C.83:||IHateThisDay

392 33 1
                                    

Deorro, Chris Brown - Five More Hours
0:00 •———————————————— 3:31
◀️⏸️▶️

SIERRA

Con le guance rosse e la testa china, stringo i libri al mio petto sentendo le sue iridi di fuoco su di me intente a fissarmi mentre supero i ragazzi.
L'imbarazzo di stare con i nostri amici senza che loro sappiano cos'abbiamo fatto a loro insaputa, è esaltante.
Il brivido del proibito è eccitante.
Jolen mi molla delle gomitate sulle costole sorridendomi maliziosamente.
Roteo gli occhi dirigendomi verso l'aula dove avremo la prossima lezione, casualmente, con Connor e Carlos.
Che bella la fortuna...

«Cuginetta, che mi nascondi?» Chiede chinandosi verso la mia spalla.
Mugolo voltando lo sguardo dall'altra parte fissando le persone nel corridoio intente a correre per non perdere le spiegazioni degli insegnanti.
Jolen non sembra mollare e mi ripete ancora. «Cuginetta.»
Sarebbe l'ultima persona con la quale ne parlerei.

Jolly è fin troppo innocente per certi discorsi.
Non ha mai avuto nessun pensiero sconcio e niente che possa averla fatta incuriosire riguardo al discorso, completamente ignara di un mondo non suo.
Ha avuto dei ragazzi in passato, certo, ma sono stati per lo più amicizie confuse con qualcosa di più.
Non è mai stata toccata in vita sua.
Parlare con lei di quello che mi è capitato con Connor mi farà sentire a disagio perché saprò perfettamente che non capirà una sola parola di ciò che dirò.
Quindi parlarne è escluso, anche se non credo che mollerà tanto facilmente l'osso.

Sono diventata un altro portachiavi luccicante per Jolen.

«Cugina!» Esclama lei imbronciata.
«Che c'è!? Non è successo niente!»
Deglutisco, subito mi punta un dito contro. «Stai mentendo.» Dice frettolosa accusandomi.
«No.» Deglutisco di nuovo.
«Ancora!?» Scuoto la testa, ma ecco che un altro fiotto di saliva va giù a fatica.

Mi appoggio all'angolo della fine del corridoio dove aspetto che il portone che conduce all'auditorium si apra per farci entrare.
Connor e Carlos si avvicinano parlando tra di loro insieme a Jerry e Joshua i quali hanno l'ora libera ed evidentemente la vogliono sprecare chiacchierando.
Il suo profilo mi fa ignorare la voce di mia cugina che mi continua a rimproverare manco fossi sua sorella più piccola, sono certa che lei starebbe dalla mia parte.
Non per dire, ma è la cuginetta migliore del mondo e anche molto furba.
Più furba di questa riccia di fronte.

Connor ha come sempre quell'aria noncurante di nulla, indifferente al mondo, alla gente e addirittura sé stesso.
Sta fermo appoggiato con la schiena alla parete poco più lontano da noi, lo zaino sulle spalle, le mani nelle tasche e la gamba piegata con il piede incollato al muro alle sue spalle.
La sua canottiera rossa mette in risalto i suoi muscoli modellati.
I pantaloncini jeans che gli ho sistemato stamattina con la cintura nascosta sotto la canotta li arrivano poco più sopra le ginocchia. Ma noto qualcosa che mi fa sorridere istintivamente, porta una bandana rossa tra i capelli che li tiene i ricci biondi lontani dagli occhi ma scompigliati in egual modo.

«Hey. Hey! Sto parlando con te!» Schiocca le dita di fronte al mio viso facendomi sbuffare.
Le rivolgo annoiata la mia attenzione.

I suoi occhi neri mi fissano irritati, poggia le mani sui fianchi coperti da una maglietta aderente che mostra le sue forme perfette.
Seppur la sua altezza sia un minimo più elevata a differenza della mia, gli stivaletti con il tacco la rendono una scala e quindi devo alzare lo sguardo per guardarla.
Lo svantaggio dell'essere bassi è che ti devi spezzare il collo quando le donne indossano i tacchi e queste sono alte anche senza, quindi figurarsi quando se li mettono.
Poi, io non capisco perché si mettono i tacchi, è doloroso!
Piuttosto vado in infradito.
Papà mi ha lasciato i sandali di nascosto a mamma il giorno del ballo di fine anno, lui aveva già capito tutto della vita.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora