C.60:||SardoniceLost

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SIERRA

Afferro Edda dalle mani facendole fare una giravolta.
La donna ride allegra applaudendo appena la mollo.
«Madre de Dios, niña, sei una ventada d'aria fresca!» Le sorrido divertita tornando alla cassa.
Connor alle nostre spalle scrive sulla lavagna i piatti speciali.

Ormai io e Connor stiamo lavorando da tutto il giorno e durante la pausa, come promesso, sono andata al bar vicino a prenderli la tanto amata cheesecake alle fragole.
Dopodiché siamo tornati a lavoro per l'ora di cena. Ma ho notato qualcosa di veramente strano, una sola cliente è rimasta per tutto il giorno seduta nell'angolo della sala.
Non sono andata perché ero troppo occupata ad aiutare Alejandro in cucina a ripulire il disastro che ha combinato con le salse, ma la cosa mi insospettisce.
Non ha ordinato niente, sta solo lì a fissare probabilmente noi. Ma non riesco a capirlo con il cappuccio e lo scaldacollo che le copre il viso.
Sembra essere una ragazza.

«Direi che è più un uragano scassa cazzo.»
Sistemando i soldi in cassa allungo il piede dandoli un calcio sul sedere facendolo ridacchiare. «Oddio! Sierra McGarden mi ha palpato! Pervertita!»
Edda ride allegramente.
«Che bambini!» Grida Alejandro dalla cucina facendo ridere anche alcuni cuochi che sono tornati per l'ora di punta.

Il locale si sta riempiendo molto, la sera è già calata e le persone cercano a fatica un posto soddisfacente in cui sedersi. Ma quella ragazza resta lì a fissarci.
È inquietante.
La guardo inclinando la testa, cerco di scorgere almeno qualcosa di particolare che me la faccia riconoscere, ma non trovo nulla di fuori posto.
È solo vestita tutta di nero.
La cosa che mi solleva è il fatto di non vederle addosso quella collana sul petto.

«Signorina!» Qualcuno mi schiocca le dita davanti al viso per risvegliarmi.
«Oh, finalmente, si concentri per cortesia! Viene pagata per lavorare!»
Lo guardo stranita. «Io non vengo pagata» Borbotto io.
Vedo la fila dietro questo uomo vestito di tutto punto in giacca e cravatta con in mano la sua ventiquattrore.
«Pure! Ora capisco la scarsità del servizio.» Mormora con tono strafottente.

Mi raddrizzo quando sento un petto possente e un calore indescrivibile lungo la mia schiena.
Il suo mento mi sfiora la nuca riuscendo quasi a posarsi con tranquillità sulla mia testa data la mia altezza.
Deglutisco a vuoto guardando Edda con la coda dell'occhio, fa spallucce alzandomi in seguito i pollici in su.
Le mani di Connor si appoggiano sul bancone ai miei lati intrappolandomi.

«Le serve qualcosa?» La voce tirata di Connor è segno di una possibile perdita di controllo e la cosa mi spaventa.
Al contrario Edda finge un sorriso prima di entrare di corsa dentro la cucina affacciandosi alle tende insieme ad Alejandro.

Il signore osserva a lungo Connor prima di riportare lo sguardo verso di me passandosi la mano sul mento coperto dalla leggera barba appena accennata.
«Non preoccuparti ragazzo. Stavo parlando con la tua collega.» Merda, ha appena mandato a fare in culo Mr. Popular.

Buona fortuna amico.

Connor sembra voler masticare lo stuzzicadenti che tiene tra le sue labbra mordendolo con furia.
I suoi muscoli si contraggono contro la mia schiena, le sue dita si stringono attorno al legno del bancone facendo sbiancare le nocche.
Lo sento sbuffare dal naso facendo muovere la mia frangetta e i ciuffi ribelli che mi contornano il viso fuori dai miei codini bassi.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora