere, ma così mi fai sborrare prima ancora piegarti.» Dio, che vocabolario raffinato...
«ABBASSAMI LA GONNA, PERVERTITO!» Grido io rossa in volto con voce strozzata.
Connor sghignazza.
«Ai suoi ordini.»

Spalanco gli occhi sentendo il bottone quasi esplodere, trattengo il fiato quando la cintura mi viene tirata tanto da perforarmi la vita per essere allentata e prima che possa anche solo minimamente pensare di urlare, mi afferra il bordo della gonna abbassandomela del tutto fino a levarmela dai piedi e lanciarla chissà dove.
Mi afferra il bordo delle scarpe tirandole via e lasciandole cadere a terra per poi levarmi anche i calzini.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora